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Il vero volto del comunismo e la vita reale sotto il Pcc

Secondo recenti sondaggi, oltre il 40% degli americani ha una visione favorevole del socialismo. Ma pochi riescono a immaginare cosa significhi realmente vivere sotto un regime come quello del Partito Comunista Cinese (Pcc). Il documentario originale di EpochTV, ‘China’s Walking Dead’, andato in onda il 3 settembre, offre uno sguardo sul mondo distorto della leadership comunista cinese, che finora è stato in gran parte nascosto al pubblico.

Il conduttore di American Thought Leaders, Jan Jekielek, ha incontrato Kay Rubacek, regista pluripremiata, autrice di Who Are China’s Walking Dead e già conduttrice del programma Life & Times di Ntd. Per comprendere la visione del mondo di coloro che servono il regime, la Rubacek ha studiato a fondo documenti ufficiali e discorsi di funzionari del Pcc, e ha intervistato degli ex funzionari.

Il vero volto del comunismo

Intervistando gli ex funzionari, la Rubacek ha scoperto che coloro che eseguono gli ordini del Pcc devono separare le loro azioni dalla loro coscienza, che tutto ciò che viene fatto dal Pcc è incentrato sul mantenimento del controllo totale e che tutto ciò che il resto del mondo vede, compresa l’economia e le infrastrutture cinesi, è solo in superficie.

Tuttavia, quello che accade dietro le quinte del comunismo non è cambiato, dalla sua nascita fino ad oggi: le finalità e gli obiettivi del comunismo rimangono gli stessi, così come le sue tattiche.

Molti in Occidente elogiano il modello autoritario comunista, nonostante le sue sempre più frequenti atrocità in materia di diritti umani. Forse pensano che il Pcc si sia evoluto, ma è un’illusione.

Per esempio, il regime sostiene di non praticare il lavoro forzato, e chiama invece le sue strutture «centri di riabilitazione dalla droga». Questo nome suona benevolo per chi è in Occidente ma è una menzogna, secondo la Rubacek. Intervistando funzionari che hanno visto ciò che accade all’interno del regime, la Rubacek ha infatti ottenuto una prospettiva completamente diversa.

La legge in Cina – dice – è di tipo mafioso: tutto dipende da chi conosci, da chi ti copre le spalle e da chi sta per pugnalarti alle spalle. Nemmeno gli alti funzionari comunisti possono impedire che i membri della propria famiglia vengano torturati a morte.

La Rubacek ha intervistato decine di ex funzionari del Pcc che hanno disertato in vari Paesi. Diplomatici, agenti segreti, ufficiali dell’esercito, dei campi di lavoro e propagandisti le hanno raccontato la verità sulla vita sotto il regime comunista. Uno di loro ha detto che le direttive per sradicare il gruppo spirituale Falun Gong dicono che ogni mezzo è giustificato.

Come morti che camminano, senza anima

Nel suo libro, la Rubacek cita un ex commissario di polizia cinese che ha definito se stesso e gli altri che vivono sotto il governo del Pcc «dei cadaveri ambulanti». Ha affermato che «le persone lì non vivono come esseri umani. Viviamo come morti che camminano, senza anima».

Un altro ex funzionario le ha detto: «Il Pcc avvelena le persone e le trasforma in morti che camminano».

Questa espressione non è casuale o rara. Secondo i disertori, il Pcc considera le persone come poco più che animali, utili solo perché possono essere addomesticati e utilizzati come strumenti per il Partito.

Un altro termine usato nel libro è «due strati di pelle». I funzionari cinesi devono separare il loro strato interno – la loro coscienza – dallo strato esterno che mostrano al pubblico. Ciò richiede che sopprimano il loro senso della verità, del buon senso e della moralità, mentre presentano ciò che il partito vuole che il pubblico creda o sappia. Quando il partito chiede loro di fare del male alle persone o di mentire, devono obbedire senza considerare la propria coscienza. Lo strato esterno giustifica la menzogna, l’imbroglio, l’uccisione e la tortura.

Propaganda e menzogne

Una diapositiva trapelata da una sessione di formazione per giornalisti del Pcc rivela la concezione che il partito ha delle notizie rispetto alla propaganda. La diapositiva descrive le notizie come incentrate su informazioni, originalità, fatti, comunicazione tempestiva ed equilibrio. La propaganda, invece, si concentra su formato, ripetizione, opinione, tempistica, manipolazione e interpretazione tendenziosa. Un ex giornalista ha detto che in Cina devi avere una prospettiva marxista-leninista che combini le notizie con la propaganda: «Il nostro lavoro è capire come diffondere la voce del partito il più possibile».

Un commento di un ex funzionario della propaganda del Pcc chiarisce ulteriormente questa affermazione: «Quello che diciamo alla gente è scollegato dalla realtà. Non può essere vero. Se fosse vero e la gente vedesse la realtà del Partito Comunista Cinese, esso sarebbe finito».

Vladimir Lenin una volta disse: «Un giorno di rivoluzione vale 20 anni». In China’s Walking Dead, un ex funzionario riflette sulla protesta guidata dagli studenti cinesi nel 1989, che ha portato al massacro di Piazza Tienanmen. Il funzionario racconta di aver detto alla figlia minore di «sbrigarsi a uscire e vedere come il Pcc massacrava le persone». Sapeva che se non avesse visto di persona, non avrebbe mai capito quanto fosse malvagio il Pcc.

