Libia, Gentiloni: Nessuna crociata, serve soluzione politica

Niente «crociate» in Libia. L’appello del ministro degli Esteri Paolo Gentiloni è arrivato dopo il via libera del Viminale allo stanziamento di 4.800 militari in difesa di obiettivi sensibili.

«L’unica soluzione…è politica» e ciò impone «un cambio di passo» da parte della comunità internazionale, ha detto Gentiloni in aula, enfatizzando l’urgenza della questione.

I raid egiziani infatti non si fermano e a Derna sono state inviate delle forze speciali via terra che avrebbero catturato 55 elementi terroristi del Daesh (Isis). Secondo ciò che il ministro degli Esteri ha dichiarato ai giornalisti la situazione richiede la «massima attenzione» perché c’è il rischio evidente di saldatura tra gli elementi terroristici del Daesh e i gruppi locali.

«Quello che stiamo facendo nella coalizione anti-Daesh in Siria e in Iraq, è il modo in cui un Paese democratico risponde alla barbarie, e lo fa in amicizia con la stragrande maggioranza della comunità islamica che rifiuta di veder sequestrata la propria fede […] l’Italia è pronta ad assumersi responsabilità di primo piano, a contribuire al monitoraggio del cessate il fuoco e al mantenimento della pace», ha riferito Gentiloni, secondo Ansa.

Intanto l’avanzata dei terroristi dell’Isis continua, fa sapere il premier libico Abdallah Al Thani, secondo quanto riporta Ansa citando la radio tunisina Express Fm, e si starebbe avvicinando ai confini della Tunisia. Il generale libico Khalifa Haftar aveva fatto sapere qualche giorno fa di essere pronto ad affiancare l’Egitto contro i terroristi dell’Isis/Daesh.

Il Daily Telegraph, citando delle lettere scritte dai sostenitori del gruppo terroristico, ha riferito che quest’ultimo starebbe pianificando di utilizzare la Libia per portare la guerra in tutta l’Europa meridionale. I terroristi vorrebbero infatti inondare lo Stato Nord-africano con miliziani dalla Siria e dall’Iraq che si infiltrerebbero sui barconi dei migranti nel Mediterraneo.

Oggi 18 febbraio si terrà la riunione del Consiglio sicurezza dell’Onu per cercare di trovare una soluzione alla crisi libica. Il segretario generale dell’Onu Ban Ki-Moon ha affermato che il dialogo è «la migliore possibilità di aiutare la Libia a superare la crisi attuale», riporta Rainews.

 
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