8 suggerimenti per costruire una relazione sana

Che si tratti di matrimonio, convivenza o una semplice amicizia, costruire una relazione sana non è facile e ci sono molti errori comuni.

Un po’ è colpa delle favole che abbiamo ascoltato da bambini e di una serie di concetti romantici che ancora dominano i nostri ideali di relazione. Aspettiamo tutti un principe, una principessa o qualcuno che risolva magicamente i nostri problemi e non ci faccia più sentire così soli. Nessuno ci dice, tuttavia, che cosa succeda dopo quel ‘e vissero felici e contenti…’. La favola finisce là dove inizia la vera relazione e costruirne una sana richiede un duro lavoro.

Quali sono dunque le cose da tenere presente perché un rapporto a due possa evolvere nel migliore dei modi?

1) DIALOGO

Dopo l’innamoramento e quella fase magica in cui ci sembra di essere tutt’uno con l’altra persona, (e questo vale anche nelle amicizie) a poco a poco vengono fuori le rispettive differenze e un senso di delusione nello scoprire che l’altro è davvero ‘altro’ da noi. Un errore comune che facciamo nelle relazioni è dare per scontato che il nostro partner o la nostra controparte ci capisca quando parliamo o ci comportiamo in un certo modo. Sbagliato! Nessuno potrà mai capirci fino in fondo e questo è un dato di fatto che prima riusciamo ad accettare e meglio è.

Ognuno di noi ha una storia diversa e di conseguenza porta con sé delle diverse prospettive e percezioni della realtà. Dialogare molto è la prima regola per cercare di farsi capire e capire gli altri. Anche se le nostre differenze rimarranno probabilmente tali, si può comunque cercare di avvicinarsi al mondo dell’altra persona o comunicare in modo più profondo quello che abbiamo dentro. Spesso si creano molti malintesi per la mancanza di dialogo.

Una parola, una frase buttata lì che sembrano innocue a chi le ha pronunciate, possono, invece, scatenare l’inferno per la persona che abbiamo accanto. Non abbiamo idea delle tensioni che si celano nel cuore e nella mente delle altre persone, per cui nel parlare dovremmo sempre fare molta attenzione alle parole che scegliamo. E se nonostante l’attenzione che poniamo nel parlare, abbiamo comunque scatenato una reazione inusuale nell’altra persona, ecco che proprio quello è il momento di dialogare davvero e scendere a fondo con quello che quelle parole hanno provocato e non dare niente per scontato. Un buon dialogo richiede tempo, vero ascolto, apertura per cercare di capire un mondo che è diverso dal nostro, rispetto per le emozioni dell’altro per quanto banali o assurde ci possano sembrare, capacità di mettersi in discussione, abbassamento delle proprie difese.

2) RISPETTO E ASSENZA DI GIUDIZIO

Proprio perché ognuno di noi è un mondo a sé stante, bisogna avere molto rispetto gli uni degli altri. Cose che sembrano facili da superare per noi, probabilmente non lo sono per l’altra persona e viceversa. Rispetto significa davvero permettere all’altra persona di essere quello che è senza giudicarla. Si possono dare consigli, ci si può confrontare, ma mai giudicare i comportamenti o sminuire le ferite e gli sforzi dell’altro.

3) INTEGRAZIONE

All’inizio di una relazione c’è sempre una scintilla magica che scatta e che ci fa vedere l’altro come un essere speciale. Spesso questo dipende dal fatto che l’altra persona ha delle caratteristiche che ammiriamo e che spesso mancano a noi. Sentiamo un senso di completezza accanto all’altra persona e c’è meraviglia e magia nello scoprire un mondo che magari è opposto al nostro per molti aspetti. Per ironia della sorte proprio quelle parti che ammiriamo all’inizio della relazione diventano nel tempo motivo di conflitto e competizione nella coppia.

In realtà se la relazione si è formata è proprio per darci l’opportunità di integrare le nostre parti mancanti tramite l’interazione con l’altra persona. Quando iniziano la competizione e i conflitti dovremmo ricordare che la diversità di opinione o di visione dell’altro è una ricchezza che dovremmo integrare e non combattere. Solo così la relazione potrà assolvere ai suoi obiettivi e rivelarsi un magico strumento di guarigione e di evoluzione, invece di arenarsi in tendenze conflittuali che spesso non fanno altro che rafforzare i rigidi concetti di ognuno.

