Adozioni, una partita tutt’altro che chiusa

La legge-compromesso sulle Unioni Civili approvata la settimana scorsa non ha chiuso il dibattito. Destra e sinistra si danno ancora battaglia: mentre Angelino Alfano canta ancora vittoria per lo stralcio della stepchild adoption, a cui il suo partito ha contribuito, Debora Serracchiani parla di un prossimo Ddl che tratti specificamente il tema delle adozioni; il leader di Ncd ritiene invece che il capitolo sia chiuso.

Non è chiaro se la posizione della Serracchiani sia condivisa dal presidente del Consiglio, che ha comunque le sue grandi sfide ancora da affrontare, fra cui i referendum su trivelle e riforme costituzionali.
Massimo Gandolfini, tra i personaggi di spicco del Family Day, ha dichiarato che intende ostacolare le riforme costituzionali del premier. Renzi la interpreta come una ripicca dopo la legge sulle Unioni Civili: «Che c’entra la difesa della famiglia con la riforma del Senato? Che c’entrano le coppie omosessuali con la cancellazione del Cnel? Che c’entrano i movimenti religiosi con le competenze regionali su energia e turismo? Nulla. Ma dobbiamo farla pagare a Renzi», controbatte nella sua newsletter.

Fatto sta che il mondo cattolico, che ha sicuramente contribuito in una prima fase alla popolarità dell’attuale premier ex-boy scout e delle sue ministre anche loro per lo più cattoliche (la Boschi era catechista), ha ormai cambiato idea su Renzi. E le prime avvisaglie si sono avute nella discussione della riforma scolastica (e le relative polemiche sul gender), ma il colpo peggiore è arrivato con le Unioni Civili, e potrebbe risultare mortale se si parlasse anche di adozioni, tema che vede contraria una grande parte del pubblico italiano.

Restando sul tema delle Unioni Civili, genera dibattito la recente nascita del figlio biologico del compagno di Nichi Vendola, venuto al mondo attraverso una madre surrogata all’estero (il cosiddetto ‘utero in affitto’). In Italia la procedura è tuttora illegale, e le gravi implicazioni morali non sono avvertite solo dai religiosi. Anche Laura Boldrini parlando ai giornalisti esprime «molte riserve sulla maternità surrogata». Il presidente della Camera (anche lei di Sel come Vendola) ritiene infatti che «specialmente quando sono giovani donne di Paesi poveri a prestarsi per conto di terzi […] è una pratica che si presta allo sfruttamento del corpo della donna».

Il tema risulta controverso, quindi, anche per i ‘progressisti’. E non sono pochi gli opinionisti al di fuori della destra che nutrono riserve in questione. Altri opinionisti, invece, ribattono che di utero in affitto non si è parlato minimamente, neanche quando nel Ddl Cirinnà c’era la stepchild adoption. Tuttavia, se la legge garantisse alle coppie omosessuali di adottare il figlio del partner, allora questi potrebbero essere fortemente tentati di fare un figlio pagando una donna in difficoltà economiche, per poi adottarlo. L’utero in affitto rimarrebbe formalmente illegale, ma la tentazione di ricorrervi per vie traverse sarebbe senz’altro maggiore.

Nel contesto del dibattito morale, fa discutere anche un messaggio di Monica Cirinnà su Facebook, che definisce il diritto di fedeltà come «retaggio di una visione ormai superata e vetusta del matrimonio, della famiglia e dei doveri e diritti dei coniugi». La gran parte dei commenti in risposta a questa ‘esternazione’ ha dimostrato forte disaccordo con la senatrice del Pd.

 
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