Madre di ballerino di Shen Yun condannata a 4 anni di prigione in Cina

Di Eva Fu

New York — Negli ultimi 15 anni, un cellulare è stata l’unica cosa che ha tenuto insieme Steven Wang e la sua famiglia, che sono al di la dell’oceano in Cina.

Ed è stata una telefonata a portare la notizia della morte di suo padre nel 2009, per via di un’insufficienza renale causata da anni di torture mentre era in una prigione cinese a causa della sua fede.

In un’altra telefonata, Wang ha saputo dell’arresto di sua madre nel luglio 2022, ma solo all’inizio di questo mese ha scoperto che era stata condannata a quattro anni di prigione per la sua fede.

Fa male a Wang pensare che il filo che lo collega ai suoi cari sia così fragile.

Steven Wang, ballerino principale di Shen Yun, guarda una sua fotografia con la madre e le sorelle, nella sua casa nello stato di New York il 31 marzo 2023. (Samira Bouaou/The Epoch Times)

«Nella mia famiglia, sono sempre l’ultimo a saperlo», ha raccontato Wang a Epoch Times dalla sua casa a New York.

Wang, un ballerino professionista di 36 anni e cittadino statunitense, è nato a Shaoyang, nella Cina centrale, la città che ha chiamato casa per i primi due e più decenni della sua vita. Ma ora non ha modo di tornare indietro nonostante la sua bruciante ansia per la sua famiglia.

Come i suoi genitori, Wang pratica la disciplina spirituale del Falun Gong, che è brutalmente repressa dal Partito Comunista Cinese da più di due decenni.

La pratica, che comprende esercizi meditativi e insegnamenti morali incentrati sui valori di ‘Verità, Compassione e Tolleranza’, negli anni ’90 in Cina si è diffusa rapidamente con il passaparola raggiungendo tra 70-100 milioni di aderenti entro il 1999. Tuttavia il regime comunista percepiva questa popolarità come minaccia alla sua presa autoritaria sul potere e nel 1999 i praticanti della pratica sono divenuti l’obiettivo di un’implacabile campagna di eradicazione da parte del regime, che ha ucciso, imprigionato o ridotto in schiavitù centinaia di migliaia di praticanti come il padre di Wang, tenendo il resto della comunità del Falun Gong sotto un’onnipresente minaccia di persecuzione.

Steven Wang, ballerino principale di Shen Yun, pratica la meditazione del Falun Gong nella sua casa nello Stato di New York il 31 marzo 2023. (Samira Bouaou/The Epoch Times)

Quindici anni fa, quando Wang è partito per New York, sua madre Liu Aihua lo ha accompagnato fino all’aeroporto, dicendogli: «Abbi cura di te».

Wang si era allenato nella danza classica cinese per 12 anni. Ansioso di elevare la sua qualità artistica al livello successivo, si è diretto all’estero per unirsi a Shen Yun Performing Arts, una compagnia con sede a New York che cerca di far rivivere i 5.000 anni di cultura tradizionale della Cina, decimata dal regime comunista.

Non sapeva che quella sarebbe stata l’ultima volta che avrebbe parlato faccia a faccia con sua madre.

Una famiglia cambiata

I genitori di Wang e le sue tre sorelle maggiori, un tempo erano insegnanti di scuola media. Ma questa decisione di avere più figli di quelli consentiti dal regime con la sua politica del figlio unico, ora abolita, è costata loro il lavoro, costringendoli a creare piccole imprese per guadagnarsi da vivere. Ciò ha messo a dura prova i suoi genitori, che soffrivano anche di vari problemi di salute.

Wang ha attribuito al Falun Gong e ai valori di verità, compassione e tolleranza il merito di aver portato armonia nella sua famiglia. Il diabete di suo padre, l’ipertensione e i problemi cardiaci di sua madre sono scomparsi dopo che hanno iniziato a praticare nel 1996.

