La laurea conviene, ma «non a tutti i costi»

I dati presentati da Almalaurea invitano all’ottimismo chi si iscriverà all’università. Sebbene in questi tempi di recessione siano i giovani a «pagare il prezzo più alto», il rapporto indica come dopo cinque anni di studi circa il 90 per cento dei giovani trovino lavoro.

Mentre vengono registrati «timidi segnali di ripresa» per quanto riguarda la condizione di occupazione post-laurea, la miglior posizione è occupata da chi ha in mano una laurea magistrale – sia nei tempi di inserimento nel mondo del lavoro, sia nello stipendio – rispetto ad una triennale.

Secondo l’analisi dei dati di Roger Abravanel per il Corriere della Sera, la laurea «conviene ancora, ma non a tutti i costi». «Sicuramente Ingegneria conviene quasi sempre ed Economia pure – ha specificato l’autore di ‘Meritocrazia’ – ma non è il caso della laurea in Legge che vanta tassi di occupazione bassissimi», per cui sebbene sia più facile trovare lavoro con una laurea in tasca, rimane comunque da valutare la variabile università, e soprattutto, facoltà.

LA LAUREA SERVE ANCORA

Andrea Cammelli, Fondatore e Direttore di Almalaurea dal 1994, sostiene che nonostante la situazione stia migliorando, la strada è ancora tutta in salita: «ancora oggi, e nonostante le difficoltà del nostro Paese, la laurea tutela il giovane sul mercato del lavoro più di quanto non lo faccia il solo diploma».

Secondo il direttore di Almalaurea, un consorzio che raccoglie 72 atenei italiani, oltre a un’efficace politica di orientamento, occorre che l’Italia «torni a investire in un settore così strategico come quello dell’istruzione e delle politiche per il Diritto allo Studio. La carenza di risorse destinate al sistema universitario, infatti, costituisce un pesante ostacolo allo sviluppo del capitale umano su cui dovrà sempre più poggiarsi l’economia nazionale».

Per l’indagine 2015 di Almalaurea sono stati intervistati quasi 490 mila giovani di 65 atenei partecipanti al Consorzio, tra cui «240 mila laureati di primo livello (con laurea triennale, ndr), 180 mila laureati magistrali e circa 57 mila magistrali a ciclo unico».

 
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