Il nuovo governo, fra Nato e Russia

Nel suo discorso precedente alla fiducia al Senato, Giuseppe Conte ha affermato che il suo governo rimarrà all’interno dell’alleanza atlantica con gli Stati Uniti come alleato privilegiato, ma che al contempo manterrà ottimi rapporti con la Russia, e che si impegnerà in un percorso di revisione delle sanzioni contro Mosca. Quest’ultimo passaggio non è piaciuto a Jens Stoltenberg, segretario generale della Nato, che ha fatto gli auguri al nuovo governo italiano ma ha anche dichiarato: «Con la Russia dobbiamo mantenere il dialogo politico, ma le sanzioni economiche sono importanti».

Le sanzioni hanno l’ovvia utilità strategica di tenere a bada il gigante russo, ma dal punto di vista economico pesano molto all’economia europea. Secondo calcoli della Coldiretti, hanno infatti provocato un mancato guadagno di 3 miliardi all’Italia.

Intanto la Russia ovviamente apprezza: «Le sanzioni, le accuse continue verso di noi, sono tutti metodi per contenere la Russia perché l’Occidente vede la Russia come una minaccia, un avversario – dichiara Putin – Ma questi metodi non sono nell’interesse di nessuno, solo col dialogo e la cooperazione si può avanzare l’economia mondiale. Ora però qualcosa si muove poiché alcuni nostri partner in Europa iniziano a dire che serve cooperare con la Russia». Il presidente russo ha anche difeso la flat tax in vigore in Russia: «In teoria sembra una cosa sensata introdurre un sistema progressivo di tassazione, così che chi guadagna di più paga di più. Ma in realtà chi ha alti redditi trova sempre il modo di evadere le tasse e così per l’erario non ci sono maggiori introiti, e quindi questa soluzione è stata giudicata dal governo impraticabile».

 

 
Articoli correlati