L’abolizione della proprietà privata è l’essenza del comunismo

Di Ella Kietlinska e Joshua Philipp

Cosa è il comunismo? La migliore risposta breve a questa domanda è stata offerta proprio da Karl Marx e Friedrich Engels: abolizione della proprietà privata. Ed è anche quanto sostenuto da Paul Kengor, professore di scienze politiche del Grove City College, durante un’intervista con Epoch Times.

Marx e Engels, i fondatori della dottrina comunista, hanno infatti scritto nel Manifesto Comunista che «la teoria dei comunisti può essere riassunta in una sola frase: Abolizione della proprietà privata».

Tuttavia, l’abolizione della proprietà privata può essere possibile solo tramite una guerra – secondo Kengor – perché la proprietà privata è «una legge giudaico-cristiana fondamentale, dei diritti naturali, dei diritti biblici: non devi rubare. Intendo dire che dalle caverne ai tribunali, il diritto di possedere proprietà è stato fondamentale per la natura umana, per non parlare del suo ruolo nel funzionamento di ogni economia».

Secondo Kengor, «per abolire la proprietà privata è necessaria una guerra, pistole, e c’è bisogno dei gulag», ed è così che il comunismo ha ucciso almeno 100 milioni di persone nel tentativo di farlo.

Alcuni conservatori parlano di «come il comunismo distorce i mercati» e concludono che «il comunismo non funziona da un punto di vista economico», ma Kengor ha sottolineato che «il comunismo non funziona perché è malvagio, è diabolico».

Il World Economic Forum prevede l’abolizione della proprietà nel 2030

Una guardia di sicurezza indica la strada a un uomo all’esterno del Centro Congressi di Davos prima dell’inizio dell’incontro annuale del World Economic Forum (Wef) 2018, a Davos, in Svizzera, il 22 gennaio 2018. (Fabrice Coffrini/AFP tramite Getty Images)

Secondo 8 previsioni formulate dal World Economic Forum (Wef), nel 2030 le persone non possederanno nulla e «tutti i prodotti saranno diventati servizi».

Ida Auken, parlamentare danese e Young Global Leader del Wef ha descritto in un suo articolo per il World Economic Forum la sua visione di come sarà la vita nel 2030: «Non possiedo nulla. Non possiedo un’auto. Non possiedo una casa. Non possiedo né elettrodomestici né vestiti. Tutto ciò che era considerato un prodotto, ora è diventato un servizio».

«Ogni tanto mi infastidisce il fatto di non avere una vera privacy – continua la Auken – Non posso andare in nessun luogo senza essere registrata. So che, da qualche parte, tutto quello che faccio, che penso e che sogno è registrato. Spero solo che nessuno lo usi contro di me. Tutto sommato, è una bella vita».

Il dottor Antony Mueller, professore di economia tedesco, ha invece scritto per l’Istituto Mises: «Se le previsioni del Wef dovessero avverarsi, la gente dovrebbe affittare e prendere in prestito dallo Stato ciò di cui ha bisogno, che sarebbe l’unico proprietario di tutti i beni. La fornitura di beni sarebbe razionata secondo un sistema di punti di credito sociale».

Karl Marx e il diavolo

La copertina del nuovo libro di Paul Kengor, The Devil and Karl Marx: Communism’s Long March of Death, Deception, and Infiltration

Kengor ha sottolineato che il Manifesto del Partito Comunista prevede anche la necessità di abolire tutte le religioni e la moralità, nonché l’abolizione della famiglia. Marx e Engels scrivono infatti nel Manifesto: «Abolizione della famiglia! Anche i più radicali divampano di fronte a questa famigerata proposta dei comunisti».

Sempre nel Manifesto, i due fondatori del comunismo spiegano: «Quale è la base della famiglia borghese dell’epoca nostra? Il capitale e il guadagno individuale. La famiglia non esiste allo stato completo che per la borghesia […] [Mentre la famiglia è praticamente assente] nel proletariato e nella prostituzione pubblica».

