Guru di Wall Street: il Bitcoin è il futuro del sistema finanziario

Reggie Middleton, amministratore delegato di Veritaseum, una società di tecnofinanza americana, sul suo sito indipendente BoomBustBlog ha predetto niente meno che il crollo di Bear Stearns, Lehman Brothers e BlackBerry, senza contare il crollo del mercato dei subprime e il calo del titolo Apple.

Ora Middleton sta scommettendo sui bitcoin perché pensa che diventeranno l’infrastruttura del nostro futuro sistema finanziario.

In questa intervista esclusiva a Epoch Times, questo guru di Wall Street spiega perché bitcoin è più che una semplice moneta digitale, e come intende rivoluzionare il modo in cui si scambiano titoli azionari con Veritaseum.

Bitcoin è un mercato differente, indipendente dalle banche centrali. Lei è stato attivo nel settore per qualche tempo, può spiegare ai nostri lettori che cos’è la valuta digitale?

Bitcoin è un network consensuale basato su un protocollo di rete. Penso che sia una grossa tela sulla quale poter dipingere. Il network basato su un protocollo più famoso e penso anche familiare per la maggior parte delle persone è il protocollo internet (IP). Il protocollo è solo un set di istruzioni che dice come fare le cose. Il protocollo di bitcoin è simile a quello di internet in quanto si possono visitare parecchie piattaforme interessanti e ci si possono aggiungere applicazioni.
Con il protocollo internet si hanno le funzioni base, come le e-mail, il protocollo di trasferimento dei file (FTP), o anche le più avanzate opzioni come il web e, se non bastasse, le applicazioni: Facebook, YouTube, Google Voice, e la lista continua.

Reggie Middleton durante un’intervista con Epoch Times a New York (Oliver Trey/NTDTV).

Oltre al protocollo di bitcoin, analogamente alle email, il servizio più elementare dovrebbe essere la valuta digitale di bitcoin, la quale è un’applicazione in cima al protocollo. Si tratta di una valuta P2P [peer-to-peer, dicitura tipicamente utilizzata in internet per indicare un rapporto tra pari, ndt] che ha i propri binari di trasporto, è a prova di censura e che non richiede terze parti, il tutto per rendere gratuite le transazioni.

Di che cosa tratta la sua società?

Veritaseum usa un protocollo bitcoin per permettere a due o più parti qualsiasi di eseguire transazioni direttamente con chiunque, in peer-to-peer. L’applicazione permette di comprare e vendere il valore di ognuno dei 45 mila strumenti finanziari dotati di un simbolo di titolo: azioni, materie prime, titoli di credito, reddito fisso, indici, valute eccetera.

Si commerciano questi valori attraverso uno scambio digitale, peer-to-peer senza utilizzare una banca, né un broker o né la Borsa, e nel farlo, è garantito l’ottenimento del pagamento dell’importo del contratto perché si scambia senza rischio per le controparti. Entrambe le parti mettono il valore massimo su Blockchain, il database consensuale che garantisce a tutti la visione di ogni transizione e che ognuno ottenga il pagamento.

Questo valore è trasferito in anticipo e non c’è pericolo di non ottenere il pagamento, perché se la tua controparte affonda, rimane ancora il valore nella transazione. La transazione è chiamata ‘contratto intelligente’, fondamentalmente lo stesso di un contratto sociale o legale, ma stipulato in linguaggio informatico.

RENDITA ECONOMICA

Come fa a evitare le sue commissioni di intermediazione?

L’eliminazione delle commissioni è interessante: non si ha bisogno di una borsa, una banca o un broker per commerciare il valore degli strumenti finanziari.
Nel mercato dei capitali peer-to-peer, che è quello che Veritaseum sta cercando di creare, si ha l’eliminazione di tutte le frizioni o di tutti gli enti che non aggiungono alcun valore alle transazioni.

Caricare spese senza aggiungere nessun controvalore si chiama ‘rendita economica’. Pensate a un proprietario di un terreno sul quale c’è un cinema, che non sia raggiungibile a causa di una striscia di terra di 3 metri di fronte all’entrata.
Il proprietario fa pagare l’entrata o una tassa per oltrepassare questi 3 metri di terra e entrare nel cinema. Successivamente, scoppia un incendio nell’edificio, e tutti si precipitano verso l’unica uscita, e il proprietario decide di far pagare tutti per uscire, e chi non hai i soldi, brucia. Questo proprietario trae una rendita da una transazione senza avervi aggiunto alcun valore economico.

