Iran: l’arricchimento dell’uranio è un orgoglio nazionale

Il ministro degli Esteri iraniano, Seyed Abbas Araghchi, partecipa alla riunione di apertura del vertice BRICS, presso il Museo di Arte Moderna
Photo: MAM di Rio de Janeiro, Brasile, il 6 luglio 2025. REUTERS/Ricardo Moraes/Foto d'archivio
Il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, ha dichiarato a Fox News che Teheran non intende abbandonare il proprio programma di arricchimento dell’uranio, seppur gravemente danneggiato durante il conflitto con Israele nel giugno 2025.
Prima della guerra, Iran e Stati Uniti avevano condotto cinque round di negoziati nucleari mediati dall’Oman, senza però raggiungere un accordo sull’entità dell’arricchimento consentito. Stati Uniti e Israele sostengono che l’Iran fosse vicino a raggiungere livelli tali da permettergli di produrre rapidamente un’arma nucleare, mentre Teheran ribadisce che il programma ha finalità esclusivamente civili.
«Il programma è fermo, sì, i danni sono gravi e seri. Ma è evidente che non possiamo rinunciare all’arricchimento, perché rappresenta una conquista dei nostri scienziati. E ora, più che mai, è una questione di orgoglio nazionale» ha affermato Araghchi durante l’intervista di Fox News, andata in onda lunedì. Il ministro ha aggiunto che i danni alle infrastrutture nucleari, causati dai raid di Stati Uniti e Israele, sono significativi e ancora in fase di valutazione. Ha inoltre rassicurato sulle condizioni di salute della guida suprema Ali Khamenei, definendole «buone», e ha confermato che Teheran è disponibile al dialogo con Washington, ma non in forma diretta al momento.
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