Quando le sinistre sono ‘sovraniste’

Di Gigi Morello

L’autore dell’articolo, Gigi Morello, è nato a a Torino e ha vissuto diversi anni negli Usa. Musicista, didatta e regista televisivo musicale, ha scritto per diverse testate specializzate nel settore musicale. Ha fondato e diretto progetti umanitari no profit e riceve dalla Croce Rossa Italiana encomi per tre diverse iniziative. Ha pubblicato nel 2020 due libri dal titolo ‘Alleanza Anti Casta’ e ‘Illuminismo Illuminato per Tempi Oscuri’, editi da Amazon. Il 4 luglio 2020 ha Fondato ‘Sogno Americano’ il primo Movimento Americanista Italiano.

 

Una vera e propria operazione Orwelliana è stata perpetrata negli ultimi anni per creare il neologismo  ‘sovranismo’, pilotandone il significato con una definizione ‘ad hoc’ fornita dai media di regime, in completa opposizione all’aggettivo dal quale la parola deriva.

Ed è un neologismo studiato ad arte e coniato per uno scopo preciso. Ma vediamo di indagare sul significato originario della parola prima che i dizionari decidano di cambiarne i fondamenti stessi, distorcendo di fatto un valore basilare dalla società civile occidentale.

La Treccani definisce il termine come: «Posizione politica che propugna la difesa o la riconquista della sovranità nazionale da parte di un popolo o di uno Stato, in antitesi alle dinamiche della globalizzazione e in contrapposizione alle politiche sovrannazionali di concertazione».

Naturalmente non è questo il significato che viene inoculato nella testa dei cittadini dal mainstream di regime.

Ma vediamo di indagare sul significato originario della parola.

Ovviamente il sostantivo ‘sovranismo’ deriva a sua volta dall’aggettivo ‘sovrano’.

Sempre la Treccani definisce l’aggettivo come «2. a. Riferito a un potere o un’autorità, che non ha altro potere o autorità da cui dipenda nell’ordinamento politico-giuridico di cui fa parte; quindi: stato s.nazione s.popolo s., che ha la sovranità (v.); il S. Militare Ordine di Malta».

Ma è nell’etimologia della parola che cogliamo il suo concetto fondamentale. Infatti il termine deriva dal suffisso ‘sovra’ che a sua volta deriva dal latino ‘supra’ che indica superiorità, una posizione più in alto rispetto a qualcos’altro.

E qui casca l’asino.

Perché per i principi del comunismo nessuno dovrebbe essere al di sopra di un altro. Almeno nel mondo delle idee non realizzabili e nei discorsi di propaganda che portano però in tutt’altra direzione nei fatti concreti dimostrati dalla storia.

Ma è veramente questo principio di ‘superiorità’ di una parte politica sopra ad un’altra, il punto che dovrebbe essere scardinato dalla mente del popolo?

Una delle prime cose che comprende chi si avventura nello studio delle opere politiche comuniste è la loro completa incoerenza. Perché anche il semplice slogan del ‘potere al popolo’ implica comunque una superiorità di peso di un gruppo di persone rispetto ad un eventuale dittatore, dove il peso di molti deve essere più importante del peso di un singolo individuo o di un piccolo gruppo di individui al potere.

Siamo completamente d’accordo che il popolo debba avere più peso rispetto a singoli individui, si chiama Democrazia, ma è tutt’altra cosa quella che troviamo nella letteratura rossa. In quella troviamo il ‘sovranismo’ più becero ed antidemocratico che possa esistere: il proletariato sopra alla borghesia, i poveri sopra ai ricchi. I rivoluzionari che ribaltano il sistema sostituendosi ai loro ‘padroni’ usando la forza.

Quindi nella stessa affermazione di questo semplice slogan comunista è incapsulato un sistema ‘sovranista’, un sistema dove qualcuno con mezzi illegali (malamente giustificati) si impone sopra altre persone, per ragioni più o meno lecite.

Mao Tse Thung era assolutamente ‘sovranista’ quando diceva nel 1957, anni dopo la fine della seconda guerra mondiale: «Il nostro Stato è una dittatura democratica popolare diretta dalla classe operaia e fondata sull’alleanza degli operai e dei contadini. Quali sono le funzioni di questa dittatura? La sua prima funzione è quella di reprimere, all’interno del paese, le classi reazionarie e gli elementi reazionari nonché gli sfruttatori che si oppongono alla rivoluzione socialista e coloro che minano l’edificazione socialista; la sua prima funzione è cioè quella di risolvere le contraddizioni tra il nemico e noi all’interno del paese. Per esempio, arrestare, giudicare e condannare certi controrivoluzionari e privare, per un determinato periodo, i proprietari fondiari e i capitalisti burocratici del diritto di voto e della libertà di parola; tutto ciò rientra nell’ambito della nostra dittatura».

