I cinesi sperano che il ‘Potente Nonno Trump’ metta fine al Partito Comunista

Donald J. Trump gode di ogni tipo di soprannomi, negli Stati Uniti e in altri Paesi occidentali. In Cina, intanto, molti lo chiamano ‘Chuan Da Ye’.

‘Chuan’ è semplicemente la traslitterazione fonetica del cognome Trump. ‘Da’ significa grande o potente, mentre ‘Ye’ vuol dire nonno o più in generale uomo anziano. Perciò ‘Chuan Da Ye’ può essere tradotto letteralmente come ‘Potente nonno Trump’.

Chi conosce bene la lingua cinese sa che l’espressione ‘Da Ye’ esprime una connotazione di rispetto, affetto e autorità. Quando le persone chiamano qualcuno ‘Da Ye’ sottintendono spesso di essere pronte a seguire quella persona, almeno da un punto di vista morale, e di volersi schierarsi dalla sua parte, piuttosto che contro di lui.

Sebbene i media ufficiali cinesi controllati dal Partito dipingano l’Occidente e gli Stati Uniti in particolare come una ‘forza ostile’, molti internauti cinesi, che sanno come scavalcare il Grande Firewall del Partito, hanno mostrato simpatia per Trump. Le persone ne apprezzano la schiettezza, la personalità e il fatto che sia una persona estremamente ricca e di successo.

Chi la fa l’aspetti

Una motivazione più profonda del soprannome sta nel fatto che agli occhi di alcuni cinesi, Trump stia mostrando coraggio nell’opporsi al Partito Comunista Cinese, il quale da decenni reprime i suoi stessi cittadini.

Dal momento che molti cinesi vorrebbero ma non possono o non osano combattere contro il Pcc, molti internauti sono contenti che Trump lo faccia al posto loro.

Ad esempio, quando recentemente è scoppiato uno scandalo legato ai vaccini, con centinaia di migliaia di bambini sottoposti a dei vaccini Dtp che si sono rivelati inefficaci, molti genitori cinesi infuriati hanno inondato gli account dei social media dell’ambasciata Usa in Cina, postando numerosi commenti e chiedendo addirittura all’amministrazione Trump di «sbarazzarsi di questo governo malvagio».

Alcuni hanno persino indicato le coordinate spaziali dei due stabilimenti colpevoli di aver falsificato i dati e venduto i vaccini inefficaci, chiedendo agli Stati Uniti di distruggere questi stabilimenti che producono «armi chimiche», con dei missili tomahawk.

La popolazione non ha dimenticato che non c’è stata giustizia in seguito al caso del latte in polvere per neonati del 2008, che, secondo i dati ufficiali, avrebbe fatto ammalare 300 mila bambini di cui 54 mila sarebbero stati ricoverati in ospedale e sei uccisi.

Una rivista cinese con in copertina il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump in edicola a Shanghai il 14 dicembre 2016. Il titolo della copertina recita: «Nuovi eroi creano nuovi ordini e il mondo cambia a causa loro» (JOHANNES EISELE/AFP/Getty Images)

Cambiamenti politici

Alcuni intellettuali, analisti e sostenitori della democrazia cinese hanno dichiarato che Trump può ottenere ben più di un semplice ‘Da Ye’, se riesce a portare cambiamenti politici mediante i mezzi economici.

Jin Yan, un analista cinese, ha scritto in un articolo che da quando Trump è diventato presidente, il mondo ha assistito a dei cambiamenti che non si vedevano dai tempi della Guerra fredda.
Ritiene che Trump abbia contrastato facilmente la strategia ‘Hezong’ (a integrazione verticale) del Pcc ricorrendo alla propria strategia ‘Lianheng’ (a integrazione orizzontale).

Sia la ‘Hezong’ che la ‘Lianheng’ sono strategie cinesi molto famose che risalgono all’inizio del Periodo degli Stati Combattenti (475-221 a.C.), un’epoca durante la quale i piccoli Stati cercavano di formare alleanze per combattere contro gli Stati più grandi.

