Parlamentari scendono in piazza contro il Green Pass a Roma

Di Marco D'Ippolito

Nella serata di mercoledì si sono svolte manifestazioni contro il Green Pass in almeno 12 grandi città italiane, da Trento a Palermo. E nella Capitale sono scesi in piazza anche deputati e senatori di vari schieramenti politici, che hanno espresso e argomentato la propria opposizione al ‘Green Pass’ per poter accedere a determinate attività sociali.

Alla manifestazione di Roma, organizzata in Piazza del Popolo dal ‘Comitato libera scelta’, hanno partecipato in tutto alcune migliaia di persone, molte meno rispetto alle aspettative, tra cui i parlamentari Vittorio Sgarbi (Gruppo misto), Claudio Borghi (Lega), Armando Siri (Lega), Simone Pillon (Lega) e Gianluigi Paragone (Gruppo misto).

Il deputato Siri ha aperto il suo discorso affermando: «Il popolo si riunisce a chiedere una cosa sacrosanta, la libertà di autodeterminazione e di scelta sul vaccino. Qualcuno sta trasformando una vicenda sanitaria in una vicenda ideologica e dogmatica. Non ci sono i dati che oggi giustifichino prese di posizione e limitazioni della libertà personale, che giustifichino il Green Pass e che giustifichino qualunque altro atto che impedisca la libera circolazione dei cittadini e della gente».

I parlamentari Armando Siri, Simone Pillon, Vittorio Sgarbi e Gianluigi Paragone durante una manifestazione contro il Green Pass in piazza del Popolo, a Roma, il 28 luglio 2021. (Screenshot del video trasmesso in diretta Facebook da Armando Siri)

Di tutt’altro avviso il ministro delle Politiche agricole del M5s, Stefano Patuanelli, che ha commentato la manifestazione dichiarando: «Totalmente sbagliata la partecipazione della Lega nella piazza no-vax di stasera. Non ci si rende conto di quanto stiamo ancora oggi rischiando la recrudescenza della pandemia e dello sforzo del Governo nell’introdurre misure che possano consentire di lasciare aperte le attività produttive».

Ad ogni modo, il decreto entrerà in vigore a partire dal 6 agosto e sarà valido per chiunque abbia compiuto il dodicesimo anno di età. Inoltre, secondo le parole del premier Mario Draghi e le indiscrezioni dei giornali, il governo ha intenzione di ampliare l’attuale lista delle attività riservate ai possessori del Green Pass nei prossimi giorni, includendo ulteriori restrizioni per quanto riguarda i trasporti, la scuola e il lavoro.

La questione dei giovani

Diversi parlamentari presenti alla manifestazione hanno sottolineato che è sbagliato imporre la vaccinazione ai giovanissimi, soprattutto se in buona salute, poiché nella stragrande maggioranza dei casi il Covid-19 risulta per loro innocuo. Di fatto, secondo gli ultimi dati rilasciati dall’Istituto Superiore di Sanità, dall’inizio della pandemia sono morte di Covid-19 appena 16 persone di età compresa tra i 10 e i 19 anni, contro i 51.267 decessi registrati nella fascia di età più colpita, quella tra gli 80 e gli 89 anni.

Dal canto suo, il deputato Claudio Borghi ha dichiarato: «Siamo qui per evitare cose molto pericolose che stanno iniziando e che dobbiamo cercare di fermare in tutti i modi. La cosa più pericolosa che dobbiamo evitare è il vaccino obbligatorio ai bambini».

Borghi si riferiva probabilmente al fatto che attualmente diversi medici stanno consigliando di estendere la vaccinazione anche ai minori di 12 anni, come ha affermato il virologo Fabrizio Pregliasco a Repubblica il 27 luglio: «È fondamentale procedere a una copertura vaccinale anche dei più piccoli perché anche loro sono coinvolti nella catena di contagio».

