Mai più una bistecca? Ecco cosa dicono medici ed esperti

Il fatto che la carne faccia male non è una novità. Il lavoro dell’Oms – che nei giorni scorsi ha messo la carne lavorata allo stesso livello del fumo per quanto riguarda l’incidenza sul cancro – è la conferma di un dato già noto alla comunità medica, e contribuisce a rendere l’idea di quanto sia grave il fenomeno.

«Io lo dico da almeno 42-43 anni», afferma Roberto Marrocchesi, esperto di alimentazione, naturopata e farmacista. Il problema per Marrocchesi deriva dalla combinazione di carne rossa – «che è un cibo anche accettabile, a monte» – e chimica moderna.

Per Marrocchesi, dunque, non è cambiato nulla nelle prescrizioni per un’alimentazione salutare, dopo l’annuncio dell’Oms. «Non sono vegano – precisa – però è vero che la dieta vegetale-integrale», anche al 95 per cento, «è meglio della dieta al 20 per cento di cibo animale».

In altre parole il cibo animale non va necessariamente abbandonato, ma deve essere fortemente limitato. Per Marrocchesi la dieta ideale è composta soprattutto da molti cereali e legumi, frutta, noci, e piccole quantità di cibo animale, escludendo i latticini e consumando più raramente pesce e uova. La sua ‘ricetta’ è simile a quella di medici più tradizionali, che tuttavia sono un po’ meno severi riguardo ai latticini (da limitare in ogni caso, anche a meno di una volta alla settimana) e che consigliano di mangiare pesce due volte alla settimana.

La dottoressa Anna Villarini, dell’Istituto Nazionale per lo Studio e la Cura dei Tumori di Milano, sostiene che la carne rossa e gli insaccati non vadano necessariamente evitati del tutto. Una bistecca ogni tanto non ci ucciderà. Tuttavia, questi tipi di carne non sono assolutamente indispensabili e di fatto sono dannosi. La carne rossa può essere tranquillamente sostituita da altri alimenti animali, come il pesce o la carne bianca, o dalla combinazione di cereali integrali e legumi (pasta e fagioli, riso e lenticchie eccetera; purché la pasta e il riso siano integrali).

Marrocchesi afferma anche che se la percentuale di proteine animali assunte è superiore al 5 per cento delle calorie assunte ogni giorno, «il cancro è praticamente sicuro» o almeno molto probabile. Vale a dire, che superata questa percentuale (di proteine animali, e non di proteine vegetali), se si vivrà abbastanza a lungo il cancro prima o poi arriverà.

E sebbene le carni rosse, e ancora di più quelle lavorate, abbiano una relazione più netta con i tumori, «anche i mangiatori di pollo non si illudano», taglia Marrocchesi. Di qualsiasi tipo sia la proteina animale assunta, se assunta in eccesso potrà creare danni, sostiene.

La Villarini, tuttavia, non è d’accordo. Per la biologa nutrizionista, non esiste una correlazione tra assunzione di proteine animali e cancro: è solo alla carne lavorata e alla carne rossa che bisogna stare attenti. E per carne rossa si intendono anche agnello e vitello, oltre al maiale, contrariamente a ciò che ritengono in molti.

«Noi sappiamo che l’eccesso di proteine nell’alimentazione favorisce la formazione di fattori infiammatori», precisa la dottoressa. «E quando abbiamo uno stato infiammatorio cronico è più facile» che si sviluppino tumori e patologie cardiovascolari. «Però non è questo il punto», dice, e non è il caso di fare allarmismi sulle proteine animali in sé.

Sono le carni conservate, che per varie ragioni, contribuiscono direttamente alla formazione di tumori, afferma la Villarini. Alcune carni sono dannose per l’eccessivo contenuto di sali, altre per l’affumicatura, altre per i conservanti utilizzati. La carne rossa può provocare il tumore per via dell’eccesso di ferro che contiene e che può creare danni a livello locale nell’organismo. Inoltre l’abbondanza di grassi saturi in queste carni può aumentare la produzione di radicali liberi.

Ma nemmeno in questi casi vanno presi approcci estremi. «Bisogna dare indicazioni di buon senso […] ci vuole moderazione», afferma la dottoressa. «Chi è abituato a mangiare carne tutti i giorni, già se inizia a mangiarne un giorno sì e un giorno no magari prova un beneficio», spiega.

Per Marrocchesi qualsiasi alimento può essere «a doppio taglio», ma la carne rossa non fornisce alcun beneficio a livello di salute. Semmai a livello psicologico: «La carne ha questo ‘beneficio’ […] di darti questa illusoria forza, muscoli gonfi, dell’essere più aggressivi, più americani».

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