Trump: le turbine eoliche in mare uccidono le balene

L’ex presidente Donald Trump ha recentemente affermato che «i mulini a vento stanno causando la morte delle balene in quantità mai viste prima».

I suoi commenti, pronunciati durante un evento elettorale nella Carolina del Sud, sono stati rapidamente macinati dal fact-checking di media tradizionali come il The Guardian e la Bbc.

«Si stanno arenando a riva. L’ho visto questo fine settimana, ne sono spuntate tre. Non le si vede una volta all’anno. Ora si presentano a cadenza settimanale», ha dichiarato il presidente Trump.

Il Guardian ha definito le sue affermazioni un «lungo e in gran parte infondato attacco alle turbine eoliche per aver causato la morte di un gran numero di balene, sostenendo che i «mulini a vento» stanno rendendo i cetacei “pazzi” e “un po’ storditi”».

La Bbc si è lamentata del fatto che le clip del discorso dell’ex presidente abbiano superato i 9 milioni di visualizzazioni, ma che le sue «affermazioni non sono supportate da prove».

Il presidente Trump ha anche affermato che negli ultimi 50 anni è stata uccisa una sola balena al largo della costa della Carolina del Sud, ma ora il numero è in aumento.

L'ex presidente Donald Trump si rivolge al pubblico durante un evento elettorale a Summerville, Carolina del Sud, il 25 settembre 2023. (Sean Rayford/Getty Images)
L’ex presidente Donald Trump si rivolge al pubblico durante un evento elettorale a Summerville, Carolina del Sud, il 25 settembre 2023. (Sean Rayford/Getty Images)

La Bbc ha risposto citando un documento del 2015 del Dipartimento delle Risorse Naturali della Carolina del Sud, secondo il quale dal 1993 si sono verificati sei spiaggiamenti di megattere.

La Bbc ha citato Rob Deaville del Cetacean Strandings Investigation Programme della Zoological Society of London, secondo cui la morte delle balene è causata dall’industria della pesca e dagli urti delle navi.

«Parlare dei parchi eolici come di un problema, allontana la discussione sulle minacce reali che rappresentano un problema per queste specie», ha dichiarato Deaville alla Bbc.

Ha aggiunto che non c’è stato alcun legame conclusivo tra la morte delle balene e i parchi eolici nel Regno Unito.

Andrew Read, commissario della Commissione per i mammiferi marini con sede negli Stati Uniti, ha dichiarato al The Guardian che «non c’è alcuna prova scientifica che le turbine eoliche, o i rilevamenti per le turbine eoliche, stiano causando la morte delle balene».

Sebbene vi siano preoccupazioni più ampie riguardo l’industrializzazione dell’oceano, ha affermato che la morte delle balene è causata dagli urti delle imbarcazioni, dall’impigliamento negli attrezzi da pesca e dal riscaldamento dell’oceano causato dai cambiamenti climatici.

«La popolazione di megattere, in particolare, si sta riprendendo dalla caccia e si sta avvicinando alla costa per nutrirsi di prede, il che significa che vengono colpite quando entrano nelle rotte di navigazione o rimangono impigliate nelle reti», ha proseguito Read.

Secondo Read, le persone che protestano contro le turbine eoliche oceaniche sono manipolate dagli «interessi dei combustibili fossili», che sono minacciati dalla cosiddetta energia pulita.

Le balene e le turbine

In agosto, la National Oceanic and Atmospheric Administration (Noaa) ha riferito a Epoch Times che dal dicembre 2022 si sono verificati 65 decessi di grandi balene lungo la costa orientale. Tre balene morte sono state portate a riva in una settimana a Fire Island, New York; Long Branch, New Jersey e Long Beach, New York.

A settembre, l’amministrazione Biden ha pubblicato «Un piano d‘azione per lo sviluppo della trasmissione eolica in mare aperto nella zona atlantica degli Stati Uniti».