Ma le parole di Borghi erano senz’altro rivolte anche alla fascia di minorenni già coinvolta nel Green Pass, quella tra i 12 e i 18 anni, poiché ha poi dichiarato: «Adesso io sono un papà e non vedo perché dovrei essere costretto a fare il vaccino ai miei figli, oltretutto stiamo parlando, ripeto, di un vaccino sperimentale […] l’Inghilterra non lo consiglia, la Germania non costringe nessuno, anche la Francia in Parlamento è tornata indietro sui minorenni, noi alla fine riusciremo a essere l’unico Paese al mondo dove praticamente si obbliga, perché il Green Pass è un obbligo mascherato, il vaccino ai bambini».

«Io non capisco perché un bambino a settembre senza il Green Pass non può andare a fare basket – ha continuato Borghi – non può andare in palestra, non può fare sport, non può andare in piscina. E li minacciano con la dad, questa è una cosa vergognosa, dire che se tu non ti vaccini allora poi ci sarà la dad».

Anche il senatore Simone Pillon, noto per la sua strenua opposizione al ddl Zan, ha espresso un parere simile a quello di Borghi: «Intanto vorrei ricordare a tutti che quello che noi stiamo fronteggiando non è un vaccino, ma è una sperimentazione vaccinale, che è un’altra cosa. Allora le sperimentazioni vaccinali non le fai sui miei figli. Non si fanno esperimenti sui bambini».

«Non c’è nessun obbligo vaccinale»

L’ex parlamentare del M5s Gianluigi Paragone è intervenuto annunciando di aver denunciato il virologo Roberto Burioni per il post pubblicato dal medico su Twitter alcuni giorni fa, che affermava: «Propongo una colletta per pagare ai no-vax gli abbonamenti a Netflix per quando, dal 5 agosto, saranno agli arresti domiciliari chiusi in casa come dei sorci».

In realtà, come ha dichiarato Paragone nel prosieguo del suo intervento, chi non si vaccina lo fa «nel pieno rispetto della legge, perché non c’è nessun obbligo vaccinale e nessun obbligo vaccinale deve entrare dentro questo Green Pass e dentro il Parlamento».

Di fatto, l’obbligo del Green Pass è attualmente limitato a una serie di attività (l’elenco completo è alla fine dell’articolo), e soprattutto è possibile ottenere un Green Pass valido 48 ore anche effettuando un qualsiasi tampone rapido.

Ad ogni modo, è innegabile che se il raggio di azione del Green Pass venisse ulteriormente esteso potrebbe diventare complicato condurre la propria vita senza un Green Pass permanente, ovvero quello conferito al termine del ciclo vaccinale.

Vittorio Sgarbi

Non poteva mancare all’appuntamento Vittorio Sgarbi, che dall’inizio della pandemia ha sempre espresso pareri molto critici verso le restrizioni delle libertà personali imposte ai cittadini italiani dal governo.

In quest’occasione ha spiegato il suo punto di vista facendo un esempio: «Chi fa il vaccino partendo per un Paese dove ci sono malattie come la malaria e il colera, arriva in un Paese e non chiede che tutti i cittadini di quel Paese, del Kenya, della Namibia, facciano il vaccino, pensa che quello lo protegge. Quindi che paura può avere il vaccinato col Green Pass del non vaccinato? Il problema sarà del non vaccinato».

Il critico d’arte ha poi rincarato la dose con il suo consueto linguaggio ‘colorito’: «Non abbiamo nessuna certezza su un vaccino che non è stato testato. Quindi l’unica arma possibile è la libertà: io ho paura, mi vaccino; io non ho paura, saranno c***i miei; o dovrò pensare che il vaccinato ha paura di me?».

Infine Sgarbi ha chiesto retoricamente alla folla: «Siccome in Francia è proibito vaccinare i minori, se arriva un 17enne francese in Italia non può mangiare? Non può andare al ristorante?».

Mattarella: «La vaccinazione è un dovere morale e civico»

Nel frattempo, sempre nel pomeriggio del 28 luglio, il capo dello Stato Sergio Mattarella ha pronunciato parole pesanti, e di tutt’altro tenore, in occasione della cosiddetta cerimonia del Ventaglio, dichiarando che «la vaccinazione è un dovere morale e civico».

