La Deutsche Bank porterà a fondo tutta l’Europa?

In tutti campi della vita, a volte, per evitare guadagni eccessivi o spiacevoli perdite bisogna andare contro corrente e oltre il buon senso comune. Alcune persone sanno farlo meglio di altri, e Reggie Middleton, amministratore delegato di Veritaseum, una società di tecnologia finanziaria, è fra questi.

Nella sua ricerca indipendente pubblicata sul sito web BoomBustBlog, Middleton ha infatti parlato del crollo di Bear Stearns, Lehman Brothers, del mercato dei mutui subprime, del produttore di Blackberry Research in Motion, come anche di alcune cose riguardanti Apple.

Epoch Times lo ha intervistato chiedendogli il segreto del suo particolare modo di indagare su certi casi e delle sue capacità di usare i dati a disposizione per giungere a conclusioni fuori dal comune. In particolare, abbiamo chiesto la sua opinione sul caso Deutsche Bank, e sull’impatto che potrebbe avere l’intervento della Banca Centrale europea sui mercati finanziari.

Lei è stato molto bravo a ‘leggere e capire’ le carte dei conti delle banche Bear Stearns and Lehman Brothers e a trovarne i punti deboli. Come ha fatto?

Io sono un bastian contrario: quando tutti vanno da una parte, io scelgo di andare dalla parte opposta. Le masse hanno sempre torto e questo è il motivo per cui esiste il famoso uno per cento; questo uno per cento deriva dal fatto che loro beneficiano degli errori degli altri. Le persone comuni non hanno di solito accesso a tutte le informazioni necessarie per comprendere i mercati finanziari, e anche se vi avessero accesso, non saprebbero come usarle; sarebbero inondate di informazioni da ogni parte, che le farebbero confondere ancora di più perché non capirebbero come utilizzarle.

Così se per esempio se l’ingegner Amy o il manager Frank leggono i documenti della Deutsche Bank, possono vedere quanti soldi ha e quanti debiti ha; ma la gente, sa sì come mettere insieme il conto economico lo stato patrimoniale, ma non sa quale sia il valore reale aziendale, quale entità realmente valga di più rispetto a un’altra e quale abbia maggiori rischi di un’altra. Tutte le scuole di economia si propongono di insegnare a fare questo; i broker e i gruppi di analisti fanno indagini per cercare di determinare queste variabili, ma perché negli ultimi dieci anni abbiamo avuto sempre eventi improvvisi che hanno scioccato la comunità internazionale?

Il motivo è che la comunità dei broker e le accademie ripetono a pappagallo i manuali sulla gestione finanziaria; non c’è un analisi vera e propria, non c’è una ricerca sui fatti reali: ripetono solo quello che è già stato detto. Spesso hanno avuto successo nel predire aspettative di guadagno solo perché le aspettative erano più basse.

Cosi io sfido chiunque della comunità di broker, Goldman Sachs, Merrill Lynch, sfido chiunque nel mondo accademico, Harvard, London Business School, Yale, a venire a confrontarsi con me. Dirò loro quale istituito bancario sta per fallire e perché. Sfido chiunque a fare altrettanto; posso garantire che sebbene la mia analisi sarà molto accurata e dettagliata, sarò anche l’unico a beneficiarne del successo.

LA SFIDA DELLE BANCHE

Lei pensa che molti accetteranno la sfida?

E’ una sfida ‘col trucco’ in realtà perché la maggior parte di coloro che vendono e dei broker, vendono e comprano per le transazioni finanziarie che ci sono dietro. Se ci fosse un caso speciale controverso non andrebbero contro i loro capi o la loro clientela, perché perderebbero business.
Perciò, se questo è vero, non sono analisti ma venditori, questo è il ‘trucco’ della sfida. E dimostratemi se sbaglio.

Non l’ha nominata ancora, ma sappiamo che ha dato un’occhiata alla situazione della Deutsche Bank, potrebbe dire cosa ne pensa?

La Deutsche Bank è l’equivalente di un film americano dell’orrore di serie B. non uno di serie A con attori famosi tipo Robert de Niro. Dico così perché se si leggono i rapporti delle banche europee molti di essi sembrano agli analisti che li esaminano, letteralmente delle storie dell’orrore. Ho letto il materiale che i miei analisti mi hanno passato e ho dovuto riconoscere che nessuno poteva leggere quelle carte senza farsi venire un gran numero di paure e preoccupazioni.

Ci sono migliaia di analisti che guadagnano milioni di dollari, con staff di venti, trenta, quaranta persone, ma ancora nessuno si è accorto di questa ‘roba’. Il rapporto annuale di Deutsche Bank consiste di 420 pagine, più varie appendici di varie centinaia di pagine, ma non ci vogliono centinaia di pagine, per nessuna azienda, per quanto grande sia, per spiegare cosa è stato fatto l’anno precedente.

