Mega fusione tra Pfizer e Allergan, il Tesoro americano interviene

Le grandi società farmaceutiche Pfizer Inc. (Nyse: Pfe) e Allergan (Nyse: Agn) hanno deciso di fondersi sulla base di un accordo di circa 160 miliardi di dollari, il più grande affare di sempre per il settore farmaceutico. L’annuncio arriva pochi giorni dopo che il Tesoro americano ha inasprito le regole per frenare accordi simili.

«Grazie a questa fusione, Pfizer avrà maggiore flessibilità finanziaria, il che faciliterà la nostra continua ricerca e il nostro continuo sviluppo di nuovi farmaci innovativi per i pazienti, faciliterà il ritorno diretto di capitale agli azionisti, i continui investimenti negli Stati Uniti, ma anche la nostra ricerca di opportunità di sviluppo del business su un piano più competitivo nel nostro settore», ha riferito Ian Read, presidente e amministratore delegato di Pfizer, nel comunicato che annuncia l’accordo.

Gli azionisti Allergan riceveranno 11,3 azioni della nuova società per ogni azione Allergan, mentre gli azionisti Pfizer riceveranno un’azione della nuova società combinata per ogni azione Pfizer. L’affare si chiuderà nella seconda metà del 2016. Dopo la fusione, la società si chiamerà Pfizer Plc ed entrerà sul mercato sotto il marchio ‘Pfe’.

«La fusione di Allergan e Pfizer è una transazione proficua e altamente strategica, che riunisce due potenze farmaceutiche per cambiare in meglio la vita dei cittadini», ha affermato Brent Saunders, amministratore delegato di Allergan.

L’annuncio è solo l’ultimo esempio di fusione e acquisizioni nel settore farmaceutico. Se completato, Pfizer sarà in grado di spostare il suo domicilio fiscale in Irlanda, una strategia chiamata inversione fiscale. Tuttavia, il governo degli Stati Uniti sta inasprendo le regole per porre fine a tale pratica. «Non ero affatto sorpreso dalla notizia. Penso che abbiano accelerato la trattativa per aggirare eventuali problemi associati a una potenziale azione del Congresso [il Parlamento degli Usa, ndt] sulla situazione dell’inversione fiscale», ha detto Robert Eubanks, partner di Slalom Consulting.

TENDENZA ALL’INVERSIONE FISCALE

L’inversione fiscale, o inversione aziendale, è una strategia utilizzata per ridurre il carico fiscale di una società, trasferendo la sua residenza in un Paese con più basse imposte.

«Operazioni che coinvolgono inversione fiscale sono state fondamentali alle aziende per tutto il 2014, in particolare nel settore farmaceutico», ha affermato la società di consulenza Imap in un rapporto. Quarantasette società statunitensi hanno spostato il loro valore fiscale al di fuori degli Stati Uniti dal 2004. E circa la metà delle operazioni ha avuto luogo negli ultimi anni.

Nel 2014 ci sono stati dodici accordi che hanno portato a inversioni fiscali. Sette di questi erano nel settore farmaceutico, mentre tre nella tecnologia medica, secondo Imap. Questi accordi hanno rappresentato un volume totale di 160 miliardi di dollari.

Tra le operazioni degne di nota ricordiamo l’acquisizione da parte della Horizon Pharma, nell’Illinois, di Vidara Therapeutics, sita in Irlanda, e anche l’acquisizione da parte di Mylan, situata a Pittsburgh, di una porzione del business generico di Abbott.

Tuttavia, la resistenza delle Autorità contro gli affari che implicano inversione fiscale, è aumentata proprio nel 2014, in America. Gli accordi di 53 miliardi di dollari tra Abbvie e Shire, e di 116 miliardi tra Pfizer e AstraZeneca, sono entrambi falliti, in parte a causa delle nuove regole del Tesoro Usa sulle inversioni fiscali, emesse nel settembre 2014.

«Quest’ultima operazione provocherà grande allarme, discussioni e preoccupazioni su queste inversioni, in particolare con le prossime elezioni. Il Congresso dovrà fare qualcosa. Questo aiuterà a guidare una riforma fiscale piuttosto necessaria», ha dichiarato Eubanks.

SFORZI PER RIDURRE LA FATTURA FISCALE

Se Pfizer dovesse completare l’acquisizione di Allergan, potrà finalmente ottenere quello cui ha a lungo mirato: la possibilità di spostare la propria sede al di fuori degli Stati Uniti. Per anni, l’amministratore delegato di Pfizer Ian Read ha criticato il sistema fiscale degli Stati Uniti, sostenendo che il sistema fiscale li abbia posti in una situazione di svantaggio competitivo rispetto ai concorrenti d’oltreoceano.

I quartier generali di Allegran si trovano a Dublino, ma la maggior parte delle operazioni sono effettuate nel New Jersey. In contrasto al 25,5 per cento di aliquota fiscale effettiva di Pfizer nel 2014, Allergan ha registrato un’imposizione fiscale del 4,8 per cento per lo stesso periodo.

In effetti, l’inversione fiscale non è l’unico pilota dell’affare, secondo gli esperti. C’è una piccola riserva di beni su larga scala e una forte concorrenza da parte dei buyer strategici nel settore sanitario. Minori opportunità per i prodotti farmaceutici ad alta crescita hanno determinato la recente corsa alle acquisizioni nel settore.

