Lo spionaggio totale di Pechino

Al fitto sistema di spionaggio del Partito Comunista Cinese non sfuggono neanche i cavi sottomarini per le telecomunicazioni. Il regime di Pechino starebbe infatti intercettando tutte le informazioni sensibili inviate dai telefoni e da internet in transito attraverso le maggiori reti sottomarine della regione Asia-Pacifico.

Secondo un’indagine attuale, alcuni reparti dell’esercito cinese connessi allo spionaggio informatico, operano indisturbati attraverso basi vicine alle principali stazioni di approdo alla terraferma dei cavi.
Inoltre (secondo una relazione trapelata e fornita a Epoch Times Usa che cita fonti dell’intelligence americane, giapponesi e australiane) risulta che esistano società di facciata (probabilmente) cinesi che ricevono finanziamenti occulti e che possono accedere ai nodi strategici di raccolta delle informazioni.
In quest’ultima relazione si legge che, nonostante il regime cinese si sia creato, «alquanto meritatamente, una reputazione» di campione di cyberspionaggio, i suoi tentativi di attingere ai cavi sottomarini che trasportano grandi quantità di dati sensibili, vengono spesso trascurati.
Nello stesso documento, sono forniti i dettagli di una presunta operazione nel Pacifico, incentrata nelle Isole Marshall e Nauru: «Questo permetterebbe a Pechino di intercettare – con grande facilità – tutti i telefoni e le trasmissioni via fax in Corea del Sud, Giappone, Australia, Filippine, Singapore, e nelle basi statunitensi in tutto il Pacifico – si legge nella relazione – fornendo al regime cinese l’accesso alle comunicazioni di importanza cruciale in campo militare, economico e finanziario».

La relazione dimostra anche come diverse società di facciata cinesi potrebbero essere coinvolte. Secondo quanto afferma Agostino von Hassell, funzionario dell’intelligence in pensione e presidente della società di consulenza Repton Group (che è a conoscenza dell’indagine), «l’impatto principale è che questa è un’ulteriore modalità di spionaggio [del regime, ndr] cinese, che sta usando una tecnologia quasi superata proprio come hanno fatto i russi quando hanno cercato di arrivare ai cavi sottomarini del sonar».

Agostino von Hassell, 4 settembre 2014. (Benjamin Chasteen/The Epoch Times)

Per Hassell, se è vero che per le agenzie di intelligence sia comunque motivo di preoccupazione, il fatto che le società di facciata del regime cinese stiano rubando le informazioni sensibili dai cavi sottomarini, è altrettanto vero che è molto difficile riuscire a scoprire questa forma di spionaggio, dal momento che «non lascia alcuna traccia».
L’ex funzionario dell’intelligence aggiunge tuttavia, che questo è un caso particolarmente preoccupante, proprio perché la presenza di una società cinese di facciata vicino all’approdo dei cavi nelle Isole Marshall, darebbe alla dittatura comunista cinese accesso a tutti i dati trasmessi tra i Paesi nella regione, inclusi Corea, Giappone, Guam e Australia. Non è solo una minaccia alla privacy, continua Hassell, ma anche a comunicazioni militari, transazioni bancarie e ambienti politici.

LA SOCIETÀ DI COPERTURA

Un punto chiave della relazione riguarda una società di nome Acclinks, «molto probabilmente controllata da Pechino». Pur non avendo alcuna fonte visibile di entrate, infatti, la società conta più di 28 milioni di dollari in depositi su conti bancari distribuiti fra Australia, Isole Marshall e Taiwan.

Per Casey Fleming, amministratore delegato di Blackops Partners – società di consulenza sulla sicurezza nazionale per alti dirigenti in campo internazionale – non è affatto raro per il regime cinese usare società di copertura per fare spionaggio: «Questo è solo uno dei centinaia di metodi di spionaggio   ̶ spiega Fleming, aggiungendo come queste siano – metodologie di guerra asimmetriche, che stanno sostituendo la guerra convenzionale. […] Lo spionaggio produce intelligence, e l’intelligence vince le guerre».

