Chi non digerisce l’Expo

Negli ultimi mesi il fenomeno #NoExpo si è diffuso a macchia d’olio in tutta Italia, raccogliendo sul web sostenitori da varie fasce sociali. La protesta nazionale nasce da un insieme di risentimenti: dalla cementificazione massiccia, all’incoerenza, alla precarietà.

Precari, studenti, contadini, lavoratori, sindacati di base, collettivi sono le voci che dimostreranno che una parte degli italiani non sta dalla parte di Expo 2015. Dal 29 aprile al 3 maggio a Milano sono in programma cinque eventi di mobilitazione contro l’Esposizione Universale.

Tutto ciò fa eco a quanto già affermato da Carlo Petrini, presidente di Slow Food International, che riguardo al Made in Italy organizzato da Coldiretti, ad Expo delle idee, aveva criticato il libero mercato applicato al mondo alimentare: «Ma ad Expo dove sono i pescatori, contadini, formaggiai e trasformatori, tutti quelli insomma che insieme fanno la più grande economia del mondo? Se questi soggetti non sono protagonisti… costruiamo sulla sabbia l’Expo».

CIBO INDIGESTO

Parole forti a cui il presidente Coldiretti Roberto Moncalvo aveva replicato così: «Porteremo noi gli agricoltori che hanno fatto diventare il made in Italy unico del mondo, le loro storie, i loro volti e le loro esperienze». Ma il tema dell’alimentazione sana è piuttosto delicato, tanto che il professor Franco Berrino, epidemiologo dell’Istituto Tumori di Milano e da sempre impegnato in questo senso ha duramente criticato le decisioni dell’Esposizione Universale, che ha presentato sponsor come McDonalds’, Coca Cola, Ferrero, tra gli altri.

«Expo sarà una grande fiera di promozione di cibi che non fanno bene alla salute – ha detto a Terranuova in un’intervista – Vorrei ricordare che il Codice Europeo per la Prevenzione dei Tumori dice di evitare il consumo di bevande zuccherate, carni conservate, di limitare il consumo di cibi ad alta densità calorica… Se ci saranno chiediamoci che senso ha questa Expo».

LE OMBRE DELLA CORRUZIONE

Alla lista qualche tempo fa si era anche aggiunta la notizia dell’arresto di due importanti dirigenti. Angelo Paris, responsabile dell’Ufficio Contratti di Expo 2015 spa e Antonio Acerbo, ex delegato del commissario unico Giuseppe Sala ed ex responsabile del procedimento per il Padiglione Italia hanno visto il loro nome accanto ad accuse di corruzione e turbativa d’asta. Entrambi sono agli arresti domiciliari. A distanza di qualche giorno dall’apertura, coloro che non riescono a buttare giù il boccone Expo hanno organizzato le cosiddette Cinque Giornate di Milano: un ciclo di percorsi il cui dissenso potrebbe avere maggior risonanza nella giornata del primo maggio, spinto dall’hashtag #noexpomayday.

 
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