Mario Draghi presidente? La palla ai partiti

Mario Draghi ha accolto l’incarico affidatogli da Sergio Mattarella come presidente del Consiglio. Da giovedì pomeriggio iniziano le consultazioni tra i partiti, dalle quali dipenderà la possibile fiducia.

Il Pd dà il pieno appoggio

Il Partito Democratico darà la fiducia a Draghi al 100 per cento delle possibilità. Dopo aver ringraziato Giuseppe Conte per il suo lavoro durante la pandemia, il segretario del Pd Nicola Zingaretti si è espresso così sull’economista: «Draghi è una personalità di grande prestigio apprezzata nel mondo. Può portare l’Italia fuori dall’incertezza determinata dalla crisi di governo. Oggi ha posto i temi in maniera corretta rivolgendosi al Parlamento, ai partiti e alle forze sociali per trovare insieme le risposte».

Il segretario del Pd, inoltre, guardando ancora con amarezza alla crisi aperta nel precedente esecutivo, ha reso noto che il suo Partito è pronto a contribuire alla nuova sfida e che si incontrerà con M5s e Leu per rafforzare l’alleanza così da procedere su fronti comuni.

M5s diviso, ma alla fine forse prevarrà il Sì

Il capo del M5s Vito Crimi si era espresso a favore di un governo non tecnico ma politico, quindi questo porterebbe il movimento a propendere con molta probabilità per il No a Mario Draghi. Tuttavia non mancano le divisioni all’interno del partito: se Di Battista, Grillo e Crimi sono convinti della loro decisione non-draghiana, Di Maio e i suoi sostenitori sembrerebbero più aperti alla proposta di Mattarella, a patto che con Draghi si formi un governo politico e non tecnico.

Leu in bilico, per ora ancora molto scetticismo

Anche Leu sembra seguire il filone anti-draghiano di una parte del M5s, e questo non fa che accentuare le spaccature nella ormai ex maggioranza; da qui gli sforzi del Pd per cercare di trovare una linea comune e convincere quella parte ancora scettica di Leu che Draghi sia invece la scelta migliore.

Per Italia Viva è per forza Sì

In merito a Matteo Renzi, tra la popolazione c’è chi lo vede come il ‘salvatore della patria’ e chi come il ‘guastafeste’, dipende solo dai punti di vista. Fatto sta che, dopo aver aperto la crisi, Renzi ora invita a seguire l’appello di Matterella e a sostenere Draghi.

Meloni e Fdi propensi per il No o l’astensione

Dipenderà tutto, forse, dalla posizione finale del leader del centrodestra Matteo Salvini, ma al momento Fdi è convinta per il No a Draghi. Almeno stando a quanto dichiarato dalla presidente Giorgia Meloni, che ha ribadito come l’Italia abbia bisogno solo delle elezioni: «Sarò chiara. Non c’è alcuna possibilità di una partecipazione o anche di un sostegno da parte di Fratelli d’Italia al governo Draghi. Gli italiani hanno il diritto di votare. Continuiamo a lavorare per tenere il centrodestra unito e portare gli italiani alle elezioni. Fatevene una ragione».

Lega aspetta le proposte di Draghi

Nell’intervista serale a La7 del 3 febbraio con Lilli Gruber, il leader del Carroccio Matteo Salvini ha ribadito di non partire prevenuto, e che vuole attendere le proposte di Mario Draghi per il nuovo esecutivo. E sul suo profilo Facebook ribadisce: «Mentre la sinistra dell’ideologia e del pregiudizio continua ad insultare, noi vogliamo confrontarci sui temi concreti: lavoro, tasse, scuola e salute».

Salvini ha escluso allo stesso tempo ogni spaccatura nel centrodestra (si veda posizione della Meloni), quindi la sua decisione potrebbe alla fine pesare anche su quella di Fdi, che in caso di sostegno da parte di Salvini a quel punto potrebbe optare però al massimo per l’astensione.

Forza Italia aprirebbe al Sì

Tra i partiti del centrodestra Forza Italia è quella che più sosterrebbe Mario Draghi nel nuovo esecutivo, e infatti Antonio Tajani non nasconde la stima per il ‘prescelto’: «L’incarico conferito a Mario Draghi è un incarico conferito a una persona di alto profilo e durante l’incontro che avremo, valuteremo le proposte, le idee e i progetti». D’altronde le due priorità per Forza Italia sono ora l’emergenza sanitaria (prima di tutte) e quella economia. In tal senso la strada Draghi potrebbe essere quindi la più percorribile.

 
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