L’Ue si risveglia alla minaccia posta dal Partito comunista cinese

Di Ella Kietlinska

L’Ue vuole un partenariato con gli Stati Uniti «per difendere i nostri valori e i nostri interessi» contro la Cina. E gli Stati Uniti non se lo fanno ripetere due volte.

Il segretario di Stato americano Mike Pompeo si augura che questa iniziativa per preservare «le nostre società libere, la nostra prosperità e il nostro futuro» venga avviata tra poche settimane e che continui per un lungo periodo.

Pompeo specifica che affrontare le minacce poste dal Pcc non significa che i Paesi debbano «scegliere tra gli affari e il confrontarsi con il Partito Comunista Cinese»; piuttosto, «le regole su cui si basa il commercio devono essere reciproche» ed eque. Sia gli Stati Uniti che l’Ue, del resto, hanno forti rapporti commerciali con la Cina: «E’ un mercato di oltre un miliardo di persone».

Il segretario di Stato americano Mike Pompeo interviene in una conferenza stampa presso il Dipartimento di Stato a Washington, il 24 giugno 2020. (Mandel NganAFPGetty Images)

D’altra parte «anche la Cina ha bisogno di mercati» e di «accedere alla conoscenza occidentale, al know-how occidentale». Tuttavia, entrambe le comunità su entrambe le sponde dell’Atlantico «non devono più permettere al Partito Comunista Cinese di dettare le regole, i termini e le condizioni di questi rapporti quando non sono giusti ed equi per i nostri popoli». Un esempio delle pratiche sleali del Pcc è il furto di proprietà intellettuale che avviene in Germania, in tutta Europa e negli Stati Uniti: «Il laborioso popolo tedesco ha creato quella proprietà intellettuale, ha lavorato duramente per quella proprietà intellettuale, l’ha costruita, l’ha protetta nel suo sistema, e i cinesi sono venuti e l’hanno rubata». La prosperità del mondo transatlantico deve molto alla protezione della proprietà intellettuale.

Pompeo spiega che la Cina ha accesso al mercato dei capitali occidentale, mentre i Paesi occidentali non possono accedere ai mercati dei capitali cinesi.

Dopo il vertice d’inizio giugno tra Ue e Cina, il presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen aveva dichiarato: «Affinché le nostre relazioni si sviluppino ulteriormente, devono basarsi su regole eque, al fine di raggiungere una reale parità di condizioni». Il presidente del Consiglio europeo Charles Michel aveva aggiunto: «Impegnarsi e cooperare con la Cina è sia un’opportunità che una necessità. Ma […] dobbiamo riconoscere che non condividiamo gli stessi valori, gli stessi sistemi politici o l’approccio al multilateralismo. Ci impegneremo in modo chiaro e fiducioso, difendendo con forza gli interessi dell’Ue e mantenendo saldi i nostri valori».

L’allora cancelliere dello Scacchiere britannico Philip Hammond (C) e il vice primo ministro cinese Hu Chunhua (alla sua sinistra), plaudono all’istituzione di un collegamento azionario tra la borsa di Shanghai e quella di Londra, 17 giugno 2019. (Henry Nicholls/AFP/Getty Images)

Secondo Forbes, nel 2019 la Cina è diventata il terzo partner commerciale statunitense, scendendo dal primo posto in cui si trovava negli anni precedenti. L’Ufficio del Censimento degli Stati Uniti ha segnalato che le esportazioni statunitensi verso la Cina nel 2019 sono state di 106 miliardi di dollari (circa 94 miliardi di euro), mentre le importazioni dalla Cina sono ammontate a 452 miliardi di dollari (circa 402 miliardi di euro).

Nel 2019, secondo i dati della Commissione Europea, la Cina è stata il terzo partner dell’Ue per l’esportazione di beni (197 miliardi di euro) e il primo per l’importazione (362 miliardi di euro).

Le minacce poste dal Pcc

Pompeo ha descritto diverse minacce poste dal regime comunista cinese che possono danneggiare le società libere.

Una di queste è la violazione degli impegni internazionali da parte del Partito Comunista Cinese, compresi quelli nei confronti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, dell’Organizzazione Mondiale del Commercio, delle Nazioni Unite e del popolo di Hong Kong.

Il regime cinese intende imporre la nuova «legge sulla sicurezza nazionale» per Hong Kong, minando così l’accordo «un Paese, due sistemi» che separa le infrastrutture politiche, legali e finanziarie di Hong Kong dalla Cina continentale. Se imposta, la legge violerà «le promesse fatte dalla Cina stessa al popolo di Hong Kong con la Dichiarazione congiunta sino-britannica, un trattato internazionale sancito dall’Onu».

