Intervento telefonico al Tg1 di Giorgia Meloni sull’accordo di Gaza

di Redazione ETI
9 Ottobre 2025 17:13 Aggiornato: 9 Ottobre 2025 17:13

Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha oggi postato su X il suo commento rilasciato al telefono al Tg1 all’accordo raggiunto fra Israele e Hamas per il ritorno a casa degli ostaggi israeliani e la fine della guerra a Gaza. Di seguito, la sintesi del commento postato dal presidente del Consiglio.

È una notizia straordinaria. Credo che tutti comprendano che oggi è un giorno storico. Dobbiamo dare merito al lavoro eccezionale svolto, in particolare, dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Tuttavia, è altrettanto importante ringraziare i numerosi mediatori coinvolti in queste ore, a partire dal principe del Qatar Sheikh Tamim bin Hamad Al Thani, con cui ho avuto un colloquio ieri sera, dal presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi e dal presidente turco Recep Tayyip Erdoğan.

È stato un lavoro di squadra estremamente prezioso, che ci consente oggi di avviare una nuova fase. Ovviamente, resta ancora molto da fare. Come sapete, stiamo parlando della realizzazione della prima fase di un piano di pace complesso e articolato, che richiederà tempo e il sostegno di tutti. Tuttavia, sono convinta che si tratti di un nuovo inizio. Ho visto immagini commoventi della popolazione di Gaza che festeggiava quanto sta accadendo, e credo che tutti dovremmo celebrare questo momento, pur mantenendo alta l’attenzione sul lavoro delicato e cruciale che ci aspetta.

Sono orgogliosa del contributo silenzioso ma costante offerto dall’Italia in questa fase. Voglio ribadire che il nostro Paese è pronto a fare la propria parte, contribuendo alla stabilizzazione, alla ricostruzione e allo sviluppo di Gaza, forte dell’ottimo rapporto che vanta con tutti gli attori della regione.

In questa fase, come noto, si parla principalmente di una tregua e del rilascio degli ostaggi, condizione essenziale per avviare un percorso di pace. Parallelamente, è previsto un primo arretramento delle forze israeliane a Gaza. Successivamente, si affronteranno temi cruciali come il disarmo di Hamas, la prevenzione di nuovi insediamenti in Cisgiordania e la gestione transitoria della Striscia di Gaza. Siamo tutti d’accordo che Hamas non debba avere alcun ruolo. Al contempo, l’Autorità nazionale palestinese necessita di un percorso di riforma. In questo contesto, la comunità internazionale, in particolare i Paesi arabi e della regione, dovrà svolgere un ruolo chiave per garantire un governo transitorio. Probabilmente sarà necessario anche un monitoraggio internazionale, che verrà definito nelle prossime ore attraverso interlocuzioni specifiche, per assicurare che tutto funzioni come previsto.

L’Italia è pronta a offrire il proprio contributo, se richiesto, e a essere in prima linea. Sul tema della ricostruzione, credo che il nostro Paese possa dare un apporto significativo, lavorando insieme ai partner internazionali. È importante sottolineare che la proposta di piano di pace degli Stati Uniti ha trovato una convergenza ampia nella comunità internazionale: dai Paesi europei ai Paesi arabi, dai Paesi del Golfo a Israele. Si è creata una volontà condivisa di porre fine a una crisi che non era più sostenibile.


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