Bruxelles si prepara a varare una nuova serie di sanzioni contro Mosca. La von der Leyen, ha anche invitato i leader del G7 ad adottare nuove sanzioni per intensificare la pressione sulla Russia e ottenere un cessate il fuoco in Ucraina.
Nonostante le crescenti tensioni tra Israele e Iran, Bruxelles punta a mantenere alta l’attenzione del presidente statunitense sul conflitto ucraino, affinché eserciti pressioni su Putin. Trump, d’altra parte, ha assunto un tono più conciliante per mantenere un canale aperto con il Cremlino.
«Serve maggiore pressione sulla Russia per garantire un vero cessate il fuoco, portare Mosca a negoziare e porre fine al conflitto. Le sanzioni sono essenziali a questo scopo», ha affermato la von der Leyen in conferenza stampa prima dell’avvio dei colloqui tra Regno Unito, Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone e Stati Uniti. «La settimana scorsa è stata avanzata una proposta per un diciottesimo pacchetto di sanzioni. Si invita tutti i partner del G7 a sostenere questa iniziativa» ha poi rincarato il presidente della Commissione.
Intanto l’attenzione internazionale si è spostata tutta sul Medio Oriente, dove gli attacchi israeliani contro l’Iran rischiano di far saltare la polveriera. Inoltre. l’aumento dei prezzi del petrolio sta ulteriormente alimentando le preoccupazioni per l’economia mondiale. Sabato, durante un incontro con Trump, la von der Leyen ha sottolineato l’esigenza di preservare la stabilità dei mercati, in particolare quelli energetici, attraverso la cooperazione tra Paesi affini. Sul fronte dazi, si punta a una soluzione negoziata entro il 9 luglio, sebbene l’Unione europea stia predisponendo piani alternativi in caso di mancato accordo con l’amministrazione Trump.
Domenica mattina, la von der Leyen ha inoltre avuto un colloquio telefonico con il primo ministro Netanyahu, durante il quale ha riaffermato il diritto di Israele all’autodifesa e la necessità di continuare negoziare a sul programma nucleare iraniano, considerato dall’Unione europea una delle principali minacce per l’instabilità regionale.