L’importanza delle Forze Spaziali Americane, perché Trump ci ha visto giusto

Di Adrian Norman

Nel 2018, il presidente Donald Trump ha portato il Dipartimento della Difesa a creare un sesto corpo delle Forze armate statunitensi, ora noto come United States Space Force (Forza Spaziale degli Usa) e formalmente istituito nel dicembre del 2019.

Sebbene alcuni abbiano ironizzato sul nuovo corpo militare, specialmente quando ha annunciato che avrebbe chiamato i propri membri ‘Guardians’ [i guardiani, ndt], le circostanze che hanno reso necessaria l’istituzione della Forza Spaziale non sono altrettanto divertenti: la direttiva del presidente è arrivata in reazione alla crescente minaccia posta da due avversari dell’America.

Si tratta di Cina e Russia, entrambi temibili avversari degli Stati Uniti e del mondo occidentale. Ma è la Cina, in particolare, ad aver metodicamente mosso passi significativi per contrastare il dominio militare ed economico degli Stati Uniti sulla scena globale.

Detronizzare gli Stati Uniti dal posto di superpotenza dominante nel mondo è da lungo tempo un’ambizione della Cina comunista. E nell’ultimo decennio la Cina ha moltiplicato gli sforzi per realizzare questo sogno prima del 2049, l’anno che segnerebbe il centenario della fondazione della Repubblica Popolare Cinese.

Supremazia nello Spazio significa egemonia sulla Terra

Durante una conferenza stampa del 2019 nei Paesi Bassi, il segretario di Stato americano Mike Pompeo ha dichiarato: «La Cina vuole essere la potenza economica e militare dominante del mondo, diffondendo la sua visione autoritaria della società e le sue pratiche corrotte in tutto il mondo».

Ma la realtà è che preservare la supremazia mondiale nel 21esimo secolo richiederà molto più di un forte esercito convenzionale. In quest’era, la preminenza globale sarà indissolubilmente legata al dominio e al controllo dello Spazio.

In altre parole, la prima nazione che dominerà lo Spazio godrà di una duratura egemonia economica, tecnologica e militare. E attualmente, i cinesi si stanno muovendo in modo aggressivo per assicurarsi questo ruolo.

Secondo uno studio pubblicato nel 2019 dalla Secure World Foundation, «Gli scritti militari cinesi affermano che l’obiettivo della guerra e delle operazioni spaziali è quello di raggiungere la superiorità nello Spazio. La superiorità nello Spazio viene definita come “assicurarsi la capacità di utilizzare pienamente lo Spazio e allo stesso tempo limitare, indebolire e distruggere le forze spaziali di un avversario”. Non include solo operazioni offensive e difensive nello Spazio contro le forze spaziali avversarie, ma anche operazioni aeree, terrestri e navali contro le risorse spaziali».

Lo studio in questione, intitolato ‘Global Counterspace Capabilities’, afferma anche che i pianificatori cinesi ritengono che chiunque controlli lo Spazio controllerà la Terra, e che «lo Spazio cosmico è il nuovo campo da battaglia delle operazioni militari. Loro ritengono che il centro di gravità nelle operazioni militari è passato dal mare all’aria ed è ora in transizione verso lo Spazio».

Lo studio cita un libro di testo pubblicato dall’Accademia cinese delle scienze militari (Ams), che afferma: «Chiunque sia più forte militarmente nello Spazio sarà il dominatore del campo di battaglia; chi ha il dominio dello Spazio ha il potere di iniziativa; avere il supporto ‘spaziale’ favorisce la vittoria, mentre l’inferiorità nello Spazio è garanzia di sconfitta».

Implicazioni economiche e di sicurezza nazionale

Comprendere l’importanza della nuova Forza Spaziale degli Stati Uniti richiede la comprensione che le tecnologie emergenti e le innovazioni rivoluzionarie modificheranno in modo permanente il modo in cui gli esseri umani vivono, viaggiano, si difendono, producono, ricevono e immagazzinano energia, e che molti dei grandi cambiamenti nei settori tecnologici saranno basati sullo Spazio o coinvolgeranno lo Spazio.

Attualmente, mezzo mondo non è collegato a Internet. Ma ci sono diverse aziende che sono vicine al poter fornire Internet irradiato dallo spazio, il che costituirà di per sé un fattore di sconvolgimento globale.

Il giornalista scientifico della Bbc Chris Baraniuk ha scritto: «Ci sono prove che l’accesso a internet ad alta velocità, se si diffonde abbastanza ampiamente, possa aumentare la produttività e trasformare le economie locali. In India, per esempio, gli agricoltori e i pescatori che usano i telefoni cellulari per controllare i prezzi e le condizioni meteorologiche hanno aumentato i profitti dell’8 percento».

Una connettività più ampia significa maggiori opportunità economiche e la possibilità di una vita migliore per milioni di persone. Ma, se fosse una nazione ostile a dominare lo Spazio, potrebbe bloccare selettivamente tecnologie come l’accesso a Internet irradiato dallo Spazio, e impedire così a chiunque di usufruire di questo genere di servizi.

Il Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti ha parlato di un futuro in cui il fabbisogno energetico della Terra potrebbe essere soddisfatto da energia solare proveniente dallo Spazio. Questo concetto prevede gruppi di satelliti che raccolgono l’energia del sole e la inviano sulla Terra, ed è una tecnologia già in fase di sviluppo nell’Aeronautica Militare e nella Marina degli Stati Uniti.