Steven Wang (2° R) con la sua famiglia in Cina, nel 1996. Sua madre, Liu Aihua (C), è stata condannata a quattro anni di carcere per la sua fede nel marzo 2023. (Per gentile concessione di Steven Wang)

Dopo aver iniziato a praticare il Falun Gong, se Wang si comportava male, i suoi genitori gli parlavano con calma e razionalità, ascoltando il suo punto di vista, invece di picchiarlo come in precedenza.

Ma la radicale persecuzione del regime nel 1999 ha sconvolto la loro pacifica vita familiare.

Nel 2003, cinque mesi dopo il quarto periodo di detenzione, il padre di Wang è divenuto emaciato e ha sviluppato diabete e insufficienza renale.

«Se quest’uomo non viene rilasciato oggi, domani sarà un cadavere», aveva etto alle guardie il medico della prigione. (da resoconto di Minghui, un sito web con sede negli Stati Uniti che documenta la persecuzione del Falun Gong). Temendo che sarebbero stati ritenuti responsabili della sua morte, lo hanno liberato.

Quando nel 2000 Wang ha lasciato la Cina, la salute di suo padre era peggiorata così tanto che faceva affidamento sugli antidolorifici per dormire. Wang ha ricordato che durante le vacanze scolastiche in Cina, massaggiava spesso il corpo di suo padre per alleviare le sue sofferenze.

Quando quel fatidico giorno di novembre del 2009 Wang ha chiamato a casa, sperando di sentire la voce familiare del padre, le cui delicate critiche e incoraggiamenti lo avevano aiutato a guidarlo nella giusta direzione nella vita, ha risposto sua madre dicendogli che suo padre era morto per insufficienza renale.

Wang si è nascosto in un armadietto e ha pianto per più di un’ora, sentendosi come se «il cielo fosse crollato». «Era qualcosa che avevo visto solo in Tv, ma ora mi stava accadendo all’improvviso, e all’improvviso un pilastro della mia vita era sparito».

Steven Wang, primo ballerino di Shen Yun, nella sua casa a New York il 31 marzo 2023. (Samira Bouaou/The Epoch Times)

È passato un mese prima che la sua compagnia di danza partisse per un tour mondiale. Ma nel frattempo, per non farsi travolgere dal dolore Wang si è tenuto impegnato a fare jogging, allenarsi e memorizzare passi di danza.

Tuttavia, durante la notte fonda, il dolore tornava e tutto ciò che poteva fare era «tornare nella mia stanza, avvolgermi in una coperta e inghiottirlo a poco a poco».

Quella sensazione di impotenza lo ferisce anche adesso. «Ho una casa in cui non posso tornare», visto l’alto rischio di persecuzione. «Anche quando mio padre è morto, non ho potuto vederlo per l’ultima volta».

Anni dopo, mentre le autorità prendono di mira sua madre, Wang può di nuovo solo guardare da lontano.

La madre di Steven Wang, Liu Aihua, a Liuzhou, provincia di Guangxi, Cina, nel 2007. Liu è stata condannata a quattro anni di carcere in Cina per la sua fede nel marzo 2023. (Per gentile concessione di Steven Wang)

«Non ha senso»

La 69enne Liu aveva subito 11 arresti e trascorso circa otto anni in varie strutture di detenzione prima della sua ultima condanna.

Secondo i resoconti della famiglia, la polizia una volta l’ha arrestata in un ospedale dove si stava prendendo cura della sua seconda figlia, che era ancora priva di sensi dopo aver partorito un bambino. Durante un altro arresto, Liu è stata tenuta in una stanza buia e umida e costretta a lavorare come schiava per 17 mesi, producendo fiori di plastica che la struttura avrebbe poi venduto per un grande profitto. Le ore trascorse seduta su uno sgabello basso le facevano gonfiare la parte inferiore del corpo e sviluppare piaghe impressionanti.

Il verdetto penale, datato 1 marzo, ha citato la distribuzione da parte di Liu di materiale informativo sul Falun Gong e la sua discussione della pratica con la gente del posto come prova di illeciti. Ha anche subito una multa di 10.000 yuan (circa 1.330 euro), una somma considerevole per qualcuno che vive dei suoi risparmi.