4) TENERE A BADA LA GELOSIA

Si dice che la gelosia è una brutta bestia ed effettivamente nelle relazioni è uno dei fattori più tossici che entrano in gioco. Proprio perché siamo così coinvolti non è facile gestire questa parte. Ci sentiamo fragili, messi a nudo e siamo consapevoli che ogni piccola cosa potrebbe profondamente ferirci e farci andare a fondo. Per paura di soffrire iniziamo, dunque, a voler controllare, a manipolare, a restringere gli spazi dell’altra persona. Ecco che così creiamo un campo di tensione all’interno della relazione che paradossalmente può portarci proprio dritto a quello che temiamo: l’essere traditi o abbandonati. La libertà e il rispetto sono ingredienti imprescindibili di una relazione sana, perciò occhio alla gelosia. Se proprio non si riesce a controllarsi, la meditazione può essere utile, perché può creare quello spazio tra noi e le nostre emozioni sufficiente a farcene rendere conto in modo che queste non possano manipolare la nostra realtà e le nostre relazioni.

E poi, se non vogliamo vedere l’altra persona felice e realizzata anche senza di noi, che relazione è?

5) FARE CHIAREZZA CON LE PROPRIE EMOZIONI E I PROPRI IDEALI

«Arrivi portando brividi, e scappi lasciando lividi», canta adesso Fedez, famoso rapper italiano nel suo L’amore eternit, un tipo di amore tossico per chi lo vive.

«Tanto gentile e tanto onesta pare», scrive, invece, Dante nella ‘Vita Nova’, portando in scena l’amore idealizzato.

Sono tante le sfumature che i rapporti a due possono assumere ed è bene chiamarle con il loro nome ed essere consapevoli dei loro meccanismi e delle loro conseguenze.

L’amore passionale può far sentire estremamente vivi all’inizio. È una specie di droga, che può essere tanto emozionante quanto distruttiva. Chi sceglie questa strada sappia che il lato passionale dura poco e ci si ritrova presto alle prese con il vaso di Pandora delle emozioni che abbiamo lasciato scatenare e che diventano sempre più difficili da gestire.

L’amore idealizzato per contro vive un mondo a parte che male si relaziona con la realtà. Chi lo sceglie, sappia che sta vivendo qualcosa di immaginario per la paura di confrontarsi con quello che un vero rapporto a due può portare alla luce.

In una relazione sana non si idealizza la persona che abbiamo accanto e nemmeno si pretende che ci faccia vivere emozioni al massimo tutti i giorni. Siamo lucidi nel vedere pregi e difetti dell’altro, rispettiamo i suoi diversi momenti e i suoi spazi e da parte nostra non ci mostriamo diversi da quello che siamo giusto per compiacere l’altro o non creare tensione.

Una relazione sana si basa su quello che c’è, sulla realtà delle cose, Ne più, né meno.

6) SINCERITÀ E FIDUCIA

Una relazione sana è una relazione basata sulla sincerità, anche quando questa fa male.

Per non turbare l’altra persona spesso all’inizio tendiamo a nascondere i nostri difetti o le cose di cui ci vergogniamo, per poi ritrovarci prigionieri di un ‘noi stessi’ che abbiamo mostrato all’altro e che ci pesa mantenere nel tempo. È bene essere chiari e sinceri fin dall’inizio. Non bisogna mai avere paura di mostrarsi per quello che si è, con le proprie fragilità, le proprie mancanze o semplicemente modi di essere e di pensare che magari pensiamo possano non essere approvati dall’altro. Ogni rapporto sano dovrebbe costruire uno spazio, un senso di rispetto perché questa sincerità possa esprimersi senza farci sentire sempre sotto giudizio o sotto accusa. La sincerità è il mattone con cui si costruisce la casa della fiducia dentro la quale una relazione può vivere in modo sano, aperto e dignitoso.

7) GUARDARE ALLE PROPRIE MANCANZE

In ogni conflitto, invece di focalizzarsi sulle mancanze dell’altra persona o mettersi sulla difensiva, è bene farsi la seguente domanda: ‘Che cosa ho fatto io per provocare questa situazione? C’è qualcosa che posso migliorare perché questo non accada di nuovo?’. In questo modo, invece di coltivare la rabbia e la frustrazione, ci mettiamo in un atteggiamento positivo e rivolto alla soluzione del problema a partire dal nostro miglioramento personale. Il conflitto, dunque, diventa un mezzo per scavare più in profondità dentro di noi e aiutarci a diventare persone migliori. E sicuramente se noi miglioreremo altrettanto accadrà alle nostre relazioni.

8) LASCIARE ANDARE

Una relazione sana è fatta di due persone. Se ci stiamo impegnando al massimo per costruirne una ma la nostra controparte non lo sta facendo, forse è meglio mollare la presa. Non vuol dire necessariamente uscire dalla relazione, ma mettersi da parte per dare all’altra persona il tempo e lo spazio per maturare, senza recriminare su tutto quello che abbiamo investito in quel rapporto. A volte è saggio ritirarsi dalla scena e lasciare l’altro solo con se stesso e le cose che ancora non ha risolto e che può ostinarsi a proiettare su di noi finchè siamo a disposizione. Lasciare andare significa restituire all’altro la propria parte di responsabilità senza odio o rancore, ma consapevolezza che quella parte non può essere risolta da noi, ma solo dalla persona interessata.

 
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