Installate 30 mila nuove telecamere di sorveglianza a Pechino

Il Grande Fratello in Cina ti sta guardando e Pechino ha appena aggiunto qualche occhio: le forze di polizia hanno istallato 30 mila nuove telecamere di sicurezza, apparentemente per inasprire i controlli sulle attività criminali. Lo ha rivelato un articolo dell’agenzia statale Pechino News il 25 maggio.

Il nuovo sistema, aggiunto a centinaia di migliaia di telecamere già istallate, serve per creare «una solida rete di controllo e prevenzione», secondo l’Ufficio per la Sicurezza Pubblica di Pechino.

Nel 2010 le autorità di Pechino avevano già istallato più di quattrocentomila telecamere per fornire «il cento per cento di copertura» delle maggiori aree pubbliche e delle posizioni strategiche, tra cui il 70 per cento delle zone residenziali, secondo quanto riportato dai media statali.

Pechino News riferisce che le telecamere istallate con il nuovo sistema possiedono tre livelli di controllo – copertura 24 ore su 24 di quartieri fondamentali, strade affollate, scuole, quartieri commerciali, ecc., e copertura a tempo sulle strade meno importanti.

«In passato i video di sorveglianza avevano il mero compito di registrare le prove, ma ora possiamo identificare e combattere attivamente le attività illegali», ha affermato in un comunicato l’Ufficio per la Sicurezza Pubblica della città.

Il regime comunista ha usato a lungo la sorveglianza pubblica per monitorare e reprimere severamente i gruppi di attivisti e di civili che il Partito considera sovversivi. Dato che si avvicina il 26° anniversario delle proteste e del massacro di Piazza Tiananmen del 4 giugno, l’aggiornamento delle reti di sicurezza di Pechino sembra proprio una misura autoritaria.

L’analista politico Tang Jingyuan, parlando con Epoch Times, ha sottolineato che l’ampliamento del sistema di sorveglianza di Pechino è probabilmente destinato a contrastare le attività di protesta che potrebbero avere luogo durante il prossimo memoriale del 4 giugno.

Secondo le informazioni riportate da Minghui.org, sito web del Falung Gong, le autorità di Pechino hanno anche usato il sistema di sorveglianza per controllare e reprimere i praticanti del Falun Gong, un gruppo spirituale perseguitato dal Partito Comunista cinese dal 1999.

I praticanti, nel tentativo di diffondere informazioni riguardo al Falung Gong e alla sua campagna di persecuzione in atto da 16 anni, rischiano la detenzione, le torture e la morte quando sono in custodia nelle mani delle autorità del regime. Hanno riferito di essere stati spiati dalla polizia attraverso le telecamere, oltre ad avere i cellulari sotto controllo e le case poste sotto sorveglianza diretta.

Secondo quanto riporta Minghui, le stazioni ferroviarie di Pechino sono equipaggiate con tecnologie di sorveglianza che possono riconoscere i volti dei praticanti del Falung Gong schedati dall’Ufficio per la Sicurezza Pubblica.

Articolo in inglese: ‘30,000 New Surveillance Cameras for Beijing

 
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