Perché le energie rinnovabili non vengono usate di più?

Le fonti fossili sono in esaurimento, e in molti parlano di rivoluzione energetica, vedendo nelle rinnovabili le salvatrici del sistema. Ma se la Green Economy contiene solo aspetti positivi, come mai non viene pienamente applicata?

Le rinnovabili sono un ottimo affare per il pianeta ma ancora oggi vengono dopo i tesori fossili, che costituiscono una percentuale molto più alta della produzione energetica nel mondo e sono tuttora in crescita. Il che ci fa pensare che siano più redditizi e convenienti, ma non tutti la pensano così.

«Il motivo per cui grosse utility non si muovono, anzi, al contrario si oppongono al processo d’investimento sulle rinnovabili, è perché hanno degli enormi guadagni derivanti da queste fonti energetiche come carbone e petrolio, che sono sporche, inquinanti, dannose per il turismo, dannose per i cittadini e per l’ambiente», afferma Luca Iacoboni di Greenpeace Italia.

A livello tecnico, un difetto delle energie rinnovabili è la volatilità. Ma «tutto questo si può tranquillamente gestire», secondo Iacoboni, «con sistemi di accumulo, batterie e smart grid», e anzi «diventa tecnicamente ancora più conveniente».

«Una volta che questo modello parte e aumentano le ricerche e gli investimenti, tutti questi ostacoli, chiamiamoli così, vengono superati senza grossi problemi. Questo sta già succedendo con le batterie Tesla ed è quello che secondo noi succederà sempre più nei prossimi anni».

Se tutto è risolvibile, allora quali sono gli interessi dietro i combustibili fossili? Per l’attivista di GreenPeace ci sono delle lobby molto forti che sostengono le fonti fossili e che in America finanziano campagne elettorali, ma anche in Europa sono presenti. «Oltre alla volontà politica non ci sono altri motivi dimostrativi [per non usare maggiormente le rinnovabili ndr], né in termini economici né in termini tecnici e figuriamoci in termini ambientali».

Inoltre nel conto dei costi delle fonti fossili andrebbero messi i danni ambientali e sanitari che producono: «Se tutte queste esternalità venissero considerate nel prezzo dell’energia, allora non ci sarebbe davvero partita, le rinnovabili vincerebbero davvero 10 a 0. Purtroppo il gioco sta proprio qui perché questi costi esterni non vengono spiegati a chi poi realmente li paga, cioè noi cittadini».

ALLARGAMENTO DI VEDUTE

Vincenzo Balzani, professore emerito dell’Università di Bologna e capo del progetto ‘Energia per l’Italia’, sostiene che l’energia solare potrebbe essere una soluzione al problema energetico: «L’energia che ci viene data dal Sole è 20 mila volte più abbondante di quella che ci serve, cioè il Sole può darci in un ora l’energia che noi usiamo in un anno».

«Basterebbe coprire con pannelli fotovoltaici lo 0,8% della superficie italiana, per avere tutta l’Energia elettrica che ci serve».

Anche Balzani condivide che il problema della non continuità delle energie rinnovabili è risolvibile con sistemi per immaganizzare l’energia o altre soluzioni.

Il professore è critico verso alcune scelte compiute in ambito energetico, anche recenti. Per esempio il Governo ha approvato l’estrazione di petrolio dall’Adriatico. Secondo il professore, se noi tirassimo fuori di colpo tutto il petrolio dalle riserve estere copriremmo il consumo energetico per due anni, ma siccome inevitabilmente verrà tirato fuori un po’ alla volta (diciamo in 15-20 anni), coprirà il 5-6% dei nostri consumi energetici. «Allora non sarebbe molto più semplice dire alla gente: consumiamo il 5-6% in meno, invece di andare a trivellare l’adriatico?»

Parlando delle grandi utility energetiche, afferma che invece di sviluppare le energie rinnovabili, hanno inventato i Biocombustibili. «Non raffinano più il petrolio per la benzina, ma raffinano dei prodotti agricoli biologici. Ovvero, raffinano l’olio di palma, che producono in Malesia, poi lo portano in Sicilia e lo raffinano». In Malesia ci sono delle foreste che vengono sempre di più rimpiazzate dalle palme per fare quest’olio e che così facendo l’ambiente viene danneggiato.

«Quindi, io capisco che facciano posti di lavoro, ma i posti di lavoro in Italia li facciamo anche producendo armi. Anche quelli sono posti di lavoro».

Le energie rinnovabili sembrano essere davvero il futuro energetico ma è sicuramente anche un grosso investimento. Alcuni governi già stanno prendendo posizioni a favore delle rinnovabili. Ad esempio l’Europa si impegnerà per il 2020 a diminuire del 20 per cento il consumo di energia e ad incrementare al 20 per cento del fabbisogno energetico l’apporto delle energie rinnovabili.

Non resta che stare a vedere.

 
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