Victory Day, Eu e Usa boicottano la parata russa. Berlusconi: «un errore»

La Russia commemora il giorno della vittoria contro il Nazismo con una imponente parata. I festeggiamenti, però, sono boicottati dalla maggior parte dei leader europei e dagli Usa.

È ancora aperta la ferita della crisi ucraina, che ha messo ai ferri corti Occidente e Russia. Mentre Putin mette in mostra carri armati e imponenti spiegamenti di forze e patriottismo durante la parata – pur scatenando qualche controversia sul passato comunista – i leader europei rimangono a casa.

Ma, secondo Berlusconi, storico amico di Putin e da sempre frequentatore stretto di leader non troppo in armonia con le idee dell’Occidente, Usa ed Europa starebbero commettendo un terribile sbaglio.

«L’assenza dei leader occidentali alle celebrazioni a Mosca per il settantesimo anniversario della Seconda guerra mondiale è la dimostrazione di una miopia dell’Occidente», dice in una lettera al Corriere.

«Naturalmente il regime di Stalin era un regime criminale, ma il sangue versato dai soldati russi (si calcolano 20 milioni di morti) per una causa che era anche la nostra meriterebbe ben altra considerazione».

Secondo l’ex premier è importante avere la Russia come alleato per fronteggiare quelli che vede come i maggiori pericoli dell’Occidente: l’integralismo islamico e la sfida economica delle Nazioni emergenti dell’Asia.

«E questo senza contare l’elevatissimo prezzo economico che le aziende italiane ed europee stanno pagando per la recente adozione di una politica sanzionatoria che non ha portato alcun risultato concreto».

 
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