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Il nuovo laser distrugge un drone in 5 secondi

Or Eitan, il nuovo cannone laser antidrone israeliano

«Il sistema laser Or Eitan, destinato a cambiare le regole del gioco sul campo di battaglia, è pronto per essere consegnato alle Forze di difesa israeliane»

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Il cannone laser Or Eitan in azione. Foto: screenshot video aziendale Rafael

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Il generale di brigata israeliano Danny Gold, capo della Direzione per la Ricerca e Sviluppo di armamenti e infrastrutture tecnologiche di Israele, ha dichiarato durante una conferenza del ministero della Difesa israeliano che «il sistema laser Or Eitan, destinato a cambiare le regole del gioco sul campo di battaglia, è pronto per essere consegnato alle Forze di difesa israeliane». Una volta completato lo sviluppo e la serie di test per verificarne il corretto funzionamento, il sistema verrà consegnato alle forze armate israeliane, verosimilmente entro fine anno. In parallelo, sono già in lavorazione alcune versioni successive e tecnologie ancora più innovative.
Il sistema laser Or Eitan, noto internazionalmente come “Iron Beam”, è un’arma a energia diretta sviluppata dalla Rafael Advanced Defense Systems per intercettare razzi a corto raggio, artiglieria, mortai e droni, con un raggio operativo fino a 10 km. Integra il sistema Iron Dome (ossia lo scudo contraereo israeliano) come quinto strato della difesa missilistica israeliana, accanto ai sistemi Arrow e Fionda di Davide.
In sintesi, consiste in un raggio laser a fibra da 100 kW focalizzato su un’area delle dimensioni di una moneta. Il laser spara centinaia di fasci piccoli per minimizzare la dispersione atmosferica, con ottica adattiva per correggere turbolenze; distrugge i bersagli in 4-5 secondi tramite surriscaldamento. È già stato impiegato in combattimento nel 2024, abbattendo circa 40 droni Hezbollah.
Secondo Gold, «nel campo della tecnologia difensiva, il gioco è cambiato: oggi le startup competono testa a testa con le grandi aziende e riescono a vincere. Solo di recente, diverse piccole società si sono riunite, hanno gareggiato contro le grandi industrie in una gara d’appalto del Mafat e sono state scelte per fornire un sistema di droni d’attacco all’Idf».
Alla stessa conferenza è intervenuto anche il capo della Ricerca e Sviluppo del Mafat, il generale di Brigata Benny Aminov. «La sfida dei droni sui confini è sulla buona strada per una risoluzione» ha detto il generale, aggiungendo che «nelle ultime settimane» c’è stata «una svolta tecnologica sulla questione del rilevamento dei droni nemici», e che Israele sta lavorando a «soluzioni di intercettazione tramite droni» che consentano di rispondere agli attacchi portati con sciami di droni.
 

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