Gli Usa esortano l’Unione Europea a non usare Huawei nelle reti 5G

Di Bowen Xiao

Nelle ultime settimane almeno tre funzionari statunitensi hanno parlato pubblicamente dei rischi connessi all’impiego di tecnologie Huawei nelle proprie infrastrutture 5G. In particolare un importante diplomatico statunitense ha espresso preoccupazione per l’utilizzo di queste tecnologie da parte dei Paesi europei.

Robert Strayer, vice sottosegretario di Stato per la Cyber-security, ha dichiarato che gli Stati Uniti stanno incoraggiando i Paesi europei a riflettere attentamente sulle implicazioni economiche e di sicurezza derivanti dall’utilizzo della tecnologia Huawei.
Durante una visita in Portogallo, Strayer ha spiegato ai giornalisti: «Non c’è modo di neutralizzare completamente i rischi, se non ricorrendo a fornitori affidabili provenienti da paesi democratici».

Per questo lo scorso mese il Segretario di Stato Mike Pompeo aveva esortato il Regno Unito a riconsiderare la decisione di concedere a Huawei un ruolo, seppur limitato, nelle reti 5G del Paese.

Strayer ha anche dichiarato che è «necessario demistificare» l’idea secondo cui la tecnologia Huawei sarebbe la più avanzata nel 5G. Huawei è stata fondata nel 1987 da un ex ingegnere dell’Esercito popolare di liberazione, e Washington ha ripetutamente chiesto ai suoi alleati di non usare la tecnologia Huawei in quanto potrebbe aiutare la Cina a rubare segreti e a spiare i Paesi occidentali. D’altro canto sia Huawei che il regime di Pechino hanno ripetutamente negato tali accuse.

Secondo Strayer «la buona notizia è che Ericsson, Nokia e Samsung forniscono tecnologia 5G alla pari di Huawei, e sono dei leader mondiali nel loro settore tecnologico».
I commenti di Strayer fanno eco a quelli rilasciati a inizio mese dal procuratore generale William Barr, che considera Nokia ed Ericsson le uniche due aziende capaci di competere con Huawei in ambito 5G.

Infatti, durante la China Initiative Conference del 6 febbraio, Barr aveva dichiarato: «Nokia ed Ericsson hanno prodotti affidabili e di qualità, che possono garantire ottime prestazioni. Hanno già dimostrato di essere in grado di gestire la migrazione dei clienti dal 4G al 5G».

Tuttavia, la principale preoccupazione di Barr è che i due fornitori sopracitati non abbiano abbastanza risorse o sostegno per competere con Huawei. Ha quindi suggerito che gli Stati Uniti utilizzino le proprie risorse per sostenere una o entrambe le aziende, aggiungendo che ciò «le renderebbe delle concorrenti più formidabili ed eliminerebbe le preoccupazioni circa la loro capacità di resistenza. Noi e i nostri più stretti alleati dobbiamo certamente considerare attivamente questo approccio».

Dal canto suo Huawei ha dichiarato di aver speso 15 miliardi di dollari in ricerca nel 2019 per conquistare la leadership del mercato, e che gli Stati Uniti vogliono semplicemente ostacolare la sua crescita perché nessuna azienda statunitense può offrire lo stesso genere di tecnologia a prezzi competitivi.

Mentre Strayer ha anche affermato che i fornitori occidentali come Ericsson e Nokia utilizzeranno una più funzionale architettura open, dando così l’opportunità alle aziende negli Stati Uniti e in Europa di fornire apparecchiature compatibili.

In passato diversi esperti avevano spiegato a Epoch Times che gli Stati Uniti avrebbero fatto bene a promuovere alcune delle aziende concorrenti di Huawei.

Il rappresentante speciale della Casa Bianca per la politica internazionale delle telecomunicazioni, Robert Blair, ha affermato durante la conferenza sulla sicurezza di Monaco di Baviera che per creare un’alternativa a Huawei gli Stati Uniti potrebbero stabilire una partnership con l’industria delle telecomunicazioni.

Attualmente la Cina domina il mercato globale della tecnologia 5G, conquistandone il 40 percento tramite le società Huawei e ZTE. Il 5G è la prossima generazione della tecnologia delle reti mobile, che offrirà la possibilità di connettersi a internet a velocità da dieci a cento volte superiori a quelle del 4G. Gli esperti ritengono che il drastico aumento della velocità della rete sia destinato a rivoluzionare molti settori, tra cui i trasporti, la sanità e la produzione.

Ad ogni modo, pochi giorni dopo il discorso di Barr, il vice presidente Mike Pence ha replicato che gli Stati Uniti stanno già adottando un approccio diverso per contrastare Huawei.
«Il Procuratore generale Barr ha tutto il mio rispetto, ma crediamo che il modo migliore di procedere sia quello annunciato da Ajit Pai negli ultimi giorni», ha dichiarato Pence riferendosi agli sforzi del presidente della Federal Communications Commission volti a liberare un maggior numero di frequenze radio da utilizzare per le reti 5G.

 

Articolo in inglese: US Official Urges EU to Use 5G Alternatives Over Huawei

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