Il motivo per cui è cosi lungo è che in questo modo è molto più facile seppellire in esso alcune informazioni [che non si vogliono far vedere o comprendere, ndt]. Il mio piccolo team ha impiegato vari giorni solo per leggerlo e altrettanti per analizzarlo tutto e fare i calcoli di verifica opportuni. Non tutti hanno i mezzi, le capacità, il tempo per farlo, ma quegli enti che sono pagati per farlo, dovrebbero farlo. Questi enti sono le famose agenzie di rating, gli analisti, i broker, i gestori di Hedge found. Io guardo il rapporto annuale di Deutsche Bank e sono scioccato, non abbiamo un ascia per trinciarlo e non ci interessa se l’istituzione che descrive vada alle stelle o cada in un pozzo, perciò possiamo essere obbiettivi, molto analitici e possiamo immergerci in una analisi profonda come fosse il luogo del delitto. Seguiamo la vecchia scuola e leggiamo e verifichiamo ogni nota, costruiamo i modelli da zero e diffidiamo delle interpretazioni preconfezionate o esterne che possono portare fuori strada; in questo modo quando guardiamo qualcosa, raggiungiamo dei risultati o delle prospettive totalmente differenti da tutto il resto di Wall Street.

L’ESEMPIO DI DEUTSCHE BANK

Cosa ha visto nello specifico del caso della Deutsche Bank?

Le interpretazioni contabili della banca sono ridicole: hanno certi asset, prestiti e obbligazioni che sono assistite da garanzie reali. Le obbligazioni hanno delle controparti, ma non valutano bene la rischiosità di queste controparti e non aggiustano la valutazione di queste operazioni. Per esempio se si fanno delle transazioni con affari di media misura nel campo marittimo le garanzie saranno le navi.
Ora, se gli affari del settore marittimo diminuiscono, i settori che stanno dietro e sostengono il commercio, come il settore del trasporto anche perdono forza e valore. E’ buon senso comune: se gli affari diminuiscono, l’industria perde valore, al contrario, quando cresce il commercio marittimo, le attività legate a questo settore come navi, eccetera anche crescono di valore.

Questo vale per qualsiasi altra attività; se i mutui calano in termini di valore perché non vengono pagati, è probabile che anche le case perdano valore. Deutsche Bank sta dicendo che non c’è bisogno di cambiare la valutazione dei rischi per le controparti o di regolare le valutazioni di essi, perché tutto riamane garantito.

Così questo argomento non ha alcun fondamento nella realtà economica ed è uno dei molti esempi in cui si vede che la Deutsche Bank sta probabilmente sovrastimandone l’importanza, senza che nessuno se ne accorga. Altri esempi sono come stanno prendendo le perdite sui derivati rilasciando delle dichiarazioni attraverso le loro relazioni, ma, ancora una volta, non ammettendolo apertamente di fronte ai media. Non vedo molte indagini infatti. Hanno cambiato diversi amministratori delegati e quando il gruppo dirigenziale cambia troppo spesso è davvero un problema. Questi sono solo tre piccoli problemi [che ho visto, ndt] ma se ne possono trovare facilmente a dozzine.

Quando verranno a galla questi problemi spazzeranno via il patrimonio netto della banca?

Non credo che la Deutsche Bank abbia ancora una gran quantità di patrimonio netto, in definitiva perché è una questione di prospettiva contabile, è molto malleabile e molto dipende dall’interpretazione. La Deutsche Bank non ha più margini: le sue operazioni sono sempre meno, le sue commissioni di pagamento, le sue operazioni di trading e le transazioni sono sempre meno redditizie.
Il settore bancario è diventato sempre meno redditizio perché il suo ‘ambiente’ è stato immerso per un po’ di tempo in tassi di interesse negativo. Quindi se una banca fa i soldi con i mutui e può farli così, vuol dire che può guadagnare in un solo modo. Il problema è che l’attività di prestito di Deutsche Bank ha un margine minimo, e si sta riducendo; e il suo guadagno da commissioni ha pure un margine minimo, e anch’esso si sta riducendo. Tutto questo, combinato con il contesto macroeconomico tedesco, che è il suo più grande mercato e che si sta a sua volta restringendo.

EFFETTO CONTAGIO

Può questo avere degli effetti sulle altre istituzioni europee?

Sono molto pessimista sulla situazione finanziaria europea, c’è davvero un significativo rischio di ‘contagio’; se la Deutsche Bank va giù, questo avrà ripercussioni su tutte le banche europee e non solo: anche sulle compagnie di assicurazione, perché qualsiasi soggetto che si basi fortemente sul reddito fisso, sarà influenzato e questi rischi si espanderanno dentro e fuori ogni mercato. La Deutsche Bank è proprio il ground zero di un grande ‘botto’.

Infatti le controparti sono tutte molto diffidenti/prudenti nei sui confronti e la Banca Centrale europea sta adottando misure protettive nei suoi confronti: affermano di avere delle corde di sicurezza per salvarla dalla caduta. Infatti la politica dei tassi d’interesse negativi serve proprio a tenere a galla le banche e sono ‘linee di sopravvivenza’ attraverso le quali possono prendere in prestito denaro dalla Bce e essere pagati per il prestito di denaro.

