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Gerashchenko: Putin finge di cercare la pace

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Tempo di lettura: 3 Min.

Il consigliere del ministro degli Interni ucraino Anton Gerashchenko ha scritto su X: «il ministro della Difesa tedesco Boris Pistorius: Da quasi quattro anni, la guerra è tornata in Europa. La chiave per la pace risiede soprattutto a Mosca. Ma lì non c’è alcuna volontà. Putin si atteggia a qualcuno che vuole la pace, ma non fa sul serio. Con ogni presunto nuovo tentativo di pace, si ripete sempre la stessa storia, come nel film Ricomincio da capo. E mentre finge di cercare la pace, le sue azioni raccontano una storia molto diversa. Gli attacchi missilistici e con droni sono sempre più numerosi e intensi. Il terrore contro i civili aumenta immediatamente. La nostra posizione su quel piano (in 28 punti) è stata, e rimane, assolutamente chiara: non ci deve essere una falsa pace. Nessuna pace dettata. Nessuna capitolazione imposta all’Ucraina. Sarebbe disastroso, disastroso per l’Ucraina e disastroso anche per l’Europa. Un’Ucraina sconfitta militarmente o, peggio ancora, costretta alla sconfitta al tavolo dei negoziati, un’Ucraina umiliata, un’Ucraina internamente destabilizzata sotto la significativa influenza russa, rappresenterebbe una minaccia diretta alla sicurezza dell’Europa. Ed è proprio per questo che non dobbiamo allentare il nostro sostegno. La Russia, l’aggressore brutale e spietato, non deve avere successo con le sue ambizioni imperialistiche. Come dobbiamo procedere ora? A mio avviso, tre punti sono decisivi. Primo: l’Ucraina non deve essere costretta a cedere territorio. Siamo chiari, non si tratta solo di chilometri quadrati. Su quel territorio vivono milioni di ucraini la cui vita e libertà sarebbero immediatamente messe in pericolo. Secondo: l’Ucraina deve rimanere in grado di difendersi in futuro. Ciò richiede forze armate forti e garanzie di sicurezza credibili e solide, garanzie che proteggano davvero, non quelle permeabili degli ultimi trent’anni. Ed è per questo che il ruolo degli Stati Uniti rimane cruciale. E terzo: finché queste condizioni non saranno soddisfatte, dobbiamo continuare a sostenere. È nostra responsabilità assistere l’Ucraina finanziariamente, politicamente e militarmente, non come fine a se stesso e non per altruismo, ma per consentire agli ucraini di negoziare da una posizione di forza e raggiungere veri negoziati, una vera pace. Queste sono settimane decisive per l’Ucraina. Ma sono anche settimane decisive per tutti noi qui in Europa. Il futuro dell’Ucraina è strettamente legato al nostro, come europei e come tedeschi. Se non riusciremo a garantire una pace duratura e giusta per l’Ucraina, non garantiremo la nostra sicurezza a lungo termine. E solo se faremo di più per la nostra sicurezza in Europa, questa sicurezza durerà negli anni a venire».

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