Pfizer, che è da tempo alla ricerca di imprese innovative con una crescita più elevata, secondo Eubanks, ha subito un calo dei ricavi negli ultimi 5 anni, mentre Allergan è cresciuta molto rapidamente. Questo ha reso la società molto attraente per le aziende come Pfizer.

Attraverso questa acquisizione, Pfizer sarà in grado di ampliare la sua innovativa linea nel portfolio farmaceutico. Oltre al Botox per il trattamento antirughe, Allergan possiede marchi altamente venduti come Restasis, un trattamento per gli occhi secchi, e Namenda, utilizzato nella terapia per l’Alzheimer.

Viagra e Celebrex sono i marchi più venduti da Pfizer. L’azienda produce anche farmaci come il Liptor, per il trattamento del colesterolo, Lyrica, per il trattamento del dolore, e l’antibiotico Zithromax. Se la fusione dovesse andare in porto, Pfizer si riprenderebbe il ruolo di leader dalla Novartis e diventerebbe così il più grande produttore di farmaci al mondo.

ESODO DELLE AZIENDE USA

L’aliquota d’imposta sul reddito per le società negli Stati Uniti, del 35 per cento, è la terza più alta in tutto il mondo. Inoltre, gli Usa fanno pagare alle aziende tale tasso sulla base di tutti i loro utili esteri, non appena questi guadagni sono rimpatriati.

Per evitare le alte tasse, le aziende statunitensi lasciano dei contanti nelle loro filiali estere, fino a un ammontare, in tutti i settori, di 1,1 trilioni di dollari, secondo l’agenzia di rating Moody’s. Questo crea un forte incentivo per le società statunitensi con grandi mercati mondiali a reintegrarsi in Paesi a bassa tassazione, come l’Irlanda: l’aliquota dell’imposta sulle società in Irlanda è del 12,5 per cento. Nel 2014, l’imposta sulle società che si sono fuse è scesa all’8,9 per cento, in media, rispetto al tasso di imposta per le società americane prima della transazione, secondo Imap.

PREOCCUPAZIONI SULLA POLICY

Le operazioni di inversione rappresentano una grossa preoccupazione nella politica del governo degli Stati Uniti, perché portano a una sostanziale erosione del gettito fiscale. La perdita totale per il sistema fiscale americano a causa di queste inversioni ammonterebbe, secondo gli esperti, a miliardi di dollari.

Il 19 novembre, il Tesoro americano e l’Internal Revenue Service (Irs), hanno emesso delle disposizioni complementari per scoraggiare le inversioni aziendali.

«Oggi, il Tesoro sta prendendo ulteriori azioni per rendere più difficile alle società statunitensi di invertire, e per ridurre ulteriormente i benefici fiscali delle inversioni», si legge nel comunicato stampa.

Il Ministero del Tesoro ha lavorato insieme al Congresso per diversi anni, nel tentativo di riformare il sistema fiscale di business. Il presidente Barack Obama ha annunciato l’intenzione di bloccare le inversioni nel 2014.

«Le fusioni transfrontaliere rendono l’economia americana più forte. […] Ma tali operazioni dovrebbero essere guidate da strategie di business trasparenti e da efficienza economica, non devono essere guidate dal mero desiderio di spostare la residenza fiscale semplicemente per evitare le tasse degli Stati Uniti», riferisce la nota.

L’ESPERIENZA DEL REGNO UNITO

Gli Stati Uniti non sono l’unico Paese a sperimentare il fenomeno delle inversioni fiscali sulle società. Meno di un decennio fa, il Regno Unito ha registrato un andamento simile per via del suo regolamento fiscale poco competitivo, che ha spinto le aziende all’estero.

Tuttavia il Regno Unito ha invertito con successo questa tendenza, e ora molte aziende americane mirano a trasferirsi in Inghilterra. Il Paese ha gradualmente ridotto l’aliquota dell’imposta sulle società dal 28 per cento nel 2010, al 20 per cento nel 2015. Inoltre ha riformato il proprio sistema fiscale mondiale restringendolo a un sistema territoriale.

«Il Regno Unito è un esempio lampante di come tassi più bassi e un sistema fiscale territoriale possano contribuire a ripristinare la competitività del regolamento fiscale di un Paese, garantendo nel contempo un adeguato reddito. […] La Gran Bretagna ora ha un reddito aziendale, in percentuale del Pil britannico, più alto degli Stati Uniti», ha affermato William McBride, capo economista del Tax Foundation.

Tornando al neonato Pfe, le mosse del Tesoro Usa non sono state in grado di far saltare l’accordo, secondo gli esperti. Pfizer non vede le nuove normative anti-inversione del Dipartimento del Tesoro Usa come una minaccia, e sembra determinata a portare avanti la più grande inversione fiscale a livello mondiale mai registrata.

«Penso che questo accordo sia un affare piuttosto riuscito: [sulla carta, ndr] Allegran sta in effetti acquisendo Pfizer; fanno così in modo che il Congresso non possa intervenire sulla transazione. Quindi questa transazione è abbastanza sicura», ha dichiarato Eubanks.

 

Articolo in inglese ‘Mega Merger of Botox and Viagra Makers Sets Off Alarm in US Treasury

 

 
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