L’affascinante ricerca di un uomo per comprendere un fenomeno spaventoso

L’universo è pieno di misteri che sfidano le nostre conoscenze. Nella sezione ‘Viaggio nei misteri della Scienza’ Epoch Times raccoglie storie che riguardano questi strani fenomeni per stimolare l’immaginazione e aprire possibilità ignote. Se siano vere o no, sei tu a deciderlo.

Rick C. Dodson è stato guidato dalle sue inquietanti esperienze personali a indagare su uno strano fenomeno. Si dice che gli esseri disincarnati comunichino attraverso i dispositivi elettronici e Dodson indaga proprio su questo.

Per esempio ci sono alcune persone che hanno raccontato di aver risposto al telefono e sentito parlare un parente morto. Altri hanno riferito di aver sentito dei messaggi spirituali nel rumore di fondo tra le stazioni radiofoniche o di aver visto le facce di amici morti comparire e parlare loro da uno schermo televisivo sfocato. Queste manifestazioni sono conosciute come ‘fenomeni di voce elettronica’ (Evp).

Quando Dodson negli anni 80 avviò questo tipo di ricerche non erano ancora molto popolari; erano ricerche strettamente occasionali limitate alla sua famiglia e agli amici che vivevano in una piccola cittadina del Texas. Ciò nonostante, in quell’epoca precedente a internet, Dodson ha scritto innumerevoli lettere e fatto altrettanto telefonate. Si è messo in contatto con quasi tutti coloro avessero qualche tipo di conoscenza su questi fenomeni. La sua ricerca si è estesa persino al celebre fisico Stephen Hawking.

«Entrare in contatto con lui è stata un’impresa», ha detto Dodson con una risata. Scrisse una lettera a mano a ciascun professore dell’Università di Cambridge, dove lavora Hawking, che era riuscito a contattare, spiegando le ragioni della sua richiesta di informazioni per poter incontrare direttamente Hawking. La maggior parte di loro si sono rifiutati di rilasciare informazioni, tuttavia «un professore mi rispose dicendomi: “Ecco qui, buona fortuna, so che ce l’hai messa tutta”. Il mio nome stava probabilmente girando tra tutti i professori nell’aula insegnanti… “Qualcuno risponda a questo individuo e metta un avviso sulla scrivania di Hawking!”».

La sua perseveranza gli valse alla fine una risposta, tuttavia Hawking non fornì a Dodson alcun approfondimento su questo tipo di fenomeni.

Ogni volta che Dodson, anni dopo le sue personali esperienze paranormali, è stato tentato dal mettere in discussione i propri sensi, nella sua vita sono ricomparsi degli strani fenomeni a conferma delle sue esperienze. Ha raccontato a Epoch Times le sue esperienze di Evp, le comprensioni che ha acquisito in qualità di appassionato ricercatore dilettante, le volte che si è spaventato stupidamente e altro ancora.

PARLARE CON I MORTI?

Nel 1980 Dodson si recò spontaneamente in città per fare visita a suo padre. Poco dopo il suo arrivo, il padre uscì di casa per breve tempo e il telefono squillò. Dodson rispose e la voce di una donna lo salutò, chiamandolo con il nome che usava da bambino. Lui rimase sorpreso e chiese alla donna chi fosse, ma lei non rispose alla sua domanda.

«Cominciò a raccontare cose del mio passato che pochissime persone conoscevano», ricorda Dodson. «Parlò quasi sempre lei. Ogni volta che parlavo, era come se non mi sentisse, sebbene mi sentisse chiaramente. Le sue parole a volte erano come tremolanti, ma molto chiare. Parlò per quasi trenta minuti, mentre io continuavo a chiedermi chi fosse. Quello che sostanzialmente diceva è che non poteva spiegarmi niente perché non avrei compreso». Dodson si sentiva frustrato e ogni volta che esortava la donna misteriosa a rivelare la sua identità, lei cominciava a piangere e a rimproverarlo per le sue cattive maniere, allo stesso modo lo facevano sua madre o la nonna.