Quando si salvano le attività della banca si salvano i bilanci, ma si distrugge il conto economico, perché le banche non possono erogare prestiti in un ambiente dove domini l’interesse negativo. Perciò, per usare un metafora, è come voler salvare qualcuno che sta annegando prendendolo per la gola: si riesce a tenerlo a galla ma si rischia di farlo morire per soffocamento, perché non riesce a respirare; questo è quello che sta accadendo alle banche europee.
Ora, come le controparti perdono fiducia nella Deutsche Bank, la Bce dice che farà da prestatore di ultima istanza. Questo funziona finché le controparti abbandonano o sono in difficoltà, ma la Bce non è l’intero mercato; per ora la Bce è l’acquirente di ultima istanza e il più grande compratore di debito sovrano europeo.

Sta comprando anche i debiti delle obbligazioni societarie, che effetto avrà anche questo intervento sui mercati?

Il fatto che una banca centrale compri anche il debito privato è ridicolo. Quale è il senso? Cercano di stabilizzare i prezzi in questo modo? Ma la stabilità dei prezzi è molto diversa dal controllo dei prezzi. Per me questo è assurdo, ma forse ci sono informazioni che io non ho, o semplicemente non ci arrivo.
In genere alla fine della giornata (in Borsa) si possono stabilizzare i prezzi sul debito societario comprando tutto. Ma, a questo punto, esiste davvero un mercato? In un mercato di solito si hanno diversi partecipanti che comprano e vendono tra loro beni diversi. In Europa invece ci sono diversi partecipanti che vendono tutti alla Banca Centrale europea. Che poi non utilizza un valore economico reale: sta stampando digitalmente i soldi per comprare questi beni, sta creando dei nano-soldi per comprare beni, ma il valore economico [dei nano-soldi creati, ndt] non è mai esistito.

Il valore economico non può essere creato dalla Banca Centrale, il valore economico può solo essere creato da uomini e donne che lavorano alla Bce creando servizi, beni prodotti eccetera. Questo è l’unico modo per creare valore economico. Così però, invece di creare maggiore valore economico stanno degradando il valore dell’euro diminuendolo sempre di più: questo è esattamente quello che succede quando stampano denaro. Sono bloccati in un circolo vizioso, devono trovare le parti cattive del sistema, cosa che sicuramente porterà al crollo di molte banche, ma questo sembra essere quello che la Bce non vuole proprio che accada.
Per questo finché si è un soggetto insolvente nel sistema, si ha un ‘valore trappola’ con il quale non è possibile creare valore economico nel breve e medio termine. Io suggerisco la soluzione più rapida di far crollare i giocatori. Perché comunque a lungo termine la Bce non sarà in grado di salvarli. Nel breve termine, la Bce potrebbe permettere a chiunque non sia veramente autosufficiente e solvente di fallire.

UNA SOLUZIONE ALTERNATIVA

Lei come gestirebbe la situazione?

Ora ci deve essere qualche intervento normativo del governo, o forse non ci dovrebbe essere! Per duemila anni non sono esistite banche sul mercato, e il sole sorgeva ogni giorno comunque.

Ma se la Bce vuole mantenere la sua posizione semi-dominante nell’ordine mondiale, dove l’Europa è dietro gli Stati Uniti ma è in competizione con l’Asia, non vuole che le forze del vero mercato entrino in gioco. Così per evitare la caduta deve semplicemente stanziare i fondi per le attività bancarie necessarie. Solo per le cose che si considerano necessarie come acqua, luce e riscaldamento e per le funzioni di base delle attività bancarie come risparmio, gestione, carte di credito eccetera.

Tutte le altre transazioni a rischio sono fuori dal mercato, quando si fa questo automaticamente il mercato attribuisce un alto rischio per altre cose e deve pagare di più.

Questo renderà le imprese molto più responsabili perché non vorranno correre rischi troppo alti: dovranno pagare il 18% per i soldi contro un uno e mezzo per cento delle imposte della Bce.

Ora se tu devi pagare il 18% di rischio non andrai a fare nessuna attività commerciale che ti ripaga del 10 o 11% di rischio. Le banche stanno facendo affari che hanno un netto del 25% ma c’è un rischio del 15% cosi il netto reale del guadagno è almeno del 10%. Se paghi il 18% e una perdita economica. Questo è il ragionamento che tutti i banchieri e i manager delle imprese dovrebbero fare. Questo è il tipo di pensiero che tutti gli uomini d’affari dovrebbero avere se vogliono sopravvivere senza il supporto assistenziale della Bce. Ma quando c’è l’assistenza, non ci si preoccupa del pensiero classico ‘ricavi meno costi, uguale guadagno, perché nella realta europea ora non ci sono costi, i ricavi sono uguali al guadagno perché i costi sono tutti ‘sostenuti’ dalla Bce.

Il mercato è andato: ora esiste solo la manipolazione del mercato. La Bce, con la sua politica ha distrutto i mercati europei. Completamente.

Articolo in inglese: Independent Financial Analysis and the Case of Deutsche Bank

Traduzione di Fabio Cotroneo

 

 
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