L’obiettivo dell’investimento del presidente Joe Biden, pari a 3,5 miliardi di dollari, è quello di sviluppare 30 gigawatt di energia eolica, al largo delle coste, entro il 2030.

Il piano si basa sullo «Studio della trasmissione eolica al largo delle coste atlantiche» per coordinare «l’accesso tempestivo alla distribuzione per l’eolico in mare» e per «valutare molteplici percorsi per raggiungere gli obiettivi dell’eolico nelle coste».

(A sinistra) Il Presidente Joe Biden indica un grafico di una turbina eolica durante un incontro sulla Federal-State Offshore Wind Implementation Partnership alla Casa Bianca il 23 giugno 2022. (A destra) Una balena grigia morta giace sulla riva di Limantour Beach a Point Reyes Station, in California, il 23 maggio 2019. (Drew Angerer/Getty Images, Justin Sullivan/Getty Images)
(A sinistra) Il presidente Joe Biden indica un grafico di una turbina eolica durante un incontro sulla Federal-State Offshore Wind Implementation Partnership alla Casa Bianca il 23 giugno 2022. (Drew Angerer/Getty Images)
(A sinistra) Il Presidente Joe Biden indica un grafico di una turbina eolica durante un incontro sulla Federal-State Offshore Wind Implementation Partnership alla Casa Bianca il 23 giugno 2022. (A destra) Una balena grigia morta giace sulla riva di Limantour Beach a Point Reyes Station, in California, il 23 maggio 2019. (Drew Angerer/Getty Images, Justin Sullivan/Getty Images)
Una balena grigia morta giace sulla riva di Limantour Beach a Point Reyes Station, in California, il 23 maggio 2019. (Justin Sullivan/Getty Images)

Lisa Linowes, fondatrice di WindAction, ha dichiarato nel recente documentario «Thrown to the Wind» che nella fretta di raggiungere questi obiettivi, l’industria dell’energia rinnovabile ha messo da parte il «principio di precauzione», secondo il quale l’onere di evitare o minimizzare i danni ricade sullo sviluppatore.

Linowes afferma che questa mossa sta costando delle vite.

«Circa 350 balene sono morte lungo la costa orientale dal 2016», ha dichiarato.

L’aumento è iniziato nel 2016, con un leggero calo nel 2022.

«E nei primi sei mesi del 2023, quindi solo a metà anno, sono morte circa 40 balene», riferisce Linowes.

Attualmente, è stata proposta la costruzione di un totale di 3.500 turbine eoliche su 2,2 milioni di acri di oceano lungo la costa orientale.

La tecnologia geofisica ad alta risoluzione viene utilizzata per rilevare il fondo dell’oceano in vista della futura costruzione di queste turbine. Queste apparecchiature sismiche inviano frequenze che, secondo alcuni, colpiscono le balene e i delfini con suoni forti che provocano il loro disorientamento e l’incapacità di attraversare le acque con la stessa sicurezza di prima.

Robert Rand, uno scienziato ambientale, ha affermato che il Bureau of Ocean Energy Management (Boem) e il Noaa non hanno tenuto conto del fatto che le balene tendono ad evitare e ad allontanarsi dalle pale e da altri suoni dissonanti che riverberano dalla costruzione delle turbine.

Una moltitudine si raccoglie intorno a una megattera morta sulla Dockweiler State Beach a Playa Del Rey, in California, il 1° luglio 2016. (Frederic J. Brown/Afp via Getty Images)
Una moltitudine si raccoglie intorno a una megattera morta sulla Dockweiler State Beach a Playa Del Rey, in California, il 1° luglio 2016. (Frederic J. Brown/Afp via Getty Images)

«Non fanno il collegamento tra un forte rumore nell’acqua e le specie che si allontanano da quel rumore, e questo è un problema perché non hanno le riserve di grasso per correre all’infinito cercando di allontanarsi da quel rumore», ha spiegato Rand nel film.

