Mattarella sull’alimentare: «Basta sprechi. Serve una legge»

C’è chi soffre la fame, e chi invece spreca. Ogni anno, nel mondo, più di un miliardo di tonnellate di cibo vengono sperperate. In questo senso il presidente della Repubblica Sergio Mattarella si è da poco espresso a favore di una legge che vieti lo spreco alimentare, visto come un «insulto alla società e al bene comune».

Per Mattarella «è possibile fare in modo che i prodotti invenduti, in prossimità della scadenza, vengano distribuiti tra chi ha bisogno e non ha reddito sufficiente».

Questa modalità d’operazione è in qualche modo già in gioco, e tutto grazie a progetti di solidarietà che «stanno dando risultati positivi». C’è chi infatti si occupa di recuperare ciò che altrimenti andrebbe buttato. Ad esempio il Banco Alimentare ogni anno recupera migliaia di tonnellate di alimentare e li rende a più di novemila strutture caritative.

Vi sono anche realtà come quella di Pane Quotidiano, che a Milano opera nel concreto ogni giorno, fornendo costantemente cibo e acqua ai bisognosi. Il vero problema, tuttavia, è la notevole crescita di visite quotidiane che tale associazione riceve: stando a quanto riporta il sito, dalle 800 persone di 30 anni fa, si è passati a circa 3 mila ospiti giornalieri.

Quindi, mentre in Francia è già stata varata una legge che vieta lo spreco alimentare, oggi gli attivisti di tutta Italia – che si erano già mossi a favore di una legge – hanno visto i propri sforzi ricompensati dalle riflessioni del presidente della Repubblica, il quale, in ultima istanza, ha chiarito come i progetti di solidarietà italiani debbano essere maggiormente estesi e affiancati a «strumenti legislativi di sostegno».

 
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