Come è noto, Marx considerava la religione «l’oppio dei popoli», voleva abolirla e ha perciò affermato che «il comunismo inizia dove inizia l’ateismo».

Tuttavia, Marx non era ateo. Kengor ha spiegato come Marx abbia parlato del diavolo in alcune delle sue agghiaccianti, spaventose e poco note poesie e opere teatrali, e ha citato una strofa della poesia di Marx La fanciulla pallida, scritta nel 1837:

Così ho rinunciato al Paradiso, lo so bene.
La mia anima, un tempo fedele a Dio, è destinata all’Inferno.

Kengor ritiene che questa strofa «sia in parte autobiografica in quanto l’anima di Marx era, in effetti, «un tempo fedele a Dio».

In un’altra poesia nota in inglese come The Player [il suonatore, ndr], Marx scriveva:

Guarda ora, la mia spada scura e sanguinolenta penetrerà
Infallibilmente dentro la tua anima.
Dio non conosce né onora l’arte.
I vapori infernali si levano e riempiono il cervello.

Finché non impazzisco e il mio cuore sarà completamente cambiato.
Vedi questa spada – il Principe delle Tenebre me l’ha venduta.
Perché lui batte il tempo e dà i segni.
Sempre più audacemente suono la danza della morte.

Kengor ha commentato l’ultimo verso affermando: «Cosa era il comunismo se non una danza della morte? Intendo dire che non è possibile trovare un’altra ideologia nella storia che abbia causato tante vittime quante il comunismo: almeno 100 milioni solamente nel secolo scorso».

Ma l’abolizione della proprietà privata e di tutte le religioni non sono gli unici obiettivi distruttivi che il comunismo persegue. Kengor ha sottolineato che alla fine del Manifesto comunista Marx ed Engels scrivevano: «Essi [i comunisti, ndr] dichiarano apertamente che i loro fini possono essere raggiunti solo con il rovesciamento forzato di tutte le condizioni sociali esistenti».

Il professore di scienze politiche ha quindi spiegato che «dappertutto i comunisti sostengono ogni movimento rivoluzionario contro l’ordine sociale e politico esistente» e che per questo motivo i comunisti sono anche dietro il movimento americano per l’abbattimento delle statue di personaggi storici come Cristoforo Colombo o San Junípero Serra.

«Si tratta di un’ideologia distruttiva molto radicale».

Un consiglio ai sostenitori del comunismo

Kengor ha anche spiegato che oggi il comunismo assume diverse forme e si manifesta spesso come socialismo o socialismo democratico, ma «secondo Marx e Engels, il socialismo è l’ultimo passo di transizione verso il comunismo».

Secondo Kengor, i comunisti e i socialisti sono soliti dire che «il comunismo è una bella ideologia sulla carta. Ma non è stata ancora applicata correttamente».

Tuttavia, il professore consiglia piuttosto di leggere il piano in 10 punti esposto da Marx ed Engels nel Manifesto comunista, che chiede non solo l’abolizione della proprietà privata, ma anche l’abolizione del diritto di eredità e una più equa distribuzione della popolazione nelle campagne. Questo significa che i comunisti mirano non solo alla ridistribuzione del denaro e della proprietà della gente, ma anche alla ricollocazione forzata delle persone.

Per capire perché il comunismo è «un’ideologia assolutamente distruttiva che non funziona» la gente ha bisogno di leggere libri su di esso, tra cui il Manifesto comunista.

Ci sono ancora molti sostenitori del comunismo e del socialismo. Per questo Kengor ha scritto il libro The Devil and Karl Marx [Il diavolo e Karl Marx, ndt], per aiutare la gente a capire «quanto sia nocivo, distruttivo e in alcuni casi diabolico» il comunismo.

 

Articolo in inglese: Paul Kengor: Abolition of Private Property Is at the Core of Communism

 
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