Giro 2016, primo arrivo in salita a Wellens. Nibali: ora conosco Dumoulin

A Roccaraso, nella sesta tappa, tutto si compie negli ultimi quattro chilometri del primo arrivo in salita del Giro 2016. Mentre Tim Wellens vola, tutto solo, con oltre tre minuti di vantaggio verso la sua prima vittoria di tappa in un grande giro. Nel gruppo della Maglia Rosa Vincenzo Nibali azzarda uno scatto a sorpresa controvento su pendenze poco adatte alle sue caratteristiche. Il capitano dell’Astana fa il vuoto ma si pianta offrendo il fianco alla Maglia Rosa che non perdona. Tom Dumoulin contrattacca quando vede lo Squalo in difficoltà e allunga in classifica su tutti e tre i grandi pretendenti alla vittoria finale.

«Il mio attacco non è stato assolutamente pianificato, ho solo seguito il mio istinto. Mi aspettavo che Nibali chiudesse su Fuglsang [mandato in avanscoperta dall’Astana come punto di appoggio, ndr] ma è partito al momento sbagliato – spiega il capitano della Giant Alpecin al termine delle tappa – Il Team Sky ha chiuso il buco, io non avevo più Preidler o Ludvigsson ad aiutarmi. Sono rimasto senza squadra ma mi sentivo molto bene. Non mi sono preparato specificatamente per affrontare le alte montagne ma ho lavorato comunque duro in vista del Giro. Oggi sono sorpreso della mia condizione, forse in una giornata no perderò tutto, ma fino a che arriverà quel giorno difenderò la Maglia Rosa».

«Ero prontissimo per andare all’attacco oggi ma quando ho mancato la prima fuga a tre (Alessandro Bisolti, Eugert Zhupa e Alexander Kolobnev), ho pensato di non avere più chance – racconta il 25enne belga dopo la vittoria – Dopo che il gruppo si è spezzato in discesa, Tom Dumoulin, mio buon amico da quando abbiamo corso insieme a Curaçao lo scorso novembre, mi ha detto che sarebbe stato un buon momento per attaccare. Non l’ho fatto subito ma il mio compagno di squadra Pim Ligthart mi ha chiesto di partire insieme poco dopo e così ho fatto. Sono andato a tutta sull’ultima salita. Di solito non capita che in testa a una corsa di questo livello ci sia qualcuno che conosci così bene. Dà davvero buoni consigli e si merita di portare a casa la Maglia Rosa».

Se consola in parte che anche Mikel Landa e Alejandro Valverde – sulla carta ancora i principali avversari del siciliano per la conquista della Maglia Rosa di Torino – intimorisce la brillantezza del capoclassifica. Il capitano della Giant Alpecin, consapevole dei suoi limiti sulle grandi salite dell’ultima settimana, forse ha imparato dalla lezione ricevuta dalla Vuelta 2015 – persa contro Fabio Aru solo sulle ultime montagne, nella terzultima tappa – e approfitta di ogni occasione per guadagnare in classifica sugli scalatori.

«Sono sorpreso un po’ perchè, da quello che avevo visto anche nella salita prima, non mi sembrava che pedalasse così bene – commenta Nibali – evidentemente si è nascosto molto bene. E quando lui è partito, è partito veramente molto forte e io avevo fatto già un’accelerata. Quindi seguirlo in quel momento era veramente difficile, ma è stato difficile anche per gli altri, perchè nessuno si è mosso […] è chiaro che ora sappiamo tutti chi è Dumoulin, perchè ha fatto vedere bene come ha corso oggi, quindi bisogna correre con molta più attenzione, con più tranquillità […] Questo Giro sarà un Giro molto difficile e abbiamo un rivale molto importante».

I capitani di Sky, Movistar e Astana hanno due giorni per ricomporsi e pensare a come limitare i danni domenica nella nona tappa, perchè i 40,5 della cronometro individuale del Chianti, saranno il terreno ideale per l’olandese in Rosa, che sarà sul suo terreno ideale per affondare il colpo.

 
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