Sullo sfondo la guerra interna al Pcc condotta da Xi contro gli avversari
L’inspiegabile crisi dell’industria militare cinese
Le grandi industrie militari cinesi hanno registrato lo scorso anno un calo delle vendite pari al 10 per cento, in controtendenza rispetto al resto del mondo

Militari cinesi partecipano a esercitazioni di marcia in vista di una parata a Pechino, 25 settembre 2019, foto Wang Zhao/Pool via REUTERS/Foto d'archivio.
Le grandi industrie militari cinesi hanno registrato lo scorso anno un calo delle vendite pari al 10 per cento. Il forte calo dei ricavi complessivi delle aziende belliche cinesi ha reso l’Asia e l’Oceania le uniche regioni al mondo a segnare una contrazione delle vendite nel 2024 in un contesto di crescita. Lo rileva un rapporto pubblicato il primo dicembre dallo Stockholm International Peace Research Institute (Sipri), istituto specializzato in studi sulla pace e sulla sicurezza internazionale. Il fatturato derivante dagli armamenti del regime cinese è diminuito a dispetto di trent’anni di continui incrementi di spesa militare.
La raffica di inchieste per corruzione «che hanno investito i programmi di acquisti militari in Cina ha portato al rinvio o alla cancellazione di numerosi contratti nel 2024» ha dichiarato Nan Tian, direttore del Programma di spesa militare e produzione di armamenti del Sipri, e «questo alimenta l’incertezza sullo stato dei programmi di modernizzazione militare cinesi e sui tempi in cui le nuove capacità potranno effettivamente entrare in servizio».
Secondo il Sipri, i ricavi complessivi delle cento principali aziende al mondo del settore difesa sono aumentati del 5,9 per cento nel 2024, raggiungendo i 679 miliardi di dollari. Le industrie giapponesi, tedesche e sudcoreane hanno fatto registrare le crescite più marcate, rispettivamente del 40, del 36 e del 31 per cento.
Tra le prime cento aziende, trentanove hanno sede negli Stati Uniti e da sole hanno generato il 49 per cento del totale – pari a 334 miliardi di dollari – con un incremento del 3,8 per cento rispetto al 2023. Nove società cinesi – ovviamente tutte controllate dal Partito comunista cinese – hanno rappresentato il 13 per cento del fatturato mondiale 2024, pari a circa 88 miliardi di dollari. La Cina rimane così il secondo Paese al mondo per valore delle vendite di armi, sebbene la quota sia scesa rispetto al 16 per cento del 2023. Il calo complessivo delle maggiori imprese militari cinesi, pari al 10 per cento, ha trascinato in ribasso del 1,2 per cento l’intero settore asiatico e oceanico.
La spesa militare della Repubblica Popolare Cinese nel 2024 è cresciuta da circa 258 a 286 miliardi di dollari, con un aumento superiore al 5,5 per cento.
Secondo il Sipri, i ricavi complessivi delle cento principali aziende al mondo del settore difesa sono aumentati del 5,9 per cento nel 2024, raggiungendo i 679 miliardi di dollari. Le industrie giapponesi, tedesche e sudcoreane hanno fatto registrare le crescite più marcate, rispettivamente del 40, del 36 e del 31 per cento.
Tra le prime cento aziende, trentanove hanno sede negli Stati Uniti e da sole hanno generato il 49 per cento del totale – pari a 334 miliardi di dollari – con un incremento del 3,8 per cento rispetto al 2023. Nove società cinesi – ovviamente tutte controllate dal Partito comunista cinese – hanno rappresentato il 13 per cento del fatturato mondiale 2024, pari a circa 88 miliardi di dollari. La Cina rimane così il secondo Paese al mondo per valore delle vendite di armi, sebbene la quota sia scesa rispetto al 16 per cento del 2023. Il calo complessivo delle maggiori imprese militari cinesi, pari al 10 per cento, ha trascinato in ribasso del 1,2 per cento l’intero settore asiatico e oceanico.
La spesa militare della Repubblica Popolare Cinese nel 2024 è cresciuta da circa 258 a 286 miliardi di dollari, con un aumento superiore al 5,5 per cento.
Sette delle nove principali aziende di armamenti cinesi hanno chiuso il 2024 con un calo dei ricavi, compreso tra l’1 e il 31 per cento. Per l’Aviation Industry Corporation of China, il principale produttore del Paese, la flessione è stata dell’1,3 per cento e causata dai ritardi nella consegna di aerei militari.
La contrazione più drastica, pari al 31 per cento, ha colpito la China North Industries Group Corporation, dopo la rimozione con l’accusa di corruzione del presidente e del responsabile della divisione militare. La China Aerospace Science and Technology Corporation, che produce missili, ha registrato il secondo peggior risultato, con un calo del 16 per cento, a causa del rinvio di programmi satellitari e di lanciatori, seguito alla destituzione del presidente della società a fine 2023, sempre con l’accusa di corruzione.
La China Electronic Technology Group Corporation ha subito un calo delle entrate del 10 per cento. L’ex vicepresidente He Wenzhong è stato rimosso ad aprile e in luglio condannato a pena capitale sospesa, dopo essere stato riconosciuto colpevole di appropriazione indebita per una somma vicina ai 41 milioni di dollari.
E ancora: il presidente della China South Industries Group Corporation è stato destituito nel 2024, e l’ex vicepresidente è stato arrestato e incriminato per corruzione nel novembre successivo. La società ha registrato una flessione del 9,7 per cento. Stessa sorte per la China National Nuclear Corporation il cui direttore generale è stato rimosso a maggio; il bilancio della Cnnc ha segnato un calo dell’8,2 per cento.
La contrazione più drastica, pari al 31 per cento, ha colpito la China North Industries Group Corporation, dopo la rimozione con l’accusa di corruzione del presidente e del responsabile della divisione militare. La China Aerospace Science and Technology Corporation, che produce missili, ha registrato il secondo peggior risultato, con un calo del 16 per cento, a causa del rinvio di programmi satellitari e di lanciatori, seguito alla destituzione del presidente della società a fine 2023, sempre con l’accusa di corruzione.
La China Electronic Technology Group Corporation ha subito un calo delle entrate del 10 per cento. L’ex vicepresidente He Wenzhong è stato rimosso ad aprile e in luglio condannato a pena capitale sospesa, dopo essere stato riconosciuto colpevole di appropriazione indebita per una somma vicina ai 41 milioni di dollari.
E ancora: il presidente della China South Industries Group Corporation è stato destituito nel 2024, e l’ex vicepresidente è stato arrestato e incriminato per corruzione nel novembre successivo. La società ha registrato una flessione del 9,7 per cento. Stessa sorte per la China National Nuclear Corporation il cui direttore generale è stato rimosso a maggio; il bilancio della Cnnc ha segnato un calo dell’8,2 per cento.
Negli ultimi anni quasi tutti i grandi gruppi industriali militari statali cinesi sono stati interessati da un repulisti a livello dirigenziale, “vittime” dell’abitudine di Xi Jinping di eliminare i propri avversari politici facendoli incriminare (a ragione o a torto, nella dittatura cinese, fa poca differenza) per corruzione.