Abbiamo quindi uno stato totalitario come quello cinese che è completamente d’accordo sul mettere qualcuno ‘al di sopra’ di qualcun altro, se questo ‘qualcuno’ rappresenta un nemico scomodo politicamente.

Parliamoci ben chiaro: non esiste nessun sistema organizzato che non reputi necessario ergersi al di sopra di un altro gruppo organizzato per fare valere le proprie opinioni. Perché non esiste un gruppo di esseri umani sulla faccia del pianeta terra che sia in grado di  governarsi senza avere una leadership che possa dirigere dall’alto. Questo è possibile solo nel mondo delle idee menzognere di coloro che dicono che dovremmo essere tutti uguali, quando i fatti ci dimostrano inequivocabilmente che non lo siamo mai stati, né potremmo mai esserlo.

È la similarità che accomuna l’essere umano. Proprio nelle similarità e nelle diversità risiede la meraviglia dell’uomo, in grado di creare mondi oppure malvagiamente distruggerli.

Non è una questione di essere sovrani o meno, è una questione di programmi politici di chi si propone come sovrano. E della sua indole più o meno umanitaria secondo dimostrazione di fatti certi.

Quindi abbiamo una necessità imperante, che è quella di avere qualcuno che possa essere in una posizione superiore per potere decidere l’andamento di una nazione, ma anche di una ditta o di una semplice famiglia. È una cosa che va oltre la politica, ha a che fare con la natura umana.

Alla fine siamo tutti sovranisti, ma alcuni faticano ad ammetterlo. Perché per essere un buon ‘sovrano’ dovresti essere come prima cosa sincero.

Ma l’uso comune del termine ‘sovranista’ si applica principalmente alla relazione tra ‘Stati sovrani’.

Però qui andiamo in un discorso geopolitico. Parliamo di Stati ‘sovrani’ contro Stati… Un momento, fermate tutto, esistono solamente gli Stati sovrani… A meno che uno Stato non sia diventato un fantoccio di qualcos’altro come l’Italia in questo periodo… uno Stato diventa tale proprio per essere sovrano… questo è il vero ed unico motivo per cui uno Stato viene fondato e formalizzato.

L’italia in fin dei conti è uno Stato sovrano per la sua Costituzione da molto prima che esistessero in Italia politici ‘sovranisti’, denominati tali dai media.

Siamo in un campo che è apparentemente diverso ma incredibilmente simile a quello di cui parlavamo sopra.

Si fa tanto parlare di politici ‘sovranisti’ in relazione alla loro posizione politica nei confronti dell’Europa, o ad altri Stati al di fuori del nostro.

E qui per i globalisti l’asino casca di nuovo, e stavolta non si rialza.

Qui il sovranismo viene usato a senso unico dalle sinistre per fare i loro consueti comodi. Perché per loro sarebbe ‘giusto’ considerare ‘sovrani’ governi totalitari che praticano ogni genere di ingiustizie a livello umano. Se come loro hanno il libretto rosso sotto il cuscino. Ma è ingiusto considerare che un governo possa decidere di non accogliere immigrati a piacimento, perché a dir delle sinistre così facendo ‘violerebbero i diritti umani’.

Ma perché si permetta contemporaneamente a governi che fanno fuggire milioni di persone di continuare ad operare ‘sovrani’ alla faccia dei cittadini è un mistero.

Perché il nostri politici elargiscano sorrisi e baciamani a questi dittatori rimane una cosa inspiegata.

Forse perché le sinistre sono talmente ‘sovraniste’ da non considerare che si possa dire ‘basta’ a chi adotta politiche contro l’interesse pubblico con il risultato di milioni di cittadini ridotti alla fame, persone che lasciano la loro amata patria per un mondo migliore.

Perché è assolutamente sovranista il discorso di un noto politico che gli italiani dovrebbero accogliere gli immigrati a casa propria.

Ma questi finti difensori dei diritti umani continuano ad essere sovranisti nei confronti di altre nazioni criminali che continueranno ad operare indisturbate generando milioni di altri immigrati, protette però dal perbenismo delle sinistre che svuotano acqua dalla barca senza tappare mai le falle che la fanno entrare.

In nome di ‘presunti diritti umani’ che loro calpestano giornalmente con il loro sovranismo becero.

Se volete fare i globalisti, almeno imparate a farlo bene. Senza sostenere sovranismo di comodo a tutti meno che coloro che soffrono.

 

Le posizioni espresse in questo articolo appartengono all’autore e non riflettono necessariamente le vedute di Epoch Times.

 
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