«Il mio stato emotivo si stava alterando. Mi sentivo preoccupato, confuso, turbato, sbalordito e spaventato», ha detto. Alla fine la donna disse di aver fatto un errore a chiamare e riattaccò, lasciandolo nel mistero. Suo padre non poté far luce sulla vicenda; riceveva raramente delle telefonate e non riusciva a immaginarsi chi potesse essere.

Diversi anni dopo, proprio mentre la sua curiosità stava cominciando a svanire, un secondo avvenimento la risvegliò. Si era trasferito in una nuova casa e gli era stato assegnato un nuovo numero di telefono, che non era ancora stato inserito nell’elenco né era stato dato ad amici e parenti. Squillò il telefono e una donna all’altro capo chiese di parlare con la madre di Dodson chiamandola per nome.

Sua madre era morta 11 anni prima e non era mai stata nella città in cui attualmente si trovava. Dodson sospettò che si trattasse di un’altra strana esperienza e questa volta si sforzò di mantenere la calma per scoprire più cose che poteva.

Cercò di scoprire dalla donna quello che sapeva di sua madre; la donna conosceva la chiesa dove sua madre andava, dove aveva vissuto e altre informazioni personali. Si identificò come Susan Owens, un nome che suonava sconosciuto a Dodson, tranne per il fatto che da bambino aveva avuto un’insegnante che si chiamava così. La donna cominciò a irritarsi davanti all’insistenza delle sue domande e chiese la ragione per cui non voleva farla parlare con lei. Così Dodson le rispose che sua madre era morta.

«Lei rimase in silenzio per un attimo, poi disse semplicemente: “Oh”. [Poi disse:] “Tu sei Ricky, giusto?… Lo so che è morta Ricky e ho bisogno di parlare con lei”». Si scusò per la chiamata, disse di aver fatto un errore a chiamare e che non poteva spiegargli perché non avrebbe capito – proprio come aveva detto la donna misteriosa in quella telefonata ricevuta anni prima. Chiedendo in giro, non riuscì a collocare nella vita di sua madre nessuna donna di nome Susan Owens.

Circa sei mesi dopo Dodson sperimentò un Evp di natura diversa; questa volta la vicenda non implicava un telefono, ma un lettore di musicassette. Sentì il desiderio di ascoltare una cassetta che il suo amico Bill gli aveva spedito anni prima e che da molto tempo non ascoltava. Il nastro s’inceppò nel mezzo di una canzone e il registratore smise di funzionare. Dodson non poteva premere nessuno dei pulsanti ed estrarre il nastro dalla macchina, così lo lasciò dentro.

Più tardi quel giorno, ricevette una telefonata che lo informava che Bill era morto quella mattina in un incidente stradale. «Non posso spiegarvi il perché ho fatto quello che ho fatto dopo», ha detto Dodson. «Sono entrato nel mio laboratorio e sono andato dritto al registratore… Ho premuto il tasto ‘play’ che è andato giù facilmente come un coltello caldo affonda nel burro morbido».

Il nastro si era inceppato nel mezzo della canzone ‘Wild horses’ e quando Dodson premette il tasto play, la canzone riprese da dove si era interrotta: «Let’s do some living after we die» [Continuiamo in qualche modo a vivere dopo la morte, ndt]. Bill era morto più o meno nello stesso momento in cui quella mattina il registratore si era inceppato.

Dodson aveva sentito per la prima volta il termine Evp quando, mentre si trovava in un negozio di libri usati, un libro su questo fenomeno cadde da uno scaffale tra le sue mani. La sua esperienza è andata oltre lui stesso – anche ad altri è accaduto! Era stuzzicato dai barlumi di un mondo etereo e stimolato dal desiderio di vederci più chiaro.

RICERCA

Dodson ha ricevuto numerose lettere da altre persone che desideravano condividere le loro esperienze di Evp. Da un gruppo con il quale si è riunito, ha ricevuto nella posta alcuni frammenti di registrazioni di Evp catturate dalla famosa macchina dello Spiricom.

