L’uomo dietro le bufale: intervista al «prestigiatore» dell’informazione Ermes Maiolica

Nome in codice Ermes Maiolica. Professione: creatore di bufale. Più che professione, si tratterebbe di hobby, poiché – a quanto dice – non lo fa per soldi.

Maiolica, metalmeccanico che non intende rivelare il suo vero nome, crea bufale sfruttando i pregiudizi della gente. Il suo scopo – racconta – è far riflettere.

«Le mie bufale sono palesemente inventate, come si può dedurre dall’assenza di qualsiasi link o fonte; spesso introduco nelle vignette articoli che non c’entrano niente e che le rendono ancora più surreali e grottesche».

Il personaggio di Ermes Maiolica è sfuggente. Ha tanti alias e tanti blog, che vengono cancellati pochi giorni dopo l’utilizzo. Il profilo Facebook usato per contattare Epoch Times e per concedere l’intervista è sparito subito dopo la stessa, che è stata salvata giusto in tempo (poi è ricomparso).

Tra le sue prodezze la bufala ‘Zingara colpisce neonato e lo getta a fiume per non farsi prendere’, corredata persino dalla celebre foto di Steve McCurry sulla bambina afgana, a voler raffigurare la zingara. Da segnalare ‘Greta e Vanessa in discoteca a Riccione‘, che cavalcava l’ondata di critiche di alcuni giornali alle due ragazze rapite in Siria e poi riportate in Italia.

Lo scopo delle sue bufale non è tanto far ridere chi se ne accorge, «ma creare un attimo di perplessità» in chi viene colto dalla voglia di «sfogare le proprie insoddisfazioni, ognuno nei propri stereotipi personali», in chi, cioè, non legge con attenzione, preso dalla voglia di condividere la notizia sui social. È assai facile cascare nelle bufale che sono in armonia con le proprie idee.

L’attività di bufaliere è, del resto, anche pericolosa, e forse questo è uno dei motivi del suo comportamento schivo. «I miei fake anche se diretti alle sacche di stereotipi tipici finiscono per mettere in discussione vari personaggi pubblici e ideologie politiche…quindi mi sono creato nemici di tutti i tipi».

«Ho dei veri e propri stalker – racconta – che mi seguono a passetto qualunque cosa faccio… che mi minacciano di querela o di morte perché si sentono truffati». Non è difficile trovare su Facebook pagine o persone che criticano il personaggio.

Tra i suoi più grandi successi, almeno a quanto dice, è l’aver lanciato dei finti exit poll, insieme ai troll della pagina Osservatore politico, che durante le scorse elezioni europee avrebbero ingannato il blog di Beppe Grillo. Lo stesso post era presente sul blog di Beppe Grillo, all’interno di un più lungo post firmato ‘Informare X Resistere’ (una pagina Facebook di informazione). Un utente aveva riportato la bufala nei commenti di un altro post del blog, e ‘Informare X Resistere’ aveva ripreso quel commento.

Ma lo scopo di Ermes non è politico, né polemico. «Quando mi accorgo di aver offeso la sensibilità di qualcuno, chiedo pubblicamente scusa e cancello tutto…Sono una persona comune e non si può accusare un metalmeccanico di Terni di fare disinformazione nazionale, perché allora la disinformazione non sono io, la disinformazione siamo noi, noi che scriviamo e noi che ascoltiamo».

E soprattutto non vuole sentir parlare di lucro. Si reputa una specie di prestigiatore e non un truffatore. «La magia e la truffa sono due cose molto simili per quanto concerne il processo ma non il risultato», spiega.

«Il prestigiatore fa sparire l’orologio, ma dopo lo restituisce, illude ma poi spiega anche il trucco o comunque lo spettatore rimane consapevole che la sua meraviglia si basa su un escamotage preciso. Il truffatore, invece, ti fa sparire l’orologio con la stessa abilità ma il suo scopo è quello di fregare il malcapitato di turno».

«Io non voglio truffare nessuno, anche se le notizie sono verosimili, inserisco sempre elementi che indicano al lettore attento che si sta facendo un gioco di prestigio ma il destinatario del mio gioco di prestigio rimane il lettore poco attento che si indigna, condivide e non riflette». Sarebbe questo il motivo per cui banner pubblicitari sono assenti sui suoi blog: in quel caso cadrebbe nella categoria dei truffatori, e non dei prestigiatori. E lui, che porta il nome del leggendario fondatore dell’ermetismo, non ci sta.

 
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