Crosetto: serve una Difesa europea integrata

di Agenzia Nova
21 Maggio 2025 12:58 Aggiornato: 21 Maggio 2025 15:59

Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, in una intervista al Corriere della Sera spiega che serve che l’Onu torni centrale, se si vuole evitare che «la palla sia in mano solo alle tre superpotenze: l’America, con il positivo protagonismo di Trump nel tentativo di risoluzione dei conflitti; la Russia, con la sua volontà di usare la forza militare e la guerra ibrida per far crescere la sua influenza; la Cina, con la sua capacità, silenziosa ma incessante, di penetrare mercati ed economie, rendendole vassalle». Serve una difesa europea integrata: «Ci vorranno 7-10 anni, ma è indispensabile per avere anche le braccia per agire e non solo le parole. Siamo indietro in tutto, rispetto agli Usa, ma grazie al lavoro fatto nella Nato siamo già molto più coesi di quanto si creda e pronti a diventare, in futuro, autonomi nella difesa. Una difesa europea – aggiunge – che immagino continentale e non limitata ai 27, allargata a Paesi come Gran Bretagna, Norvegia, Turchia, ai Paesi balcanici, che non vanno lasciati alla Russia». Servono sangue freddo e capacità di agire «nell’interesse della pace senza che si debba per forza fare una corsa tra i leader per vedere chi taglia un traguardo per primo. E quanto sta facendo, e bene, Giorgia Meloni nel suo ruolo di pontiere con gli Usa, dimostrandosi la più seria di tutti, nei confronti dell’Europa, e la meno egoista».

Quanto a Israele: «Noi siamo, da sempre, amici di Israele e sappiamo quanto sia profonda ancora oggi la ferita del 7 ottobre 2023 e quanto sia stata giusta, e legittima, la reazione anti-Hamas. Ma siamo sempre stati accanto anche al popolo palestinese con sostegni economici, umanitari, diplomatici, cercando di favorire la trattativa, anche mettendo a rischio la vita dei nostri militari per portare sostegni concreti e per la pace. Verso Israele – continua – siamo rimasti amici ma siamo sempre stati giusti e assai chiari: la linea del governo italiano è e resta due popoli, due Stati». «Netanyahu- conclude Crosetto -, a mio personale avviso, sta sbagliando: ciò che sta facendo ora si deve fermare. È inaccettabile per i valori che vogliamo difendere».

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