«Se un cucciolo di balena viene separato dalla madre, capisco che entrambi iniziano a stressarsi molto e non ci vuole molto perché muoiano. È una situazione davvero letale. Il cucciolo ha bisogno della madre per nutrirsi e la madre cerca di trovarlo».

Dopo aver consumato le loro energie, la madre e il piccolo si accasciano e muoiono, secondo Rand.

A settembre il signor Rand ha pubblicato uno studio tecnico indipendente che ha esaminato il «rumore operativo delle navi sonar geofisiche» allo scopo di migliorare le «protezioni dal rumore» per la vita marina.

«Quello che vedo è preoccupante», spiega Rand. «Vedo livelli superiori al limite stabilito dalla stessa Noaa per la protezione a distanze molto più elevate di quelle previste dall’autorizzazione alle molestie accidentali. Quindi, a me sembra un’assoluta violazione della protezione normativa per l’eubalaena».

I gruppi ambientalisti rimangono in silenzio

Quando si tratta di sviluppo di petrolio e gas, i gruppi ambientalisti come Greenpeace e Sierra Club si schierano a favore della fauna selvatica, precisa Linowes, ma nel caso delle cosiddette energie rinnovabili incolpano altri fattori, come gli incidenti navali e i cambiamenti climatici, oppure tacciono.

Una megattera nuota vicino a una nave da crociera in navigazione nella baia di Disko a Ilulissat, in Groenlandia, il 4 agosto 2019. (Sean Gallup/Getty Images)
Una megattera nuota vicino a una nave da crociera in navigazione nella baia di Disko a Ilulissat, in Groenlandia, il 4 agosto 2019. (Sean Gallup/Getty Images)

Nel 2021, il National Marine Fisheries Service ha concluso che la balena di Rice nel Golfo del Messico è una specie a sé stante, di cui rimangono solo 50 esemplari.

A luglio, il Noaa ha proposto di designare 18 milioni di acri del Golfo del Messico, dal Texas alla Florida, come habitat critico per la balena Rice, una proposta che limiterebbe in modo significativo l’industria del petrolio e del gas nelle trivellazioni oceaniche.

I legislatori repubblicani della costa del Golfo hanno intentato una causa contro la designazione, sostenendo che la proposta non era stata ben ponderata e avrebbe danneggiato l’economia, secondo quanto riportato dal Washington Post.

Il giudice distrettuale James Cain, nominato dal Presidente Trump, ha concordato e ha ordinato alla Noaa di ritirare la proposta.

In seguito, dei gruppi ambientalisti come il Center for Biological Diversity si sono schierati a favore della protezione dell’area e hanno avviato diverse azioni legali sostenendo che le trivellazioni sottomarine danneggiano la fauna oceanica; tuttavia, l’organizzazione non ha compiuto alcuno sforzo per contestare l’impatto dello sviluppo eolico in mare sulle balene.

Il 28 settembre, il Centro ha presentato una petizione d’emergenza per chiedere che la Noaa imponga limiti di velocità alle imbarcazioni.

Turbine eoliche situate presso la Block Island Wind Farm vicino a Block Island - Rhode Island - il 7 luglio 2022. (John Moore/Getty Images)
Turbine eoliche situate presso la Block Island Wind Farm vicino a Block Island – Rhode Island – il 7 luglio 2022. (John Moore/Getty Images)

«Le balene franche (eubalaena) non possono sopportare ulteriori ritardi nelle protezioni, né dovrebbero farlo», ha dichiarato in un comunicato Kristen Monsell, direttore legale per gli oceani del Center for Biological Diversity.

«Anche un solo colpo di nave porterebbe queste balene vicino all’estinzione, ma i limiti di velocità possono aiutare a prevenirlo. I funzionari federali non possono stare a guardare senza fare nulla mentre le balene franche sono in pericolo».