Quello che Veritaseum sta facendo, è permettere a quelli che sono rimasti bloccati nel fuoco di costruire il loro ponte su questi 3 metri di terra e raggiungere direttamente l’altro lato. Quindi chi va a caccia di facile rendita economica non avrà più potere in una transazione, perché non sarà più proprietario dell’accesso ai ‘ponti’ per le transazioni.
Gli individui ora possono fare le loro transazioni, e a ogni modo quando c’è qualcuno che cerca di approfittarsene, possono costruirsi il proprio ponte.

Quindi le attività bancarie, il brokeraggio, gli accordi finanziari, la concessione di prestiti eccetera, potrebbero essere fatte peer-to-peer. Gli operatori che cercano rendite, le banche, i broker, le borse, gli assicuratori, eccetera, potrebbero rimanere fuori dal business, a meno che non cambino significativamente strategia e non apportino ulteriore valore alla transazione.

Si ha una situazione in cui vincono entrambe le parti: ci si sbarazza di una spesa aggiuntiva a vantaggio dell’utente finale, abbiamo dei nuovi modelli di business, e un mondo più grande per il futuro.

IL PROBLEMA SONO LE BANCHE

Dove è diretto il prezzo delle azioni Bitcoin?

Me lo chiedono molte volte. a essere onesti, non ne ho idea, ma se scomponiamo il problema in un’opzione binaria a prescindere dal fatto che sia acquisto o vendita, io penso che verrà a galla. Il Bitcoin Blockchain è il più provato: è cresciuto dai 9 ai 10 miliardi di dollari dal 2009. E per il momento non è mai stato hackerato nemmeno una volta.

È la società privata della borsa di bitcoin che è stata hackerata, come BitFinex, ma non Bitcoin stessa.

Giusto, è la Borsa che è stata hackerata; sarebbe come dire che il fatto che Citibank venga derubata sia negativo per il dollaro.

Nel diciannovesimo secolo, quando si aveva l’oro depositato in una banca in Texas e la metà di questo veniva rubato non si trattava di un ‘difetto’ dell’oro.

Esatto. Perché il valore dell’oro è ancora lo stesso. Quello che è stato derubato potrebbe essere fuori di un paio di dollari, ma l’oro è l’oro. Altro punto interessante: non c’è una nazione sviluppata che non utilizzi le valute digitali. Per esempio quanti soldi ha in tasca?

Forse 50 dollari.

Io dubito che 50 dollari sia la somma di tutti i suoi beni e guadagni netti, il che significa che la maggior parte del denaro che possiede è da qualche parte in forma digitale. Il denaro effettivamente tangibile e non digitale, è generalmente meno dell’1 percento di quello posseduto.

Il denaro è nei bilanci delle banche. E i conti di queste banche, per metterla dal punto di vista degli asset digitali, sono dei database non consensuali, fondamentalmente un antesignano di Blockchain. La banca stessa è un portafogli digitale centralizzato- Questo è esattamente quello che è. È lo stesso concetto del bitcoin, e solo l’altro lato dell’equazione. Bitcoin è una rete di comunicazione geografica, un algoritmo con consenso generale.

Le banche sono reti centralizzate in area locale, hanno reti basate su server, ma detengono ancora i digital asset. Perciò Bitcoin non è mai stata hackerata, mentre le banche vengono attaccate regolarmente. C’è un resoconto che riporta che la J.P. Morgan riceve giornalmente 100 mila attacchi di hacker.

E chi sa in quanti hanno successo, dato che J.P. Morgan non lo comunica. Ma un rapinatore di banche, come Willie Horton, ha da scegliere fra un’entità che possiede un trilione di dollari in asset e un’altra con 10 miliardi. La seconda è distribuita su circa 400 milioni di nodi, quindi o scopre 400 milioni di password oppure si limita a fare il singolo colpo grosso. 

Tutti i rapinatori sceglieranno sempre le banche. Questo rende l’archetipo di bitcoin significativamente sicuro. Quando si è chiesto a Willie Horton perché avesse rapinato la banca la sua risposta è stata: «Perché è li che si trova il denaro».

Per approfondire: 

 

Articolo in inglese: Why the Financial System Should Be Based on Bitcoin

Traduzione di Davide Fornasiero

 
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