Stellantis investe in America: 13 miliardi e 5 mila posti di lavoro

di Redazione ETI
15 Ottobre 2025 12:53 Aggiornato: 15 Ottobre 2025 12:53

Stellantis ha annunciato ieri 14 ottobre un investimento di 13 miliardi di dollari nel mercato statunitense per i prossimi quattro anni. Si tratta del «più grande investimento singolo» mai realizzato dalla casa automobilistica, che porterà a un aumento del 50 percento nella produzione di veicoli negli Stati Uniti nei prossimi quattro anni, creando oltre 5 mila nuovi posti di lavoro negli stabilimenti di Illinois, Ohio, Michigan e Indiana, secondo un comunicato dell’azienda.
L’ex Fiat-Chrysler Automobiles prevede di lanciare cinque nuovi veicoli, tra cui la prossima generazione della Dodge Durango, che sarà assemblata a Detroit, e un nuovo pick-up di media grandezza che verrà prodotto a Toledo, Ohio. Inoltre, l’azienda si impegna a introdurre 19 nuovi allestimenti in tutti gli stabilimenti statunitensi e a rinnovare le motorizzazioni fino al 2029.

«Questo investimento negli Stati Uniti — il più grande nella storia della società — guiderà la nostra crescita, rafforzerà la presenza produttiva e creerà nuovi posti di lavoro americani negli Stati che consideriamo casa», ha dichiarato l’Ad Antonio Filosa nel comunicato.
Di questi investimenti, più di 600 milioni di dollari saranno destinati alla riapertura dello stabilimento di assemblaggio di Belvidere, Illinois, e all’espansione della produzione di due modelli, la Jeep Cherokee e la Jeep Compass, attesi per il lancio nel 2027. L’operazione creerà circa 3.300 nuovi posti di lavoro in Illionis. La produzione del nuovo pick-up di media grandezza sarà trasferita dall’impianto di Belvidere al complesso di assemblaggio di Toledo, Ohio, dove sarà costruito insieme alla Jeep Wrangler e alla Jeep Gladiator. Il lancio del nuovo modello è previsto per il 2028.

Stellantis gestisce 34 stabilimenti di produzione, centri di distribuzione dei ricambi e centri di ricerca e sviluppo in quattordici degli Stati Uniti d’America.

Questo investimento arriva mentre la società cerca di compensare un costo stimato in 1 miliardo e mezzo di euro legato ai dazi sulle automobili prodotte in Canada e Messico, puntando a rafforzare la redditività nordamericana attraverso il lancio di nuovi modelli.

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