Xi Jinping si assicura un altro mandato quinquennale a capo del Pcc

Il leader cinese Xi Jinping resterà al potere per altri cinque anni, estendendo il suo regno decennale almeno fino al 2028.

Il 69enne Xi sarà segretario generale del Partito Comunista Cinese (Pcc) per un terzo mandato senza precedenti, infrangendo la norma dei due mandati stabilita dai suoi predecessori.

Il regime cinese ha presentato la sua nuova leadership il 23 ottobre, nominando Xi e altri sei funzionari del Partito nel Comitato permanente del Politburo, il più alto organo decisionale del regime comunista.

Secondo in graduatoria nel Comitato permanente del Politburo c’è Li Qiang, 63 anni, attualmente segretario del Partito a Shanghai. Li dovrebbe essere quindi nominato premier del regime cinese a marzo del prossimo anno, in sostituzione dell’attuale premier Li Keqiang.

Li Qiang è uno stretto alleato di Xi. Dal 2004 al 2007, Li Qiang ha risposto direttamente a Xi come suo capo di gabinetto nel comitato del Partito della provincia di Zhejiang. Con Xi alla guida del Pcc, Li Qiang è stato promosso a segretario del Partito a Shanghai nel 2017, dove ha imposto dure misure di blocco del Covid-19 durante i focolai di quest’anno.

Al terzo posto nel Partito c’è Zhao Leji, 65 anni, che attualmente è a capo della Commissione centrale per l’ispezione della disciplina, l’organo anti-corruzione del regime.

Segue Wang Huning, 67 anni, noto teorico del Partito che si avvia al suo secondo mandato quinquennale come membro del Comitato permanente del Politburo.

Gli ultimi tre membri del comitato sono Cai Qi, 66 anni, attuale segretario del Partito della capitale cinese Pechino, Ding Xuexiang, 60 anni, capo dello staff di Xi, e Li Xi, 66 anni, attuale segretario del Partito della provincia meridionale del Guangdong.

L’annuncio di domenica che Xi si è assicurato un altro mandato di cinque anni non è giunto inaspettato, dopo che due dei rivali politici di Xi, tra cui Li Keqiang, non sono stati nominati nel Comitato Centrale di 205 membri il 22 ottobre, dopo la conclusione del 20esimo Congresso del Pcc.

L’uscita di Li Keqiang dai vertici del Partito è in parte una sorpresa, considerando che ha solo 67 anni, un anno in meno rispetto all’età di ‘pensionamento’ convenzionale, anche se non scritta, del Partito. In Cina, i funzionari del Pcc che hanno 67 anni o meno al momento del congresso del Partito possono essere promossi, mentre quelli che hanno 68 anni o più devono andare in pensione: si tratta di una regola informale nota come ‘sette su, otto giù’.

Il presidente cinese Xi Jinping (destra) guarda l’ex presidente Hu Jintao (centro in piedi, capelli bianchi) che tocca la spalla del premier Li Keqiang (centrale, seduto) mentre lascia la cerimonia di chiusura del 20° Congresso del Partito Comunista Cinese presso la Grande Sala del Popolo a Pechino il 22 ottobre 2022. (Noel Celis/AFP via Getty Images)

Sempre sabato, l’ex leader cinese Hu Jintao, mentore di Li Keqiang, è stato inaspettatamente scortato fuori dalla cerimonia di chiusura del congresso del Partito. Hu è apparso confuso e riluttante sul perché gli fosse stato chiesto di andarsene, prima di essere condotto via da due membri dello staff del Partito.

La senatrice Marsha Blackburn (R-Tenn.), che fa parte della Commissione per i servizi armati del Senato degli Stati Uniti, ha scritto su Twitter che Xi stava mostrando i suoi muscoli politici facendo allontanare Hu.

«È chiaro che Xi controlla il Congresso del Partito – ha scritto Blackburn – e ha voluto mostrare i suoi muscoli al mondo umiliando Hu Jintao di fronte alla stampa estera».

«Questo è pericoloso e profondamente preoccupante», ha scritto su Twitter il 23 ottobre il senatore statunitense Ted Cruz (R-Texas). Cruz è membro della commissione Affari esteri del Senato statunitense: «Xi sta consolidando il potere e rimuovendo con la forza il suo predecessore. Nessuno batte ciglio. La tirannia non finisce mai bene».

Il futuro della Cina

Li Hengqing, esperto di Cina presso l’Istituto per l’informazione e la strategia di Washington, in un’intervista rilasciata all’edizione cinese di Epoch Times dopo il lancio della nuova leadership del regime, ha affermato che l’economia cinese non migliorerà sotto Xi.

I dati economici del terzo trimestre – che Pechino avrebbe dovuto rilasciare il 18 ottobre, ma che ha posticipato – non mostreranno nulla di positivo, secondo Li.

«Credo che i dati economici del quarto trimestre saranno ancora peggiori. – ha dichiarato – Le sfide economiche aumenteranno di anno in anno e l’economia peggiorerà».

Secondo l’esperto, sono le lotte politiche ad aver spinto Xi nella sua posizione attuale. Di conseguenza, prevede ulteriori lotte politiche in futuro, che potrebbero portare la Cina a un’altra era di movimenti politici di massa.

Kenneth Roth, ex direttore esecutivo di Human Rights Watch, ha scritto su Twitter che Xi ha messo insieme una squadra che non vuole sfidarlo.

«L’uomo che ha paura del dibattito sceglie un gruppo dirigente che non lo sfiderà», ha scritto Roth. «Una ricetta per più repressioni e cattiva gestione».

Amnesty International ha dichiarato che la prosecuzione del regno di Xi è un disastro per i diritti umani.

«La conferma del terzo mandato di Xi Jinping è un momento inquietante non solo per i milioni di cittadini cinesi che hanno subito gravi violazioni dei diritti umani sotto il suo governo, ma anche per le persone di tutto il mondo che sentono l’impatto della repressione del governo cinese», ha dichiarato Hana Young, vicedirettrice regionale di Amnesty International, in un comunicato.

«Le politiche e le pratiche del governo sotto la guida di Xi rappresentano una minaccia per i diritti non solo in patria, ma anche a livello globale», ha continuato Young. «Dalla campagna del governo per mettere a tacere e rimpatriare con la forza gli uiguri all’estero ai tentativi di ridefinire il significato stesso di diritti umani alle Nazioni Unite, il braccio della repressione statale cinese si estende sempre più oltre i confini della Cina».

«E mentre gli attivisti cinesi, gli avvocati per i diritti umani, i giornalisti indipendenti e gli altri difensori dei diritti umani si preparano a subire ancora la stessa sorte – o peggio – la comunità internazionale deve raddoppiare gli sforzi – ha aggiunto Young – per garantire che i prossimi cinque anni siano diversi».

Articolo in inglese: Xi Jinping Secures Another 5-Year Term as CCP Leader

 
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