Il defunto padre di Steven Wang, Wang Guanghui, a Guilin, regione autonoma del Guangxi, Cina, nel 2007. (Per gentile concessione di Steven Wang)

La famiglia non vede Liu dal suo arresto nel luglio 2022 e sa poco di come se la stia cavando. Per mesi, le autorità hanno respinto le loro richieste di visita, citando come motivazione i rigidi protocolli Covid-19 di Pechino.

«Per cosa vorresti arrestare un settantenne?» chiede Wang. «Non ha senso».

Liu è ora nel centro di detenzione n. 4 di Changsha. Sta facendo appello contro la sua condanna e Wang ha avviato una petizione su Change.org nella speranza di attirare più attenzione sulla sua situazione.

‘Pelle e ossa’

Wang non ha mai assistito direttamente alle numerose irruzioni in casa e agli arresti a cui è stata sottoposta la sua famiglia. Era in collegio dall’età di 12 anni, e i suoi genitori hanno rivelato poco della loro sofferenza a lui e alle sue sorelle, per consentire loro di concentrarsi sui loro studi.

Tuttavia, i genitori di Wang non sono riusciti a proteggerli completamente dalla realtà agghiacciante.

Durante il capodanno cinese del 2002, un periodo in cui le famiglie si riuniscono per la più grande festa dell’anno, entrambi i genitori di Wang erano in custodia, così i quattro fratelli sono rimasti a casa a badare a se stessi. Wang aveva 14 anni all’epoca.

Un’istantanea dell’infanzia di Steven Wang in Cina. (Per gentile concessione di Steven Wang)

«Era la prima volta che sentivo che la nostra famiglia non era unita».

Nello stesso anno, Wang e le sue sorelle hanno fatto visita al padre in prigione. Wang gli ha portato vestiti caldi e prosciutto conservato fatto in casa.

Le guardie non permettevano ai detenuti di parlare con i visitatori. Dall’altra parte di un pannello di vetro, Wang ha guardato a disagio suo padre scrivere parole su una lavagna per comunicare, scioccato dalla rapidità con cui la vita in prigione aveva ridotto la corporatura dell’uomo a semplice «pelle e ossa».

«Tutto quello che sono riuscito a dire è stato che stavo bene e quali premi ho vinto durante le gare di ballo», racconta.

Steven Wang, primo ballerino di Shen Yun, guarda le fotografie di famiglia nella sua casa a New York il 31 marzo 2023. (Samira Bouaou/The Epoch Times)

«Milioni in più»

Quando Wang viveva in Cina, ha affrontato i giudizi dei suoi coetanei trovando impossibile spiegare come i suoi genitori erano stati imprigionati ripetutamente nonostante non avessero commesso alcun crimine. Nell’ambiente repressivo, non era libero di discutere apertamente del Falun Gong o della persecuzione dei suoi genitori, per paura di essere lui stesso preso di mira.

Ma qualunque emozione abbia imbottigliato dentro, è stato in grado di trovare uno sfogo ballando per Shen Yun.

Durante la stagione del tour 2010 della compagnia, Wang ha interpretato il padre di una ragazza che è stata picchiata a morte per essersi rifiutata di rinunciare al Falun Gong.

Nella performance, proprio prima che la campagna di terrore del regime comunista si scatenasse, tiene la ragazza tra le braccia e le accarezza i capelli, una scena che ha ricordato a Wang come suo padre lo portava sulle spalle quando era giovane.

«Sembrava così felice, così sicuro», ricorda Wang.

Steven Wang, primo ballerino di Shen Yun, all’High Point State Park nel New Jersey, il 28 giugno 2022. (Daniel Ulrich)

Vivendo in un Paese libero, Wang si è da allora impegnato a far sentire la voce di coloro che non possono parlare da soli nella Cina comunista.

 

Articolo in inglese: Mother of Shen Yun Dancer Sentenced to 4 Years in Prison in China for Her Faith

NEWSLETTER
*Epoch Times Italia*
 
Articoli correlati