La Cina è interessata al Tpp. Ma il Tpp non doveva contrastare la Cina?

In una sorprendente dichiarazione radio, Obama ha detto che la Cina sta manifestando interesse verso il Tpp, un controverso accordo transnazionale con lo scopo di promuovere il libero scambio tra America e Asia. L’equivalente Europeo-Americano è detto Ttip.

Uno tra i motivi per cui questo accordo è tanto desiderato dagli Usa è che servirebbe a creare delle regole di mercato condivise in tutto il mondo – comprese regole etiche e sui diritti dei lavoratori – allo scopo di arginare proprio la Cina, che fa del lavoro a basso costo e dello sfruttamento dei lavoratori (anche nei campi di lavoro forzato) la base della sua concorrenza economica. Sorprende quindi che sia proprio la Cina ad interessarsene.

Ma in realtà, se ci si pensa meglio, non è del tutto sorprendente. Uno degli aspetti più controversi del Ttip/Tpp – trattato che tra l’altro viene negoziato tra i vari Stati con grande segretezza – è la possibilità per le aziende di citare in giudizio certi Governi sotto un comitato internazionale di giudici appositamente istituito, qualora vedano il proprio libero commercio ostacolato da decisioni di tale Governo.

L’idea è che questa norma dovrebbe garantire il libero commercio, contrastando i governi che vorrebbero impedirlo. Tuttavia in realtà questo potrebbe portare ad un ulteriore aumento del potere delle multinazionali. O che dire se, come accade in Italia, il governo volesse vietare gli Ogm? Sarebbe ancora permesso, sotto il Ttip?

Ebbene, allora anche le aziende cinesi potrebbero far causa ai governi, se questi ultimi volessero fermare azioni ritenute problematiche per la sicurezza nazionale? È sicuramente un problema che il Governo Usa dovrà tenere in conto e realisticamente lo farà.

Inoltre la Cina è comunque obbligata ad affrontare questa faccenda in qualche modo. Se le altre Nazioni entreranno nell’accordo dovrà per forza di cose ritagliarsi uno spazio e forse sarà costretta a riformare il suo mercato del lavoro. Ma le riforme da parte del Partito Comunista Cinese sono sempre state più di facciata che di sostanza, e non si può realisticamente supporre che il Partito cambi la propria natura oppressiva. Inoltre la Cina non rispetta nemmeno alcuni trattati internazionali che ha firmato, senza contare la sua stessa Costituzione, che in teoria garantisce varie libertà fondamentali, notoriamente negate.

Del resto il testo dell’accordo è ancora segreto e non c’è una versione ufficiale, sebbene WikiLeaks ne abbia pubblicato alcune parti e abbia recentemente offerto 100 milioni di dollari a degli insider capaci di fornire il trattato completo.

In questi giorni Obama sta cercando di aumentare i consensi tra i politici del Congresso negli Usa, dal momento che questi accordi non potranno passare senza il loro apporto.

 
Articoli correlati