Il Giappone raddoppia la spesa militare per il 2023

Di Antonio Graceffo

Sotto la crescente minaccia della Cina comunista e Russia, per il 2023 il Giappone ha messo sul tavolo un budget militare che è il più grande dalla seconda guerra mondiale.

Nel white paper sulla difesa del Giappone del 2022 si legge: «La Cina continua a cambiare unilateralmente o a tentare di cambiare lo status quo con la coercizione nel Mar Cinese Orientale e nel Mar Cinese Meridionale». Il documento delinea la portata della minaccia rappresentata dal Partito Comunista Cinese (Pcc), compresa la sua volontà di usare la forza per conquistare Taiwan, il suo rapporto sempre più profondo con la Russia, e «navigazioni e voli congiunti condotti nelle aree circostanti il ​​Giappone da navi e aerei sia cinesi che russi».

L’11 novembre 2022, il primo ministro giapponese Fumio Kishida ha dichiarato al vertice dell’Asia orientale in Cambogia che il regime cinese minaccia continuamente e sempre più la sovranità del Giappone nel Mar cinese orientale, mentre intensifica le tensioni regionali, in particolare nel Mar cinese meridionale. Kishida si è anche detto preoccupato per gli uiguri nella regione cinese dello Xinjiang. La repressione degli uiguri è stata ufficialmente definita genocidio dal Dipartimento di Stato americano. Nella stessa riunione, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha sottolineato l’importanza di mantenere la libertà di navigazione attraverso lo Stretto di Taiwan.

Tokyo ritiene le esercitazioni militari dell’Esercito popolare di liberazione cinese (Pla) nel mare e nello spazio aereo vicino a Taiwan come una minaccia alla sicurezza nazionale del Giappone. Data la vicinanza dei due Paesi, è logico che Tokyo la pensi così: l’isola giapponese di Yonaguni, nella prefettura di Okinawa, si trova a sole 67 miglia da Taiwan. L’anno scorso, dopo che l’allora portavoce della Camera degli Stati Uniti Nancy Pelosi ha visitato Taipei, il Pla ha risposto con esercitazioni militari su larga scala, minacciando Taiwan. Pechino ha anche alzato la posta lanciando missili nella zona economica esclusiva del Giappone. Allo stesso modo, se il regime cinese invadesse Taiwan, è quasi certo che violerebbe il mare e lo spazio aereo del Giappone. Per questo motivo, il white paper sulla difesa del Giappone del 2021 ha collegato la sicurezza nazionale del Giappone a quella di Taiwan.

Insieme alla minaccia rappresentata dal regime comunista cinese, Kishida ha citato i frequenti test missilistici nordcoreani, definendoli una sfida «chiara e seria».

Russia

Un’ulteriore area di preoccupazione per il Giappone è un potenziale conflitto con la Russia. Il trattato di pace della seconda guerra mondiale tra Giappone e Russia non è mai stato firmato a causa di una disputa in corso su quattro isole. Nel novembre dello scorso anno, Mosca ha accusato Tokyo dell’escalation delle tensioni perché ha imposto sanzioni alla Russia per l’invasione dell’Ucraina. Di conseguenza, la Russia ha annullato i colloqui di pace tra i due Paesi. All’inizio di dicembre, il Cremlino ha schierato sistemi missilistici mobili di difesa costiera nelle isole contese. Di fronte alle ripetute intrusioni nelle acque giapponesi da parte di navi russe e cinesi, il white paper del 2022 fa riferimento alla guerra in Ucraina, sostenendo che una guerra simile potrebbe scoppiare in Asia orientale. Di conseguenza, il Giappone sente il bisogno di rimilitarizzare.

Il 16 dicembre 2022, il governo di Kishida ha approvato tre piani di sicurezza nazionale: la strategia di sicurezza nazionale, la strategia di difesa nazionale e il piano di rafforzamento delle forze di difesa. Il Giappone mira a migliorare la sua competenza nelle battaglie multi-dominio, nonché a migliorare la sua capacità di contrattacco, come la capacità di distruggere le basi missilistiche di un nemico. A tal fine, nel 2026 il Giappone inizierà a schierare missili da crociera Tomahawk a lungo raggio di fabbricazione statunitense.

Il Giappone ora aumenterà la sua spesa per la difesa al 2% del Pil, ovvero 6,7 miliardi di euro. Attualmente, i cinque Paesi con la più alta spesa per la difesa sono Stati Uniti, Cina, India, Regno Unito e Russia. Il nuovo budget per la difesa giapponese porterebbe il Paese nipponico al terzo posto. Come parte di un potenziamento militare quinquennale, le forze di autodifesa giapponesi aggiorneranno inoltre il loro missile terra-terra di tipo 12, svilupperanno il caccia Fx, aumenteranno le scorte di munizioni, finanzieranno la tecnologia informatica e miglioreranno la guardia costiera.

Il Giappone sta anche costruendo le più grandi navi da guerra del mondo, due super cacciatorpediniere da 20 mila tonnellate. Oltre all’aumento delle spese militari e all’identificazione di un’attacco a Taiwan come preoccupazione per la sicurezza nazionale giapponese, il white paper sulla difesa del 2022 chiede al Giappone di aumentare la sua cooperazione militare con gli Stati Uniti.

Un portavoce del Ministero della Difesa nazionale cinese, Wu Qian, ha affermato che il white paper sulla difesa del Giappone del 2022 è colpevole di «esagerare la cosiddetta minaccia cinese». Il 22 dicembre 2022, l’agenzia di stampa statale russa Tass ha riferito che Mosca condanna fermamente la militarizzazione del Giappone, poiché «provocherebbe inevitabilmente nuove sfide alla sicurezza e porterebbe a maggiori tensioni nella regione dell’Asia-Pacifico».

Il potenziamento militare del Giappone invia un chiaro messaggio al Pcc e alla Russia, secondo cui Tokyo non accoglie con favore i loro piani di espansione militare.

 

Antonio Graceffo, Ph.D., ha trascorso oltre 20 anni in Asia. Si è laureato all’Università dello Sport di Shanghai e ha conseguito un China-Mba presso l’Universitò Jiaotong di Shanghai. Antonio lavora come professore di economia e analista economico cinese, scrivendo per vari media internazionali. Alcuni dei suoi libri sulla Cina includono «Beyond the Belt and Road: China’s Global Economic Expansion» e «A Short Course on the Chinese Economy».

Le opinioni espresse in questo articolo sono dell’autore e non riflettono necessariamente quelle di Epoch Times.

Articolo in inglese: Japan Doubles Down on Growing Threat From China and Russia

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