Questa macchina è stata costruita in collaborazione tra George Meek, che ha finanziato lo Spiricom e il medium Bill O’Neil. Meek aveva detto che nel funzionamento di questo dispositivo Evp doveva essere coinvolta almeno una persona con capacità sensitive – e O’Neil era quel tipo di persona. Dodson non era soddisfatto dai frammenti delle registrazioni e voleva recuperare il dispositivo utilizzato da O’Neil stesso con le registrazioni al completo.

Attraverso molti sforzi, ce la fece. Ascoltando e guardando le registrazioni video di Meek e O’Neil fatte con la macchina, si convinse ulteriormente che le comunicazioni effettuate con lo Spiricom fossero autentiche. Ha potuto constatare che era nei suoi vestiti di casa e O’Neil interagiva con la macchina giornalmente – che non era quindi un qualcosa di orchestrato.

Ha ascoltato le conversazioni personali tra Meek e O’Neil, ha sentito le voci degli ‘spiriti’ e ha persino sentito queste voci suggerire quelle regolazioni alla macchina che O’Neil e Meek avrebbe poi fatto per migliorarne il funzionamento. Sfortunatamente Dodson ha detto di aver perso questi nastri nel corso dei decenni e del trasloco. Tuttavia ciò che ha appreso lo porta con sé.

Dodson decise allora di tentare i suoi esperimenti di Evp e fece alcune registrazioni del rumore di fondo delle stazioni radio per poi riascoltare le voci catturate. Ricordava della sola e unica volta in cui ha sentito qualcosa d’insolito.

«Ho alzato il volume al massimo e ascoltato attentamente. Ho sentito la voce in modo chiaro. Questa parte suonerà alquanto stupida, tuttavia ho pensato che avesse detto o “Ciao Ricky” oppure addirittura “Io amo Gesù”. So che non risuonano per niente simili, tuttavia ho potuto sentire entrambe le frasi sul nastro… Improvvisamente ho percepito un brivido freddo e una scarica di adrenalina ha attraversato il mio corpo. Mi sono reso conto che ero seduto nel mio camion alle 3 del mattino assieme a un fantasma».

Corse in camera sua e si mise a letto con la moglie. «In quel momento, sembrava come il posto più sicuro dove stare. Come un bambino che si nasconde sotto le coperte per tenere lontani i mostri della notte suppongo!»

Spesso si parla di cacciatori amatoriali di fantasmi o di investigatori del paranormale, tuttavia spesso non consideriamo che se una persona trovasse effettivamente quello che sta cercando, questo, come ha detto Dodson, potrebbe «decisamente terrificarlo».

CONFERMA

Dodson ha esitato a condividere le sue esperienze con i membri della sua famiglia. Tuttavia era contento di averne parlato a sua nonna, che a quanto pare, aveva avuto anche lei un’esperienza di Evp.

Lei e suo marito si erano trasferiti a circa 120 chilometri di distanza dalla loro vecchia casa. Si sentiva a disagio a riguardo, perché sua figlia (la madre di Dodson) era morta e si sentiva come se stesse allontanandosi da lei.

«Una notte, mentre era turbata da questo pensiero, il telefono squillò. Lei rispose e la voce dall’altro capo disse una sola parola: “Mamma”. La nonna mi disse che sapeva che era mia mamma. Riconobbe la sua voce e fu pervasa da una sensazione che descrisse come un’esplosione di consapevolezza. Quella sensazione le stava dicendo che mia madre voleva farle sapere che era venuta con lei nella sua nuova casa», racconta Dodson.

Dodson rifletté: «Devo ammettere che in certi momenti provo dubbi su tutto questo, tuttavia è accaduto e non si può negare. È accaduto a decine di migliaia di persone in tutto il mondo… Qualunque cosa mi sia successa, qualunque cosa significhi, di chiunque fossero quelle voci e il perché il nastro si sia fermato, tutto ciò mi porta a credere che la realtà sia diversa da quanto pensassi prima. Mi ritrovo continuamente ad analizzare le linee di congiunzione della realtà alla ricerca di uno strappo nella struttura».

 
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