Macron si ‘rimangia’ tutto, Conte va in Francia

La notte porta consiglio. E proprio questa notte, il presidente francese Macron ha telefonato al premier Conte, e tra i due i toni sono stati «cordiali». Un segnale di apertura, quindi, da parte di Macron, il quale, nonostante la reazione italiana, aveva comunque continuato a criticare il governo.

In riferimento all’operato del governo italiano nei confronti della nave Aquarius, che, carica di migranti, è rimasta in mare in attesa di un porto che l’accogliesse (fino poi a ricevere asilo dalla Spagna) Macron aveva parlato di «cinismo» e un portavoce del suo partito lo aveva persino definito un atteggiamento «vomitevole». Poi, alle richieste di scuse da parte dell’Italia, Macron ha risposto indirettamente: «Dare ragione a chi cerca la provocazione, a chi vede una nave avvicinarsi alle coste e la respinge, sarebbe un modo di aiutare i veri democratici? […] Non possiamo cedere alla politica del peggio nella quale saremo tutti in preda all’emozione, dando così ragione a coloro che vogliono portarci verso le strade più buie».

Ma ora, dopo la sua telefonata, in cui il premier francese ha di fatto ritrattato, il presidente del Consiglio ha deciso di riconfermare l’incontro a Parigi per venerdì 15. Anche se in un primo momento sembrava che l’Italia desiderasse delle scuse ancora più nette: «Spero che il presidente Macron si scusi, è ancora in tempo – diceva Di Maio giovedì mattina su Rtl 102.5 – Ma finché non arriveranno le scuse noi non possiamo indietreggiare». La linea del governo è stata in ogni caso compatta e appoggiata nei suoi momenti più duri anche dal presidente della Repubblica Mattarella, che pure aveva dato qualche segnale di perplessità nei confronti della gestione della vicenda Aquarius.

Quello dell’attuale governo è dunque un cambio di passo notevole nel modo di gestire la diplomazia: «È finita l’epoca in cui si pensava che l’Italia la puoi sempre abbindolare», sono state le parole di Di Maio in radio.

E nel frattempo, mentre con la Francia è esploso e rientrato il conflitto (verbale), con la Germania nasce una a dir poco insolita identità di vedute. La Merkel infatti ha più volte ripetuto che l’Italia, sulla questione migranti, ha ragione quando dice di essere stata lasciata da sola. E naturalmente il Belpaese ha tutto da guadagnare dalle decisioni di avvicinamento di chi, in sostanza, è capo dell’Europa. Un progetto politico che, per come è stato finora concepito, per molti è al capolinea.

 

 
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