Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, arriverà nella serata locale di oggi in Canada, dove da domani prenderà parte al summit dei leader del G7 in programma nelle giornate del 15-17 giugno a Kananaskis, nella provincia canadese dell’Alberta. Il vertice si svolge in un momento di grande tensione sul piano internazionale. Alle guerre in corso in Ucraina e nella Striscia di Gaza si è aggiunto il conflitto in corso tra Israele e Iran, le cui pericolose ripercussioni saranno senza dubbio al centro dell’agenda delle discussioni tra i leader delle sette principali economie del mondo. Sullo sfondo anche il complesso rapporto dei Paesi europei e del Canada, presidente di turno del G7, con gli Stati Uniti, dopo che la seconda amministrazione del presidente Donald Trump ha innescato una guerra dei dazi su scala globale.
Il summit, che si svolge in occasione del 50mo anniversario dall’istituzione del gruppo, sarà il primo per quattro dei sette leader che vi parteciperanno: il premier canadese Mark Carney, eletto lo scorso marzo al posto del dimissionario Justin Trudeau; il primo ministro giapponese Shigeru Ishiba; il britannico Keir Starmer; e il cancelliere federale tedesco, Fredrich Merz. Sullo sfondo ci sono anche le tensioni bilaterali tra Washington e Ottawa: subito dopo il suo insediamento, Trump ha ribadito più volte che il Canada dovrebbe diventare il 51esimo Stato Usa, e dichiarando anche di essere interessato ad annettere la Groenlandia. Già nel 2018, il presidente Usa ha fatto saltare la dichiarazione finale del summit dei leader in Quebec, a seguito di uno scontro con l’ex premier Justin Trudeau.
Il presidente Usa dovrebbe arrivare a Kananaskis domani mattina. Al centro della sua agenda, come anticipato da funzionario della Casa Bianca durante un briefing con un gruppo ristretto di giornalisti, ci saranno i temi della sicurezza internazionale ed energetica, del commercio e dell’economia globale, del contrasto ai traffici di droga ed esseri umani, dell’intelligenza artificiale e dell’immigrazione illegale. I funzionari hanno ribadito che Trump intende rendere «eque e reciproche» le relazioni commerciali statunitensi con i Paesi stranieri, con l’obiettivo di aprire nuovi mercati ai prodotti e alle aziende Usa. Le tensioni sono evidenti soprattutto con il Canada. Il premier Mark Carney ha affermato questa settimana che Washington non ha più un «ruolo predominante» a livello internazionale.
Una situazione che rende ormai improbabile la pubblicazione di un comunicato congiunto finale al termine del summit di Kananaskis, che al momento infatti non è previsto. Secondo fonti italiane, al termine del vertice la presidenza canadese intende riassumere l’esito dei lavori con un “riepilogo sintetico”. Per il 16 giugno sono in programma quattro sessioni: una sull’economia mondiale, con possibili interventi di Trump e del cancelliere tedesco Merz; una dedicata a crescita economica, sicurezza e resilienza, il cui dibattito dovrebbe essere aperto dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen; una terza dedicata a “comunità sicure”, che sarà introdotta dalla premier Giorgia Meloni e vedrà anche discussioni sui temi della tratta di esseri umani e del contrasto al traffico di droga; e una cena di lavoro dedicata alla sicurezza globale e ai temi geopolitici.
Per la giornata seguente, martedì 17 giugno, sono previste una sessione dedicata all’Ucraina, a cui dovrebbero prendere parte anche il presidente Volodymyr Zelensky e il segretario generale della Nato, Mark Rutte; una dedicata alla presentazione delle conclusioni della presidenza canadese e delle priorità della prossima presidenza francese del G7; e una finale dedicata alla sicurezza energetica. Al termine dei lavori, i leader dovrebbero adottare sette brevi dichiarazioni per ognuna delle sessioni, dedicate ai seguenti temi: finanziamento allo sviluppo, intelligenza artificiale, tecnologie quantistiche, lotta agli incendi, minerali critici, repressione transnazionale e contrasto al traffico di migranti. La dichiarazione sulla migrazione e sulla lotta al traffico di esseri umani è stata proposta dall’Italia, con il supporto di Stati Uniti e Regno Unito, per dare continuità al lavoro avviato con la presidenza italiana del G7.
Un secondo, importante nodo sarà quello legato ai dazi. Le autorità di Bruxelles stanno lavorando a un possibile incontro tra Trump e la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, mentre vanno avanti anche i negoziati a livello tecnico sul tema dei dazi. Fonti europee, durante un briefing a cui ha partecipato anche Agenzia Nova, hanno affermato che le discussioni continuano con l’obiettivo di trovare una soluzione accettabile per entrambe le parti. Rimangono, invece, le distanze tra Washington e Bruxelles sul tema dell’Ucraina, anche se le fonti hanno spiegato di aspettarsi che il sostegno nei confronti di Kiev rimanga elevato, alla luce di un forte appoggio bipartisan nel Parlamento Usa. Un messaggio importante, hanno spiegato, riguarda la necessità di mantenere elevata la pressione sulla Russia, per costringere le autorità di Mosca a sedersi al tavolo dei negoziati.