Zuckerberg ammette: sul Covid censurate anche notizie vere

Durante il periodo più intenso del Covid circolavano molte notizie di propaganda, mescolate con le vere e autentiche. Spesso però anche quest’ultime venivano censurate e etichettate come disinformazione.

Tante persone conosciute o meno, medici, scienziati, vari studi, pagine di informazione indipendenti e persino studi su riviste scientifiche sono stati censurati e etichettati da Facebook come disinformazione.

In alcuni casi anche le nostre pagine e canali di Epoch Times ed Ntd hanno subito questa censura, causando danni non da poco.

Ed ecco che in un’intervista con Lex Fridman, ricercatore russo-americano esperto di Intelligenza artificiale al Massachusetts Institute of Technology, il Ceo di Facebook Zucherberg ha in effetti ammesso di aver censurato anche notizie rivelatesi vere.

Alla domanda relativa a cosa possa essere considerata disinformazione, Mark Zuckerberg ha risposto:

«Ci sono alcuni argomenti che sono considerati unanimemente pericolosi dalla comunità, ad esempio la pedofilia, il terrorismo o la violenza. Poi ci sono altri temi su cui la società dibatte».

Entrando nello specifico sul caso del Covid, ha spiegato:

«A inizio pandemia c’erano reali implicazioni per la salute ma non c’è stato il tempo di esaminare completamente la vastità delle ipotesi scientifiche che sono emerse. Sfortunatamente, penso che una buona parte dell’establishment in un certo senso si sia confuso su numerosi elementi fattuali e abbia chiesto di censurare moltissime notizie che, ex post, si sono rivelate quantomeno dibattibili se non addirittura vere. Questo alla fine ha logorato la fiducia dei cittadini nelle istituzioni».

Cosa succederà allora a chi si è visto ingiustamente censurato?

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