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Corte dei conti: versamenti italiani al bilancio Ue 15,7 miliardi gli accrediti raggiungono 22,4 miliardi

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La targa della Corte dei Conti, Roma 21 marzo 2025. ANSA/ALESSANDRO DI MEO

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Nel 2024 l’economia dell’Unione europea si dimostra resiliente nonostante il contesto internazionale, con una crescita dell’1 per cento, pur tra marcate differenze tra Paesi. Per l’Italia la crescita si attesta allo 0,7 per cento, con un debito in aumento al 134,9 per cento del Pil. Secondo i dati 2024 della Commissione europea, i versamenti italiani al bilancio Ue ammontano a 15,7 miliardi di euro, mentre gli accrediti raggiungono 22,4 miliardi, di cui 9,4 da Next Generation Eu. Un saldo positivo proprio grazie a queste risorse. Lo evidenzia la Corte dei conti nella relazione sui Rapporti finanziari con l’Unione europea e l’utilizzazione dei fondi europei per il 2024, approvata dalla Sezione di controllo per gli affari europei e internazionali con delibera n. 14/2025. La politica di coesione, specifica la magistratura contabile, mostra ritardi nell’attuazione dei programmi 2021-2027, con livelli di spesa e impegno inferiori ai cicli precedenti. I programmi Interreg rilevano capacità progettuale, pur persistendo difficoltà nell’attivare sinergie con altri fondi europei. La Pac 2023-2027 conferma il suo ruolo centrale, ma permangono criticità nella capacità di spesa dei fondi rurali e nella coerenza degli interventi nei territori più fragili. Per la politica marittima e della pesca, il Feampa (Fondo europeo per gli affari marittimi, la pesca e l’acquacoltura) 2021-2027 mostra ritardi legati alla sovrapposizione tra cicli e alla selezione dei progetti. Sul fronte della tutela degli interessi finanziari Ue, i dati evidenziano un aumento degli importi da recuperare (31,6 milioni di euro, rispetto ai 21,1 del 2023). Resta prioritario il rafforzamento della capacità amministrativa e della qualità della spesa. La sfida, conclude la Corte, consiste nel coniugare le nuove priorità europee con le esigenze allocative del bilancio, perseguendo al contempo la sostenibilità del debito.

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