Pratiche economiche predatorie, come quella di costringere le nazioni a utilizzare i servizi 5G offerti dalla società cinese Huawei, «un braccio dello stato di sorveglianza del Partito comunista cinese», minacciano le libertà e i diritti alla privacy delle persone. Anche le violazioni della sovranità europea da parte del Pcc, «compresa la sua repressione nei confronti di società come la Hsbc», sono considerate una minaccia.

Un’insegna della Hsbc all’esterno di una sua filiale a Hong Kong, 28 aprile 2020. (Anthony WallaceAFPGetty Images)

Hsbc (Hong Kong Shanghai Banking Corp.), una multinazionale con sede a Londra che opera a Hong Kong, ha recentemente espresso il suo sostegno alla «legge sulla sicurezza nazionale» di Pechino imposta a Hong Kong.

Questa mossa ha attirato le critiche dei governi degli Stati Uniti e del Regno Unito perché la hanno considerata un gesto di sostegno alla repressione dei dissidenti politici di Hong Kong; contemporaneamente anche il Pcc ha criticato pubblicamente la banca per aver tardato a sostenere la legge sulla sicurezza e per via dei suoi precedenti tentativi di cooperazione con gli Stati Uniti.

Pompeo ha anche parlato delle scioccanti violazioni dei diritti umani che si verificano in Cina. Secondo un rapporto del Dipartimento di Stato, il regime cinese imprigiona le minoranze religiose nei campi di prigionia, uccide i prigionieri di coscienza per prelevare i loro organi ed effettuare trapianti, perseguita gli avvocati per aver difeso «i dissidenti filo-democratici, gli attivisti della chiesa cattolica clandestina, gli aderenti al Falun Gong o i critici del governo». I praticanti del Falun Gong sono soggetti a persecuzioni particolarmente gravi per mano del regime cinese. La Cina s’impegna anche in azioni militari provocatorie, come «l’aggressione nel Mar Cinese Meridionale, gli scontri mortali alle frontiere in India, un programma nucleare opaco e le minacce contro i pacifici vicini».

L’Ue può resistere al Pcc?

Pompeo spiega che l’Ue e gli Stati Uniti devono innanzitutto raggiungere una comprensione comune delle principali minacce poste dal Pcc, poi sia l’Ue che gli Stati Uniti «possono iniziare ad agire».

Il segretario di Stato statunitense prevede che potrebbero esserci opinioni diverse su questo tema, soprattutto tra le comunità imprenditoriali. Queste potrebbero non essere disposte a fronteggiare il Pcc perché fanno molti soldi in Cina e per loro va bene fare affari alle condizioni stabilite dal Pcc. Riguardo a ciò Pompeo però specifica: «Non accetto queste giustificazioni. Non c’è compromesso tra libertà e autoritarismo».

Pompeo ritiene che gli europei abbiano tutte le ragioni per chiedere al Pcc reciprocità e un trattamento equo, e che non dovrebbero inchinarsi al Pcc, solo perché la Cina è un mercato di miliardi di persone. E in effetti gli Stati Uniti hanno già avvisato il Pcc di smetterla di rubare la loro proprietà intellettuale.

Un manifestante a favore della democrazia sventola una bandiera coloniale britannica durante un raduno in un centro commerciale nel quartiere centrale di Hong Kong, 1° giugno 2020. (Immagini di Issac Lawrence/AFP/Getty)

Il gruppo del G7 ha già condannato la legge sulla sicurezza nazionale cinese prende di mira Hong Kong. Il Regno Unito, in particolare, si è fortemente opposto a questo tentativo di minare l’autonomia di Hong Kong.

L’Alleanza interparlamentare sulla Cina, composta da legislatori di entrambe le sponde dell’Atlantico, è stata istituita con l’obiettivo di riformare il modo in cui i Paesi democratici si avvicinano alla Cina. Pompeo ha indicato che la Repubblica Ceca «sta facendo da capofila nell’incoraggiare i Paesi» ad ammettere solo aziende fidate per la costruzione e gestione delle reti 5G.

Infine Pompeo ha dichiarato: «Gli Stati Uniti non costringono l’Europa a scegliere tra il mondo libero e la visione autoritaria della Cina. È la Cina che sta facendo questa scelta tra libertà e democrazia».

 

Articolo in inglese: EU Awakens to Threat Posed by Chinese Communist Party

 
Articoli correlati