Vuelta 2015, Nibali e Aru in cerca di riscatto. Occhio a Pozzovivo

Il 22 Agosto partirà la 70esima edizione della Vuelta a España, terza e ultima grande corsa a tappe del 2015. Nibali e Aru, al via come co-capitani dell’Astana insieme a Landa, proveranno a cogliere quella vittoria sfuggita al Tour e al Giro.

Per riuscirci, la coppia italiana della squadra Kazaka dovrà sconfiggere tutti i più forti specialisti dei grandi giri. Davanti a tutti ci sono Froome, Quintana e Valverde – arrivati in quest’ordine sul podio del Tour de France 2015, chiuso al quarto posto dallo Squalo dello stretto.

Tra i grandi mancherà solo il vincitore uscente, Alberto Contador. Il Pistolero deve ancora recupere lo sforzo fatto per arrivare quinto alla Grande Boucle 2015, corsa poco più di un mese dopo il Giro d’Italia, vinto da Contador davanti al Cavaliere dei quattro mori.

IL PERCORSO

Dopo 21 tappe e aver pedalato per quasi 3400 chilometri da Marbella a Madrid, di sicuro solo un grande scalatore potrà indossare la maglia rossa definitiva.

Dieci le tappe di montagna e ben sei gli arrivi in salita. I gran premi della montagna totali previsti sono 44.

Gli specialisti contro il tempo potranno fare poca differenza: a cronometro ci sono solo i 7,4 chilometri della cronosquadre il primo giorno, e i 39 di quella individuale sono in programma dopo il secondo giorno di riposo.

Anche i velocisti avranno poco da divertirsi: per trovare l’unica tappa veramente piatta saranno costretti ad arrivare fino a Madrid. E infatti, la maggior parte dei grandi sprinter ha dato forfait.

GLI OUTSIDER

In Spagna rivedremo lo scalatore lucano Domenico Pozzovivo, che troverà alla Vuelta un’occasione per rifarsi, dopo il suo ritiro forzato nel Giro d’Italia a causa della sua rovinosa caduta nella terza tappa. I traguardi parziali sono alla sua portata, ma potrebbe puntare anche all’alta classifica.

Poi ci sono Purito Rodriguez e Valverde, che «saranno entrambi protagonisti. Per vincere si dovranno fare I conti senz’altro con loro», afferma Aru su Bicisport.

Per finire, il capitano della Katusha ha perso un’altra pedina importante della sua squadra: dopo aver sospeso Luca Paolini, risultato positivo a un controllo antidoping al Tour de France, «l’Unione Ciclistica Internazionale (Uci) ha annunciato di aver notificato al corridore italiano Giampaolo Caruso – anche lui del team Katusha – la sua positività all’eritropoietina (Epo) in un campione prelevato durante un test fuori dalle competizioni, il 27 marzo 2012. Il campione è stato conservato e poi rianalizzato alla luce di recenti sviluppi scientifici», si legge sul sito uci.ch. L’atleta italiano è stato sospeso, ma potrà chiedere le controanalisi del campione B.

 
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