Questa tecnologia potrebbe quindi fornire all’intero globo energia a basso impatto ambientale, favorendo la sostenibilità e riducendo al minimo le emissioni di carbonio. Veicoli, aerei, navi, case e imprese potrebbero essere tutti alimentati da questa energia pulita. Non ci sarebbe più bisogno di cercare di minimizzare le emissioni sul pianeta con programmi che distruggono la ricchezza, come il Green New Deal, che impone tasse estremamente elevate e oneri normativi schiaccianti.

Si tratterebbe di un’innovazione incredibile che cambierebbe radicalmente il pianeta. Tuttavia, un Paese dispotico votato al dominio globale potrebbe sfruttare queste tecnologie a proprio vantaggio, a scapito di ogni altra nazione sulla Terra.

Ma, anche se potesse, quant’è probabile che una nazione canaglia utilizzi effettivamente in maniera maligna le risorse spaziali?

Una relazione del 2018 pubblicata dal Dipartimento della Difesa statunitense ha confermato che «la Cina sta sviluppando molteplici capacità contro-spaziali volte a ridurre e negare l’uso delle risorse spaziali agli avversari». La relazione ha anche osservato che gli studiosi cinesi «sottolineano la necessità di “distruggere, danneggiare e interferire con i satelliti di ricognizione […] e di comunicazione del nemico”, suggerendo che questi sistemi, così come i satelliti di navigazione e di avvistamento, potrebbero essere tra gli obiettivi di attacchi progettati per “accecare e assordare il nemico”».

Nella versione del 2019 della relazione, i funzionari della Difesa americani hanno affermato che la Cina «continua a sviluppare capacità contro-spaziali e tecnologie correlate, tra cui missili ad energia cinetici, laser terrestri e robot spaziali orbitanti, oltre ad ampliare le capacità di sorveglianza spaziale, che possono monitorare oggetti in tutto il mondo e nello Spazio e consentire azioni contro-spaziali».

Se lasciata senza controllo, la Cina potrebbe un giorno terminare gli Stati Uniti. Tutto quanto. Incluso l’esercito.

Quale è la posta in gioco?

Nel novembre del 2019 Steven Kwast, un tenente generale dell’Aeronautica Militare in pensione, ha tenuto un potente discorso presso l’Hillsdale College sulla posta in gioco nella corsa per il dominio dello spazio. A suo dire: «Il dominio dello Spazio cambierà per sempre il potere mondiale».

«È come se l’America fosse un’auto da corsa che ha vinto le gare per 70 anni dopo la seconda guerra mondiale. Stiamo andando a 90 miglia all’ora, e lo facciamo dalla Seconda Guerra Mondiale. È parte della nostra mentalità e delle nostre vite. La Cina è in una macchina proprio dietro di noi. L’auto non è altrettanto buona, ma sta andando a 120 miglia all’ora».

Kwast è laureato in ingegneria astronautica e politiche pubbliche, è un ex pilota di caccia, ed è stato comandante del Comando di Istruzione e Formazione Aerea presso la Joint Base San-Antonio Randolph.

L’ex militare ha quindi spiegato che la Cina sta «costruendo un intero sistema per dominare l’America nello Spazio: tramite l’energia potrebbe paralizzare le nostre reti elettriche, paralizzare le nostre macchine, il nostro esercito, e distruggere i nostri mercati».

«Oggi possiamo dire di essere dominanti nello Spazio. Ma bisogna guardare alla tendenza. E loro ci supereranno nei prossimi anni se non facciamo qualcosa. E vinceranno questa gara, e poi metteranno dei blocchi stradali nello spazio. Perché una volta raggiunta l’altura definitiva, quell’altura strategica, non sarà più possibile arrivare su quell’altura dopo di loro».

La Cina dominato dal Partito Comunista è una nazione che commette gravi violazioni dei diritti umani, effettua  prelievi forzati degli organi dei prigionieri, e si è spinta fino a chiudere letteralmente la gente nelle proprie case dall’esterno, durante l’epidemia del virus del Pcc, comunemente noto come nuovo coronavirus. Queste non sono le azioni di una nazione benevola che esercita la propria autorità in modo morale.

Kwast ritiene che l’etica e l’integrità della nazione che implementerà per prima e gestirà per prima queste nuove tecnologie spaziali siano una questione fondamentale: «Nei prossimi cento anni, i valori che regneranno saranno definiti da questo prossimo decennio e da chi dominerà lo Spazio».

«Per 30 anni, [la Cina, ndr] ha raggiunto ogni singolo traguardo del suo programma spaziale. E nei prossimi 10 anni avranno in orbita stazioni spaziali per la produzione di energia solare e nucleare. Hanno annunciato che le useranno per scopi pacifici, che quelle onde radio porteranno energia a chiunque sul pianeta Terra senza bisogno di cavi elettrici o centrali elettriche», ha spiegato Kwast.

«Ma in un millisecondo, un tale dominio dello spettro elettromagnetico può diventare ‘energia diretta’ capace di paralizzare ogni parte della nostra rete elettrica e paralizzare istantaneamente ogni settore dell’esercito americano. Ogni flotta da combattimento potrebbe diventare un tappo di sughero in mezzo all’acqua. Ogni squadra aerea sarebbe spacciata prima della partenza, e potrebbe non essere in grado di azionare neanche le ruote a causa della nostra vulnerabilità. La Cina ha dichiarato apertamente che sta sfruttando ogni cosa come un’arma».

 

Adrian Norman è uno scrittore, commentatore politico e autore del libro “The Art of the Steal: Exposing Fraud & Vulnerabilities in America’s Elections”.

Le posizioni espresse in questo articolo appartengono all’autore e non riflettono necessariamente le vedute di Epoch Times.

Articolo in inglese: Opinion: Chinese Communist Aggression Is Why the US Space Force Is Imperative

 
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