La domanda che molti abitanti della costa orientale continuano a porsi rimane: perché negli ultimi anni le balene, che per decenni si sono fatte strada tra le imbarcazioni, non sono improvvisamente riuscite a evitare gli urti delle navi?

Ricorso in appello

A metà settembre, Nantucket Residents Against Turbines (Nrat) ha presentato un appello per una causa in cui l’organizzazione sostiene che diversi regolatori federali della fauna selvatica non hanno rispettato il National Environmental Policy Act (Legge sulla politica ambientale nazionale) e l’Endangered Species Act (Legge sulle specie minacciate di estinzione) nel «valutare, informare e mitigare gli effetti ambientali della sua decisione di approvare il progetto eolico in mare Vineyard Wind 1, che consiste in 62 turbine eoliche alte come la Statua della Libertà, con pale lunghe fino a 91 metri».

La causa iniziale era stata respinta a maggio dal giudice distrettuale degli Stati Uniti Indira Talwani, nominata dal presidente Barack Obama.

Nella causa il Nrat ha affermato che gli imputati – Boem, Noaa e National Marine Fisheries Service – stanno mettendo in «grave» pericolo l’ecosistema.

«Forse anche spingendo almeno una specie (la balena franca del Nord Atlantico) al punto di estinzione», ha dichiarato il Nrat.

Scienziati usano documenti informativi (a sinistra) per identificare le balene durante una spedizione di ricerca sulla balena franca (a destra) con il Center for Coastal Studies, autorizzato dalla National Oceanic and Atmospheric Administration, nella baia di Cape Cod, nel Massachusetts, il 5 aprile 2022. (Joseph Prezioso/Afp via Getty Images)
Scienziati usano documenti informativi per identificare le balene… (Joseph Prezioso/Afp via Getty Images)
Scienziati usano documenti informativi (a sinistra) per identificare le balene durante una spedizione di ricerca sulla balena franca (a destra) con il Center for Coastal Studies, autorizzato dalla National Oceanic and Atmospheric Administration, nella baia di Cape Cod, nel Massachusetts, il 5 aprile 2022. (Joseph Prezioso/Afp via Getty Images)
…durante una spedizione di ricerca sulla balena franca con il Center for Coastal Studies, autorizzato dalla National Oceanic and Atmospheric Administration, nella baia di Cape Cod, nel Massachusetts, il 5 aprile 2022. (Joseph Prezioso/Afp via Getty Images)

Il progetto eolico marino Vineyard Wind dovrebbe venire costruito al largo della costa meridionale di Nantucket, nel Massachusetts.

Il giudice Talwani ha stabilito che il gruppo non è riuscito a dimostrare che i dipartimenti federali per la gestione della fauna selvatica abbiano violato il National Environmental Policy Act o l’Endangered Species Act nelle loro dichiarazioni d’impatto ambientale sul progetto nel 2021.

Nella causa, il Nrat ha sostenuto che sia il Boem che la Noaa non hanno garantito che il progetto «non avrebbe messo a rischio la sopravvivenza delle specie elencate a livello federale, come la balena franca dell’Atlantico settentrionale, e non avrebbe messo a rischio l’esistenza di tali specie elencate a livello federale».

Secondo la Nrat, la balena franca del nord Atlantico è un «animale marino iconico» che migra lungo la costa orientale.

«È anche una delle specie più minacciate al mondo, con meno di 400 individui conosciuti in natura», ha dichiarato la Nrat.

«Peggio ancora, la specie è costantemente minacciata dagli urti delle imbarcazioni, dall’impigliamento negli attrezzi da pesca e dalla perdita di fonti di cibo, con conseguente alta mortalità e bassi tassi di riproduzione».

La Nrat ha dichiarato che l’area immediatamente a sud-sud-ovest dell’isola di Nantucket è «da tempo» un «rifugio sicuro» per la balena.