Il presidente ha spiegato che «La pandemia non è ancora alle nostre spalle. Il virus è mutato e si sta rivelando ancora più contagioso. Più si prolunga il tempo della sua ampia circolazione, più frequenti e pericolose possono essere le sue mutazioni. Soltanto grazie ai vaccini siamo in grado di contenerlo. Il vaccino non ci rende invulnerabili ma riduce grandemente la possibilità di contrarre il virus, la sua circolazione e la sua pericolosità. Per queste ragioni la vaccinazione è un dovere morale e civico».

Dal canto loro, molti dei parlamentari che hanno preso parola in piazza del Popolo hanno dichiarato di essere contrari a una divisione della società in buoni e cattivi, o meglio in vaccinati e non vaccinati. Hanno tutti dichiarato che continueranno a battersi perché vaccinarsi sia una scelta libera e cosciente.

Pillon, ad esempio, ha concluso il suo breve intervento affermando: «In Parlamento faremo tutto quello che è necessario perché non vogliamo che l’Italia sia divisa tra buoni e cattivi, quelli che hanno il bollino e quelli che non hanno il bollino. Non esiste. Non possiamo permettere che questo accada. Sappiamo perfettamente dell’importanza di cautelarci, dell’importanza di fare in modo che i più fragili non subiscano il contagio, e su questo ci mancherebbe altro, ma non possiamo accettare il Green Pass, non possiamo accettare che per andare a mangiare una pizza sia necessario un tampone».

Ma la Lega non sta al governo?

In molti hanno fatto notare ai parlamentari della Lega, anche durante la manifestazione, che il loro Partito è al governo, e che i ministri della Lega hanno approvato il decreto del Green Pass siglato il 23 luglio.

Siri ha replicato alle domande dei giornalisti affermando: «Il punto è che noi oggi siamo lì [al governo, ndr] perché grazie al fatto che siamo lì, oggi sul tram, sull’autobus, sui treni, sulle navi, a scuola e sul lavoro, il Green Pass non è passato. Stare fuori non serve a niente, bisogna stare dentro e combattere».

Di certo, il leader della Lega Matteo Salvini dichiara da tempo di essere contrario al Green Pass e all’obbligo vaccinale, e che in particolare i giovani dovrebbero essere completamente liberi di valutare e scegliere se vaccinarsi o meno, data la bassa pericolosità del Covid-19 nei loro confronti. Eppure, alla fine i suoi ministri hanno approvato la normativa.

Ad ogni modo, il leader della Lega ha commentato la questione parlando con la stampa fuori dal Senato all’indomani della protesta: «Ci sono manifestazioni di ogni genere, cui i cittadini possono scegliere liberamente se aderire o non aderire. Non c’era l’adesione ufficiale della Lega, se ci sono episodi di violenza io condanno sia quelle fisiche che quelle verbali». Il riferimento era al fatto che durante la manifestazione contro il Green Pass sono stati cantati cori contro il premier Draghi e il ministro Speranza.

 

Elenco delle attività per cui l’ultimo decreto legge prevede l’obbligo di Green Pass a partire dal 6 agosto:

  • Servizi per la ristorazione svolti da qualsiasi esercizio per consumo al tavolo al chiuso
  • Spettacoli aperti al pubblico, eventi e competizioni sportivi
  • Musei, altri istituti e luoghi della cultura e mostre
  • Piscine, centri natatori, palestre, sport di squadra, centri benessere, anche all’interno di strutture ricettive, limitatamente alle attività al chiuso
  • Sagre e fiere, convegni e congressi
  • Centri termali, parchi tematici e di divertimento
  • Centri culturali, centri sociali e ricreativi, limitatamente alle attività al chiuso e con esclusione dei centri educativi per l’infanzia, i centri estivi e le relative attività di ristorazione
  • Attività di sale gioco, sale scommesse, sale bingo e casinò
  • Concorsi pubblici
 
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