Jin ritiene infatti che la Cina volesse adottare la strategia ‘Hezong’ e allearsi con l’Europa per contrastare l’America nell’ambito della guerra commerciale, tuttavia Trump è riuscito a ribaltare la partita raggiungendo un intesa con l’Europa per ‘zero dazi’ e ‘zero sussidi’. Ritiene inoltre che il Giappone, l’Australia, il Canada e persino la Russia faranno altrettanto e si avvicineranno agli Stati Uniti piuttosto che alla Cina. Infine ha dichiarato che Trump è un grande stratega.

Determinazione

Wang Shan, corrispondente della stazione radio francese Rfi, ritiene che sia i ‘nemici’ che gli ‘amici’ di Trump lo abbiano sottovalutato, e abbiano sottovalutato in particolare la sua determinazione nel non permettere che gli altri Paesi si approfittino degli Stati Uniti, cosi come la sua determinazione nel porre fine alle pratiche commerciali inique costituitesi negli ultimi 30 anni. A causa di questa determinazione, Trump fa le cose a modo suo, nonostante le frequenti condanne dei leader e della stampa di tutto il mondo.

Wang ritiene anche che il mondo abbia sottovalutato la capacità di Trump di condurre una guerra economica contro il mondo intero. Da quando Trump ha assunto il suo incarico, infatti, l’economia Usa ha sorpassato molte altre economie e sta diventando sempre più forte. Perciò Trump ha abbastanza ‘munizioni’ per portare avanti la sua guerra contro le relazioni commerciali inique.

D’altra parte, Paesi come la Cina sono diventati strettamente dipendenti dagli Stati Uniti. Se la guerra commerciale si intensificasse, il regime cinese non avrebbe più mezzi per reagire: dal momento che le importazioni dagli Usa sono molto inferiori alle esportazioni, il regime non avrebbe modo di contrastare i dazi statunitensi.

«Guerra totale»

Tang Hao, un commentatore cinese, ritiene che Trump stia combattendo una «guerra totale» contro il Pcc, e ha dichiarato: «La guerra tra Stati Uniti e Cina non è solo una guerra commerciale internazionale come appare in superficie. È in realtà una guerra tra la natura del Pcc e l’umanità, e una guerra tra i principi universali delle relazioni internazionali e la cultura del Pcc. È anche una guerra tra il bene e il male condotta dagli Stati Uniti a cui partecipa tutto il mondo».

Chen Kuide, caporedattore di La Cina in prospettiva, una rivista online in lingua cinese, crede che Trump abbia creato «una nuova era»: «All’inizio – ha affermato Chen Kuide – la maggior parte delle persone, compreso me, avevano una visione molto negativa di Trump. Il suo operato è discutibile, ma in ogni caso ha creato una nuova era seguendo il suo istinto politico e economico».
Secondo Chen, Trump ha interrotto lo status quo che si era formato nell’ultimo secolo, rendendo possibili dei cambiamenti reali.

Uno screenshot dai social media cinesi. La didascalia in cinese è traducibile nel seguente modo: Reagan: «Lascia che mi sbarazzi prima del Partito comunista dell’Unione Sovietica, tu troverai qualche opportunità per liberarti del Pcc in futuro». Trump: «Ok! Affare Fatto!»

 

L’economista della Ucla William Yu ritiene che Trump abbia la chiara volontà di aiutare la Cina a cambiare e a diventare un Paese migliore, con un sistema economico migliore: «Trump è molto risoluto, e ha un forte senso del bene e del male. Per quanto riguarda la politica internazionale, non ha paura di niente ed è molto coraggioso. Penso che assomigli molto al Reagan di 30 anni fa. Negli anni ‘80, l’Unione Sovietica ha combattuto contro gli Stati Uniti guidati da Reagan e alla fine è collassata. La situazione della Cina oggi sembra essere la stessa. Non penso che i risultati saranno molto buoni per la Cina se continua a combattere contro l’America. Possono accadere molte cose inaspettate. La cosa migliore è collaborare con Trump».

 

 
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