9/11, la Freedom Tower tricolore

Si chiama One World Trade Center (anche conosciuto come Freedom Tower) l’edificio alto 541 metri che ha preso il posto delle famose Torri Gemelle, distrutte durante l’attentato che l’11 settembre del 2001 ha scosso l’America e il mondo intero.

A capo della commessa una squadra tutta italiana. È l’azienda friulana Collavino Construction Company ad aver realizzato questa torre, la più alta nell’Emisfero occidentale, quarta nel mondo. 1.776 piedi di altezza, scelti non a caso, dato che ricordano l’anno in cui venne emanata la dichiarazione d’indipendenza degli Stati Uniti.

«Per me è stato un onore aver realizzato quest’opera – racconta al Messaggero Veneto di Udine Mario Collavino, titolare dell’impresa canadese assieme al fratello Arrigo –, un orgoglio che vorrei dividere con tutto il Friuli. I premi mi fanno piacere, ma per me sono importanti i sogni, le aspirazioni, il guardare avanti con fiducia». Ed è ciò che è servito ai fratelli Collavino per dare forma a quello che ora è un colosso imprenditoriale.

Originari di Muris di Ragogna (Udine), i fratelli Collavino sono partiti da Genova nel lontano 1952 con soltanto qualche dollaro in tasca, in quel dopoguerra che ha visto tanti italiani vestire i panni dei migranti, alla ricerca di una vita migliore. Due anni dopo, si licenziano dall’azienda italo-canadese per cui lavoravano, e fondano la propria impresa, con tutto il futuro davanti. «Il primo lavoro – racconta Collavino, citato nel sito dell’Università di Udine – fu un marciapiede in ciottolato; subito dopo arrivarono altri lavori di ristrutturazione e qualche casa nuova. Il lavoro cresceva e cominciammo ad assumere alcuni operai». Tra gli anni Sessanta e Settanta, le cose non hanno fatto altro che migliorare: dalle scuole e ospedali, ai primi grattacieli e aeroporti, per finire agli stadi come il Lions Stadium e il Tiger Stadium da 50 mila posti ciascuno.

Ma partecipare alla costruzione del simbolo di rinascita di New York e degli Usa significa salire ancora più in alto. «Per gli americani il One World Trade Center è un monumento, ce ne siamo resi conto man mano che andavano avanti i lavori – ha osservato Mario, intervistato dal Messaggero Veneto – C’era un’attesa grande e una responsabilità altrettanto grande nel realizzarlo».

Un lavoro talmente importante che ora a Ground Zero sorge un edificio ultra-resistente: «Penso che nessuno potrà colpirlo mai – ha continuato Mario Collavino – i muri portanti sono larghi due metri e da terra fino a un’altezza di 40 metri la struttura esterna è completamente chiusa, ermetica. Per non parlare delle fondamenta, dove siamo scesi 10 metri più in basso di quanto ci avevano richiesto e abbiamo usato cavi d’acciaio e gabbie di ferro per stabilizzare il tutto». Ci sono voluti più di 600 uomini per costruirlo, e grazie all’impegno di tutti, ora il One World Trade Center si staglia fiero nel cielo di New York, portando con sé, anche se simbolicamente, la bandiera tricolore.

 
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