Le ideologie marxiste controllano l’Occidente: politically correct, ateismo e culto della “scienza”

I Paesi comunisti esercitano uno stretto controllo sulla parola e sul pensiero delle persone. In Occidente, a partire dagli anni ’80, è apparsa una forma di controllo simile: una sorta di “polizia del pensiero” che difende e impone il “politicamente corretto” per scatenare i propri adepti sui mezzi di comunicazione, nel sistema scolastico e nella società in generale. Recitare slogan e criticare in massa le persone sono le azioni classiche: lo scopo è di restringere la libertà di pensiero e di parola. Molti si accorgono di quanto questo sia sbagliato, ma non ne colgono del tutto l’origine ideologica.

Espressioni come “politicamente corretto”, “progresso” e “solidarietà” sono utilizzate da lungo tempo dal Comunismo e dalla sinistra. A livello superficiale, si richiede di evitare un linguaggio che possa risultare discriminatorio nei confronti di minoranze, donne, disabili e altri. Per esempio, i neri in America vanno chiamati “afroamericani”, gli indiani d’America vanno chiamati “nativi americani”, gli immigrati clandestini “lavoratori senza documenti” e così via.

 

Il servizio è il decimo episodio del più ampio documentario ‘Come lo Spettro del Comunismo controlla il nostro mondo’.

 

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