Facebook attiverà il controllo di sicurezza durante attacchi terroristici  

Dopo l’attacco a Parigi, gli amministratori di Facebook hanno dichiarato che attiveranno la funzione ‘Controllo di sicurezza’ anche in caso di attacchi terroristici. La decisione è stata presa dopo che più di quattro milioni di utenti hanno utilizzato questo strumento per assicurarsi dello stato di salute dei propri amici nella capitale francese.

Il Controllo di sicurezza (letteralmente Safety Check) offre una notifica push ai dispositivi vicini alle zone colpite dalle calamità – fino a oggi solo calamità naturali – chiedendo all’utente se è al sicuro. Cliccando sul pulsante ‘I’m safe’ (sono al sicuro) Facebook invierà agli amici un aggiornamento di stato e una notifica, tranquillizzandoli per le proprie condizioni. Cliccando sulla notifica, gli utenti potranno conoscere gli aggiornamenti dai loro amici nella zona interessata e contrassegnarli come ‘salvi’. Per ricavare la posizione dell’utente, Facebook utilizza tre possibili informazioni: la città di residenza indicata nel proprio profilo, la posizione rispetto agli ‘amici nelle vicinanze’ oppure la città in cui sta utilizzando internet.

Questo strumento non è nuovo. Alex Schultz, vicepresidente per lo Sviluppo di Facebook, ha scritto in un post su Facebook che questa funzionalità era stata attivata in diverse situazioni, dai «recenti terremoti in Afghanistan, in Cile e in Nepal, così come durante il ciclone tropicale Pam nel Pacifico meridionale e il tifone Ruby nelle Filippine». La prima versione del Controllo di sicurezza era stata introdotta nel 2011, a seguito del terremoto e dello tsunami in Giappone, mentre l’ultima è stata rilasciata lo scorso ottobre.

L’attacco di Parigi ha segnato una svolta, fornendo un precedente sulla distribuzione di questa funzionalità in altri tipi di emergenze. «Fino a ieri la nostra politica era di attivare il Controllo di sicurezza solo in caso di calamità naturali. Da poco l’abbiamo cambiata e ora l’idea di attivare il Controllo di sicurezza per ulteriori disastri umani sta facendo progressi», aveva scritto Schultz il 14 novembre.

Nonostante la notizia, la società americana è stata comunque criticata per non aver utilizzato questa funzionalità dopo l’attacco terroristico a Beirut il 12 novembre, un giorno prima dell’attentato di Parigi. «Le persone si chiedono anche perché abbiamo attivato il Controllo di sicurezza a Parigi e non in altre parti del mondo, dove la violenza è più abituale, e cose terribili accadono con frequenza angosciante. La tragedia di giovedì a Beirut ne è un esempio recente». Schultz ha aggiunto che la grande quantità di attività sul social durante l’attacco di Parigi ha convinto la società ad attivare, per la prima volta, il controllo di sicurezza su eventi che non fossero catastrofi naturali.

Schultz non ha espresso chiaramente quando il Controllo di sicurezza sarà attivato per un territorio, ma ha fatto sapere che «la portata, le dimensioni e l’impatto» sono fattori che erano stati presi in considerazione quando questo strumento veniva fornito dopo i disastri naturali. Il vicepresidente ha anche precisato che questo strumento sarà meno utile nei luoghi in cui i pericoli sono costituiti per la maggior parte da minacce a lungo termine. «Durante una crisi in corso, come una guerra o un’epidemia, il Controllo di sicurezza nella sua forma attuale non è utile per le persone, poiché non c’è un chiaro punto d’inizio o d’arrivo e, purtroppo, è impossibile sapere quando qualcuno sia veramente ‘salvo’», ha scritto Schultz.

Ad ogni modo, in un altro post scritto dopo, Mark Zuckerberg ha sottolineato la volontà di Facebook di aiutare in queste situazioni. «Ci prendiamo cura di tutte le persone allo stesso modo e lavoreremo duramente per aiutare, quanto più possiamo, le persone che soffrono in queste situazioni».

Articolo in inglese: ‘Facebook Repurposes Safety Check for Paris Attack

 

 
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