Diecimila studenti e cittadini normali sarebbero morti quella notte in piazza Tienanmen, ma nei giorni successivi il Pcc ha diffuso notizie secondo cui gli studenti avevano invece ucciso dei soldati a cui in seguito è stata dedicata una commemorazione. Anche i bambini ha dovuto partecipare alla commemorazione e sono stati costretti a prestare giuramento al Pcc. Per questo motivo il funzionario voleva che sua figlia vedesse la verità, in modo che potesse vedere oltre la propaganda, a differenza di altri bambini che non sapevano nulla.

Oggi Piazza Tienanmen è un argomento proibito in Cina. Nel resto del mondo, tuttavia, il suo anniversario viene commemorato ogni anno.

La Rubacek afferma che da Piazza Tienanmen il Pcc ha imparato a nascondere con più attenzione la sua brutalità.

Gli obiettivi del comunismo non sono cambiati

L’essenza e gli obiettivi politici del Pcc non sono cambiati negli ultimi 70 anni, e nemmeno i suoi metodi. Gli obiettivi politici del Partito sono indicati molto chiaramente nella costituzione del Pcc, che pone il controllo nazionale assoluto e il denaro al di sopra di tutto. La vita umana e l’ambiente possono essere messi da parte o distrutti, purché si mantengano gli altri due obiettivi. «Il Pcc ha espresso la sua posizione in modo molto chiaro. Non è nascosta», afferma la Rubacek. «Per noi pensare altro è solo cecità volontaria».

China’s Walking Dead mostra come il Pcc abbia falsificato la storia cinese. La storia degli omicidi e dei crimini del Partito non è riportata nei libri di testo cinesi. Nel corso degli anni, i manifesti di propaganda sono stati sostituiti da Tv e film, ma il messaggio rimane lo stesso: «Il Pcc esisterà per sempre, non ci sarà mai un’alternativa e la gente deve accettarlo e amarlo». I bambini vengono indottrinati ad amare il regime fin dalla nascita.
Sebbene la Cina sia una delle civiltà più antiche del mondo, risalente a migliaia di anni fa, ai cittadini cinesi viene insegnato che patriottismo verso la Cina significa patriottismo verso il regime del Pcc, come se il Pcc venisse prima e la Cina dopo.

Il valore inesistente della vita umana

In una società comunista, la concezione del valore della vita è drasticamente diversa da quella occidentale. Anzi, è quasi inesistente.
L’esercito cinese glorifica l’uccisione di vite umane, a differenza degli eserciti occidentali, che comunque danno valore alla protezione della vita. Per esempio, la musica di un video di reclutamento dell’esercito cinese contiene testi come «uccidere uccidere uccidere».

Gli ex ufficiali hanno raccontato alla Rubacek di aver pensato che ci fosse qualcosa di sbagliato in loro, perché sentivano che le cose orribili che vedevano fare erano cattive, mentre gli altri intorno a loro sembravano insensibili. Un funzionario ha commentato: «La gente non vuole essere crudele ma la società è crudele. Devono essere crudeli».

C’è speranza per le vittime del comunismo?

Spesso ci si chiede perché il popolo cinese non si ribelli. Se la vita sotto il regime è così brutta, perché non fanno qualcosa? La Rubacek spiega che anche i funzionari del Pcc si sentono impotenti sotto il regime. E la gente comune non sa nemmeno di avere una scelta, essendo stata condizionata a credere che non ci sarà mai un’opzione di governo alternativa in Cina.

La storia ci insegna che questa è una menzogna, ma molti non vedranno mai la verità. Pensare in modo indipendente in una società comunista significa rifiutare tutto ciò che ci è stato insegnato fin dalla nascita. A volte, significa persino rischiare la vita. Inoltre, i civili cinesi non hanno libero accesso alle informazioni, il che significa che la maggior parte di loro non saprà mai come sono fatte le altre società o che un giorno potrebbero sperimentare la libertà.

La famiglia della Rubacek è sfuggita al comunismo, prima in Russia e poi in Cina. E il conduttore Jekielek ha un trascorso familiare simile: la sua famiglia è fuggita dal comunismo in Polonia negli anni ‘70. Ricorda che a cinque anni faceva la fila per il pane.

Il documentario sottolinea che conoscere la verità sul comunismo e la sua storia offre più di una semplice consapevolezza: dà anche speranza.

Ad esempio, la famiglia del marito della Rubacek è fuggita dalla Cecoslovacchia occupata dai sovietici. Se la sua famiglia avesse saputo che il Muro di Berlino sarebbe caduto cinque anni dopo, non sarebbe partita. Tuttavia, mentre vivevano sotto il dominio sovietico, non avevano idea che le cose sarebbero potute cambiare. Allo stesso modo, Jekielek racconta che, dopo essere fuggita dalla Polonia, sua madre ha detto che non avrebbe mai potuto immaginare che un giorno il regime sarebbe caduto.

Nessun Paese è immune dai veleni del comunismo, scriveva Aleksandr Solzhenitsyn in Arcipelago Gulag. Solzhenitsyn disse: «C’è sempre questa fallace convinzione. Qui non sarebbe lo stesso; qui queste cose sono impossibili. Ahimè, tutto il male del ventesimo secolo è possibile ovunque sulla terra».

Solzhenitsyn sperava in un mondo in cui le persone potessero comprendere gli orrori del comunismo senza doverli vivere. Purtroppo, la storia insegna che il regno del comunismo non è mai lontano. Tuttavia, dimostra anche che la libertà non è mai fuori portata, se le persone hanno il coraggio di lottare per ciò che è giusto.

Guarda “China’s Walking Dead” su Epoch Cinema qui.

Le opinioni espresse in questo articolo sono dell’autore e non riflettono necessariamente le opinioni di Epoch Times

Articolo in inglese: The True Face of Communism: Real life in Communist China

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