Caos Yuan

L’economia cinese sta attraversando un periodo difficile e caotico, per cui attualmente due sole sono le certezze: primo, lo yuan, ha appena subito la peggiore perdita di valore da sempre, passando da una perdita del 2,9 percento sul dollaro registrata alla fine di maggio, a una del 6,4 percento al 30 di giugno; secondo: le conseguenze negative per la moneta cinese dovute all’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea.
La svalutazione dello Yuan ha quasi raggiunto l’1 percento nella singola giornata del lunedì successivo alla storica votazione inglese. Questo ha scatenato speculazione e confusione, segnando la fine di ogni certezza finanziaria.

La Cina ha usato il Brexit come copertura per la speculazione, allo scopo di alleggerire la rinnovata pressione causata dai flussi di capitali in uscita, che sono calati dai 20 ai 30 miliardi di dollari al mese, a dispetto della stima degli oltre 100 miliardi prevista nel corso dei primi due mesi dell’anno.
L’1 percento di calo di lunedì ha portato alla chiusura ai minimi storici della quotazione della valuta, e potrebbe rappresentare una buona opportunità di speculazione, dato che – come chiunque altro – anche il governo cinese è in attesa di capire come il mercato europeo reagirà all’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea.

In passato, la moneta cinese ha dominato titoli dei giornali e i mercati globali ma, a partire dalla prima svalutazione verificatasi inaspettatamente ad agosto dell’anno scorso, ogni sua brusca svalutazione non viene ricevuta positivamente.

D’altra parte, gli operatori potrebbero essersi presi dei grossi rischi a causa del rialzo globale dell’indice di volatilità [indice di stabilità che riflette quanto e con quale velocità cambia il valore di un investimento, di un mercato o di un settore di mercato, ndt]. Un altro segnale che mostra come la valuta cinese approderà a un sicuro rifugio a breve.

Dal lato politico, la situazione non appare certamente chiara. Nonostante la rapida caduta e la relativa volatilità, i giornali di Stato cinese vogliono far credere al mondo che non esista pressione sulla valuta.  Il Shanghai Securities News citando degli esperti non meglio precisati scrive: «Sebbene lo Yuan abbia perso valore rispetto al dollaro per alcuni giorni consecutivi, l’andamento sia dei mercati internazionali che nazionali è fondamentalmente stabile e senza segni di panic-selling [immediata vendita di titoli da parte effettuata senza tenere in considerazione il prezzo, ndt] o di corse all’acquisto di valute estere».

‘Panic-selling’ è un termine generico che potrebbe essere più adeguato alla sterlina inglese in questo momento, ma la stabilità del mercato dello yuan (dentro e fuori dalla Cina) sembra essere differente.

Sebbene il regime stia massimizzando gli sforzi per la stabilità, non importa che la Reuters abbia riportato le dichiarazioni di altri economisti non meglio precisati che sostengono che la banca centrale vorrebbe vedere lo yuan a 6,8 contro il dollaro: «La Banca Centrale vuol vedere lo yuan svalutarsi, nella misura in cui si tratti di una svalutazione controllata». 

Articolo in inglese: http://www.theepochtimes.com/n3/2104603-chinas-currency-confusion/

 
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