«Purtroppo, questo è appunto il luogo che il Boem ha scelto per costruire il più grande impianto eolico in mare aperto mai realizzato. Il progetto Vineyard Wind è uno, ma solo uno, dei progetti eolici offshore proposti per quest’area», ha dichiarato il gruppo comunitario.

Il progetto eolico marittimo Vineyard Wind è in programma di costruzione al largo della costa meridionale di Nantucket, nel Massachusetts, un «rifugio sicuro da lungo tempo» per la balena.
Il progetto eolico marittimo Vineyard Wind è in programma di costruzione al largo della costa meridionale di Nantucket, nel Massachusetts, un «rifugio sicuro da lungo tempo» per la balena.

‘A meno che non vengano dimessi’

Il Noaa ha una rete di organizzazioni che indagano sulle morti delle balene.

Tra queste organizzazioni c’è l’Atlantic Marine Conservation Society, che prima del 2021 era composta da diverse persone impegnate a salvare le balene, secondo la signora Linowes.

Intorno al 2021 la situazione è cambiata: i membri del consiglio di amministrazione lavoravano anche per la società di energia eolica Equinor.

Il presidente del consiglio di amministrazione dell’Atlantic Marine Conservation Society, Paul Tonna, è il principale lobbista di Equinor, secondo quanto ha dichiarato Linowes, mentre il membro del consiglio di amministrazione Jennifer Dupont è una direttrice degli affari ambientali strategici di Equinor.

«Circa la metà del consiglio di amministrazione dell’Atlantic Marine Conservation Society sembra trarre vantaggio dallo sviluppo dell’eolico a mare, e questa è l’organizzazione responsabile delle indagini sulle morti di balene che si sono verificate al largo delle coste di New York», ha dichiarato la Linowes.

Epoch Times ha contattato l’Atlantic Marine Conservation Society per un commento, ma non ha ricevuto risposta in tempo utile.

In una lettera del 2022 al Boem, il capo della Noaa per le specie protette, Sean Hayes, ha espresso preoccupazione per lo sviluppo della costruzione di impianti eolici costieri e per il loro potenziale nel danneggiare la vita marina nelle acque meridionali del New England, secondo quanto ha dichiarato la Linowes.

Membri della Northwest Atlantic Marine Alliance intervengono di fronte alla carcassa di una megattera a Lido Beach, a Long Island, New York, il 31 gennaio 2023. (Kena Betancur/Afp via Getty Images)
Membri della Northwest Atlantic Marine Alliance intervengono di fronte alla carcassa di una megattera a Lido Beach, a Long Island, New York, il 31 gennaio 2023. (Kena Betancur/Afp via Getty Images)

I rischi elencati da Hayes comprendono l’aumento del rumore, il traffico navale, la distruzione dell’habitat e il rischio di impigliamento, oltre all’interruzione delle fonti di cibo delle balene.

Sebbene i rischi possano essere «mitigati in una certa misura», gli «impatti oceanografici» delle turbine in funzione per un periodo di 30 anni non possono essere mitigati «a meno che non vengano dimessi», ha spiegato il signor Hayes.

Richiesta d’indagine

Nonostante l’allarme lanciato da diversi scienziati, le preoccupazioni continuano a essere etichettate dai media e dai gruppi ambientalisti come disinformazione finanziata dai gruppi pro-petrolio.

All’inizio di quest’anno, il deputato Jeff Van Drew (R-New Jersey) e altri hanno chiesto al Government Accountability Office di indagare sugli effetti dello sviluppo dell’eolico al largo delle coste del New Jersey, in seguito all’aumento della mortalità della fauna marina.

Van Drew ha condiviso la clip del presidente Trump sui social media e ha dichiarato che il numero di balene arenate lungo la costa atlantica è «storico».

«Perché non ci sono indagini?» ha chiesto Van Drew sui social media. «Perché nessuna indignazione ambientale? Perché i principali media tacciono?».

 

Articolo inglese: Are Wind Turbines Killing These 100,000 Pound Mammals?

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