Wang Hung-wei, deputata del partito d’opposizione taiwanese Kuomintang (Kmt), ha chiesto ieri un rimpasto di governo, dopo il fallimento della votazione tenuta il 26 luglio per sospendere lei e altri 23 esponenti di partito ritenuti «filocinesi». Come molti deputati del Kmt che hanno mantenuto i loro seggi in parlamento, Wang ha ringraziato pubblicamente gli elettori che hanno votato contro la proposta di revoca del suo mandato. Esponente del consiglio comunale di Taipei dal 2006 al 2023, Wang ha affermato che un rimpasto di governo è necessario ad assumersi la responsabilità politica della sconfitta, ma ha sottolineato che, vista la situazione attuale, i nuovi esponenti non dovrebbero essere persone senza esperienza o fedelissimi al partito.
Ha inoltre criticato la gestione dell’attuale governo guidato dal premier Cho Jung-tai, del Partito progressista democratico (Dpp), su diversi temi, tra cui la risposta ai dazi proposti dal presidente Usa Donald Trump e ai danni provocati dal tifone che si è abbattuto recentemente sulle regioni meridionali dell’isola.Secondo quanto riportato dalla Commissione elettorale centrale, tutti i 24 legislatori manterranno il proprio incarico perché i voti contrari hanno superato quelli a favore. Inoltre, solo in sette casi è stata raggiunta la soglia necessaria per ritenere valida la votazione. Il presidente del Kmt, Eric Chu, ha definito l’esito «una vittoria per Taiwan». «Il popolo di Taiwan ha scelto la stabilità e crede che il governo debba concentrarsi sul portare a termine le cose, non impegnarsi in lotte politiche interne», Chu in una conferenza stampa tenutasi presso la sede del Kmt a Taipei. Nessuno, ha detto Chu, «dovrebbe tentare di perseguire il dominio di un solo partito».
Il presidente del Partito popolare di Taiwan (Tpp), Huang Kuo-chang, (all’opposizione con il Kmt) ha esortato l’amministrazione del presidente Lai Ching-te a scusarsi con i cittadini.Da parte sua, il partito democratico progressista (Dpp) di Lai ha riconosciuto la sconfitta, lodando comunque l’iniziativa come dimostrazione di impegno civico. Il segretario generale del partito, Lin Yu-chang, ha detto che il voto non deve essere valutato come sola vittoria o sconfitta politica. «Non si trattava di un confronto tra partiti, ma di una dimostrazione del potere civico», ha detto in conferenza stampa, aggiungendo che il partito accetta l’esito del voto e rifletterà su come modificare il proprio approccio per rispettare le aspettative della popolazione. Il presidente Lai ha definito la campagna «senza precedenti» nella storia democratica di Taiwan e ha ringraziato tutti coloro che hanno partecipato al voto. L’ex imprenditore nel settore dei semiconduttori Robert Tsao ha attribuito l’esito del voto alla «pervasiva presenza cinese» a Taiwan. «La portata dell’infiltrazione a lungo termine del Partito Comunista Cinese e della strategia del ‘divide et impera’ è molto più profonda del previsto», ha commentato.