A questo quadro ambiguo si aggiunge il fatto che, sempre secondo la relazione, la società di telecomunicazioni cinese Zte, è «l’attore principale» dietro la AccLinks, poiché la «Zte sta finanziando l’intero progetto, nel quale ha già versato milioni». E Zte e un’altra società di telecomunicazioni cinese, la nota Huawei Technologies, sono state entrambe citate in un resoconto del 2012 del Comitato di intelligence della Camera americana, che si riferisce a queste aziende come a delle «minacce alla sicurezza».
Il resoconto affermava anche che le due aziende potrebbero star agendo come servizi di intelligence cinesi, accedendo alle reti di telecomunicazioni. E potrebbero essere manovrate dal regime cinese: «Come molti altri Paesi mostrano attraverso le loro azioni, il Comitato ritiene che il settore delle telecomunicazioni giochi un ruolo critico per la sicurezza della nostra nazione, ed è per questo un bersaglio dei servizi di intelligence stranieri».

INTERCETTAZIONI SOTTOMARINE

La presenza del regime cinese nelle stazioni di approdo dei cavi sottomarini (attraverso personale dell’esercito e di spie) è ormai fatto noto. Secondo un’analisi realizzata da Project 2049 Institute (un think tank di esperti sulla sicurezza), l’unità hacker dell’esercito cinese 61398, «è connessa tramite fibra ottica con il centro di monitoraggio internet di China Telecom», situato a Shanghai nel parco informazioni di China Telecom. L’Unità 61398 è nota ai Servizi statunitensi per essere un reparto chiave nelle attività di spionaggio della dittatura cinese.

A maggio del 2014, il ministero della Giustizia Usa, ha diffuso dei manifesti ‘wanted‘ per cinque agenti dell’Unità 61398: queste spie sono accusate dal governo americano di 31 reati, per i quali tutte e cinque potrebbero venire condannate all’ergastolo. Ma, naturalmente, la Cina non ha nessun trattato di estradizione con gli Stati Uniti.

Agostino von Hassell osserva come durante la Guerra Fredda lo spionaggio tramite cavi di rame fosse pratica comune. Ma spiare grandi quantità di dati che passano attraverso le reti odierne è ben altra cosa: «I cinesi possono estrarre questi dati attraverso la mandopera e i dei computer. Fino a un paio d’anni fa era difficile farlo, perché non si disponeva di una tecnologia sufficiente» cioè quella che «che consente di smistare il traffico dei messaggi per parole chiave, fondamentalmente usando un’intelligence convenzionale estremamente avanzata, consente di ricavare molti schemi e informazioni».

Secondo il Project 2049 Institute, «il Secondo Ufficio gestisce anche una workstation situata nell’isola di Chongming, a Shanghai», vicino la stazione di approdo dei cavi sottomarini di Chongming. Il gruppo di esperti sulla sicurezza osserva anche che «la stazione di approdo è ritenuta il punto di entrata e di uscita del 60 per cento di tutto il traffico telefonico e internet che entra ed esce dalla Cina». Inoltre, l’Istituto dichiara, che il Secondo Ufficio del Pcc gestisce un’altra stazione di spionaggio nei pressi di un’altra importante stazione di approdo di cavi sottomarini sull’Isola di Chongming, «e probabilmente ancora un’altra unità vicino alla stazione di Nanhui», distretto di Shanghai.
E, sempre secondo il Project 2049 Institute, «alcuni elementi del Secondo Ufficio con accesso diretto alle stazioni di approdo dei cavi in fibra ottica, potrebbero immagazzinare tramite buffer il traffico di comunicazioni che entrano ed escono dalla Cina» e, in qualità di ‘custode’ di tali informazioni, il Secondo Ufficio potrebbe aver ottenuto «grandi quantità di dati, estrapolati da altri reparti di spionaggio informatico attivi in tutta la Cina».

Secondo Daniel Wagner, fondatore della società di gestione dei rischi Country Risk Solutions, tutto «questo non dovrebbe sorprendere», data la forte inclinazione che Pechino ha «per lo spionaggio industriale, su scala industriale».
Poi conclude: «Il regime cinese, è un Paese leader nello spionaggio industriale, quindi è facile immaginare che lo stiano facendo per massimizzare gli sforzi e rimanere all’avanguardia».

 

Articolo in inglese: EXCLUSIVE: Phone and Internet Data Sent Through Undersea Cables Threatened by Chinese Monitoring

Traduzione di Alessandro Starnoni

 
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